CATULLO LE TEMATICHE

CATULLO LE TEMATICHE


1) Il Foedus.

Catullo pone al centro dell’esistenza l’amore, una passione fondata sul rispetto reciproco del foedus, patto sacro ed inviolabile basato sulla fides (fedeltà) e garantito dalla protezione degli dei.

Solo in questo reciproco impegno amoroso possono essere conciliate due forme d’amore tradizionalmente separate dalla società romana: la passionalità erotica (amare), caratteristica delle relazioni extraconiugali occasionali, ed il tenero affetto (bene velle), sentimento serio e più duraturo tipico degli affetti familiari.

Solo questo patto garantisce secondo il poeta la completezza psicologica e affettiva.

Catullo non rinnega, ma trasporta nell’eros i valori più sacri della tradizione etico-religiosa romana: la pietas, cioè la virtù di chi adempie scrupolosamente ai propri doveri, e la fides, il vincolo morale che impone il rispetto dei patti; quindi la concezione di Catullo diverge totalmente da quella greca che considerava l’amore come una forza della natura (physis) che si sottrae alla legge degli uomini (nòmos).

Presto però, nel suo rapporto con Clodia, il poeta si rende conto dell’irrimediabile fallimento del suo progetto: l’amata non è disposta a rispettare il foedus e la sua indegna condotta, i suoi tradimenti, portano alla distruzione del bene velle, del puro affetto, rinforzando però il desiderio sensuale (amare).

Come l’amore, anche l’amicizia è foedus ed esige la stessa intensità affettiva; Catullo arriva a scagliare pesanti invettive contro chi non rispetta tale patto, esattamente come contro Lesbia.

L’angoscia per la mancata osservanza del foedus nel poeta è data anche dalla coscienza del fatto che egli lo ha sempre rispettato nei confronti degli altri.

2) L’amore per Lesbia.

Catullo rifiuta, in accordo con il programma neoterico, il sistema di valori tradizionale del mondo romano e la partecipazione politica, lo stesso otium come scelta di vita ne è una prova.

Per questo dal punto di vista tematico la sua poesia privilegia la sfera degli interessi privati alimentandosi da esperienze vissute personalmente: i filoni della produzione di Catullo tracciano una vera e propria storia della sua anima dove l’ “io letterario” coincide con l’ “io storico”.

La soggettività è tanto intensa da distaccarsi addirittura dalla poesia neoterica, essendo quest’ultima talmente raffinata da risultare quasi distaccata dal vero sentimento provato.

Ed è quindi l’amore per Lesbia ad occupare il posto centrale del Liber, la descrizione di questa storia d’amore nelle sue varie fasi, di una vicenda personalissima e passionale narrata dall’interno.

a)Amore iniziale. Il carme 68 segna l’inizio dell’amore, dove Clodia è descritta in termini stilnovistici, confusa da una luce divina e misteriosa: l’amore è ancora nelle prime fasi, quindi è solo un vagheggiamento fantastico che reca palpiti e tremori, lontano dalla passione struggente di quello futuro.

b)Passione profonda. Ben presto Catullo trasforma i segni fisici dell’amore in un tormento più interiore e quasi religioso.

Si ha un processo di sublimazione dell’amata che viene comparata ad una dea (Illa mi par esse deo videtur), tendenza che avrà in seguito fortuna tra i poetae novi e che verrà svuotata dunque di ogni coinvolgimento emotivo.

Catullo si abbandona ora all’impeto della passione: sono questi i giorni dell’amore felice, in cui poeta ed amata sono un tutt’uno (Vivamus mea Lesbia atque amemus); Catullo sembra annegare in questo sentimento travolgente ed obliare il mondo circostante.

Permane tuttavia uno sgomento superstizioso nell’autore dato dalla clandestinità del suo amore; a lungo rimarrà il ricordo di questa fase della storia amorosa, il periodo dei candidi soles, dei giorni luminosi.

c)Dolore struggente e lacerazione. Le prime infedeltà dell’amata distruggono la sua immagine di donna-angelo: svanisce il sogno di un amore eternamente felice e Catullo si travaglia in una continua alternativa di sentimenti. Infatti è ancora attaccato a Lesbia ma ormai le illusioni di una rinnovata fedeltà cadono; per questo il poeta decide di troncare col passato e di rompere ogni rapporto:

Ma gli intenti della ragione divergono dai desideri del cuore e nulla possono contro questi, Catullo si ritrova dunque impotente: si consuma e si tortura, prende atto del fatto che questo conflitto tra amore (e ricordo dell’amore passato) ed odio (del presente), fra il dolce rimpianto di Lesbia e la cruda realtà attuale, fra speranza e disperazione, è insanabile (odi et amo…).

Catullo è spaccato in due e nessuna di queste due parti può prendere il sopravvento.

d)Angoscia di morte. Negli ultimi carmi il conflitto interiore perde violenza: predomina ora la pietà e l’autocommiserazione.

Sentendosi oppresso da un’angoscia di morte Catullo invoca inutilmente il soccorso dagli uomini da cui si sente abbandonato, si appella allora alla pietà degli dei, chiedendo di essere liberato dalla passione che gli toglie ogni gioia, dall’amore che si è ormai tramutato in un taeter morbus, una orrenda malattia.

La preghiera è un atto di disperazione più che di fede, la disperazione di un uomo che si sente solo e abbandonato.

All’angoscia si aggiunge anche un intenso desiderio di catarsi spirituale: l’amore per Lesbia è sentito ormai come qualcosa di degradante e l’unico conforto sul punto di morte sarà nel sentirsi innocente e nella coscienza che il male non è stata opera sua, ma di Clodia.

3) L’Amicizia.

Sia per la sua naturale espansività, sia per la natura elitaria del cenacolo culturale dei neoteroi, Catullo manifesta un bisogno costante di confidarsi e manifestare i propri sentimenti; molti carmi sono dedicati ad amici e tale dedica comporta nel poeta un reale ed affettuoso colloquio con la persona.

Il sentimento dell’amicizia è portato alla massima intensità: Catullo crede in una piena comunanza di affetti e pensieri, in una partecipazione reciproca delle gioie e dei dolori.

Come nell’amore l’amicizia richiede il rispetto del foedus da entrambe le parti, un vincolo di dedizione assoluta delle anime.

Affine al tema dell’amicizia è quello degli affetti familiari: Catullo, nonostante il suo anticonformismo, crede fermamente nella tradizionale sacralità dell’istituto familiare di Roma. Ne è una prova la profonda tristezza che abbatte il poeta alla morte del fratello, quando sembra che l’età della giovinezza sia ormai tramontata ed emerge il ricordo nostalgico di un paradiso domestico perduto.

4) La satira e l’invettiva.

La satira politica in Catullo è rivolta contro persone più che contro partiti o idee, e nasce sia dallo spirito beffardo sia dal candido moralismo che porta al disprezzo di qualunque bassezza morale.

Negli ultimi tempi della sua vita, quando viene a mancare ogni fiducia negli uomini, la corruzione politica si assomma alle altre cause di disperazione contribuendo alla malattia interiore del poeta.

Gli attacchi politici sono prevalentemente rivolti ai cesariani, per questo è necessario precisare che, nonostante abbia sempre rifiutato ogni coinvolgimento attivo nella vita politica, Catullo non si disinteressa ad essa.

Spesso le ragioni dell’invettiva sono antipatia personali o il mancato rispetto del foedus.

5) Moralità e religiosità.

Catullo cerca di superare con l’idea del foedus il suo conflitto tra la concezione romana tradizionale dell’amore e l’audacia anticonformistica della passione per Lesbia.

Rimane nel poeta il timore superstizioso di un’ostilità degli dèi per un amore che assorbe tutta l’esistenza senza potersi trasformare in legame consacrato; le divinità non sono dunque dispensatrici di salvezza.

La moralità romana viene trasferita da Catullo sul piano degli affetti familiari e su quello amoroso : pietas e fides sono concetti chiave del foedus.

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