Storia della Cina il Medioevo

Storia della Cina il Medioevo

Storia della Cina il Medioevo


220 – 589 d.C.

Fra la caduta degli Han e l’instaurazione dei Sui. E’ anche chiamato periodo delle 6 Dinastie (Wu, Jin, Song, Qi Meridionali, Liang Meridionali, Chen) o epoca dei 3 Regni (Shu, Wei e Wu, 220 – 266 d.C.). Vigono anche le diciture di periodo dei Jin Occidentali (266 – 316 d.C.) e Jin Orientali (317 – 420 d.C.), e Dinastie del Nord e del Sud (420 – 589 d.C.).
L’avvento del buddhismo (nato in India nel VI sec. e diffuso in Cina solo dal I sec. a.C.) riflette l’esigenza di ideologie che colmassero l’assenza di quelle precedenti. Barbari ed “eredi imperiali” cercano di costruire le basi di un nuovo impero. Proclamatosi fondatore della dinastia Wei, Cao Pi fu seguito nel suo intento da Liu Bei, fondatore degli Shu, e da Sun Quan, che fondò la dinastia Wu (capitale a Nanchino): ognuno di loro si considerava erede legittimo degli Han. Annessosi il regno degli Shu, il regno di Wei si trasformò, sotto la famiglia Sima, in Jin Occidentali al nord (che in seguito ad invasioni barbariche e lotte intestine si disfece) e poi in Jin Orientali, che si stabilirono al sud. Il territorio del nord si divise quindi in 16 regni, capeggiati per la maggior parte da capi barbari (Xiongnu, Jie, Xianbei, Qiang, Di), che furono però presto sconvolti da lotte intestine e causarono migrazioni verso il sud in cui governavano i Jin Orientali. Anche questi ultimi presto caddero e si trasformarono nel regno di Liu Song, che si era esteso in parte anche al nord. A partire dal 439, il nord si era andato riunificando sotto i Tuoba (tribù del gruppo Xianbei), che fondarono i Wei settentrionali. Essi furono i primi barbari a pacificare i contrasti con i cinesi del nord e che fusero le due culture, integrandole a confucianesimo e buddhismo (inoltre introdussero il juntian, la perequazione agraria, che legava i contadini alla terra e poneva lo stato al controllo della produzione agricola). In preda a lotte interne, i Liu Song divennero prima Qi Meridionali, e poi Liang Meridionali, i quali passarono un periodo fiorente (anche dal punto di vista commerciale) e di pace. I Wei si divisero in Occidentali ed Orientali: il ramo occidentale continuò la politica di fusione fra cinesi e barbari, diventando i Zhou Settentrionali, quello orientale volle restaurare il regno Tuoba e si trasformò in Qi Settentrionali. Presto questi ultimi furono annessi ai territori dei Zhou Settentrionali, che si proclamarono Suiin seguito alla riunione di tutti i territori.

Il nord e il sud:
Sia il nord che il sud della Cina ebbero in comune l’incontro e lo scontro con popolazioni non cinesi, l’idea di impero e l’accoglimento della fede buddhista (che si espanse, anche per quanto riguarda la nascita di nuove correnti, e radicò sempre di più influenzando la stessa tradizione cinese). Inoltre, furono compilati dei testi per verificare l’originalità dei vari lignaggi familiari poichè al sud erano presenti per lo più ancora le antiche famiglie cinesi (che per conservare lo status, però, dovevano avere controllo ai canali d’accesso alla burocrazia), mentre al nord i lignaggi cinesi si erano andati a fondere con quelli barbari.Al nord le cariche erano molto più complesse che al sud, e il grande proprietario terriero era lo stato, mentre al sud vigeva un sistema fondiario basato sulle grandi famiglie. Le comunità buddhiste (o sangha) furono, a seconda del sovrano in carica, supportate (quindi anche esentate dai doveri che avevano tutti i sudditi) oppure perseguitate: al sud le chiese erano molto più autonome che al nord, dove erano strettamente correlate al potere imperiale che, essendo più che altro barbarico, doveva giustificare la sua presenza sostenendo le tradizioni magiche cinesi che ormai risiedevano anche nella fede buddhista. L’autonomia dei sangha al sud era dovuta allo stretto legame che aveva con i grandi proprietari terrieri. Il taoismo risentì molto della dottrina buddhista nella sua organizzazione, e presto nacquero case e monasteri taoisti sul modello dei sangha. Si assite, infine, ad una crescente libertà in campo artistico, finora correlato alla sfera spirituale.

Organizzazione statale:
Il buddhismo si radicò in modo tale che vennero istituite le Case dei Sangha (unità costituite da famiglie che coltivavano quelle terre appartenenti ai sangha, e che pagavano una quota annua per “l’affitto”) e le Case del Buddha (costituite più che altro da schiavi o da prigioneri che coltivavano certi appezzamenti), entrambe più o meno sotto la supervisione dell’Ufficio del Sangha. Nel nord le strutture del potere si fondavano sull’organizzazione tribale barbara, mentre nel sud il governo manteneva semplici cariche. Delle cariche Han rimasero i 3 Duchi, ai quali si aggiunse il Grande Precettore di epoca Zhou. La Segreteria Imperiale perse la sua funzione di organo centrale, la funzione esecutiva e fu divisa in varie sezioni. Le sue funzioni vennero acquisite dalla Segreteria con a capo un Presidente ed un Supervisore (talvolta coincidenti), così che la Segreteria Imperiale divenne una sorta di Consiglio degli Affari di Stato. La Cancelleria, costituita dai più stretti collaboratori dell’imperatore (con cui egli si consigliava prima di sottoporre le sue proposte alla Segreteria), si affermò sempre di più. La divisione territoriale rimase a livello di regione, governatorati, distretti e circoscrizioni: questi territori nel nord erano assegnati a capi tribali, mentre nel sud erano assegnati ai proprietari terrieri (fra cui i potentati locali). I funzionari venivano reclutati in base al sistema dei Delegati di Accertamento (creato dagli Wei, periodo dei 3 Regni), formato da dignitari che classificavano la popolazione in ranghi (in base all’antichità e alla purezza del lignaggio) per classificare coloro che fossero stati degni di occupare una carica pubblica. Di questo periodo sono anche le colonie militari, costituite da militari (che erano tali anche per ereditariertà) che nei periodi di pace coltivavano i propri terreni. Le colonie di stato precedentemente assegnate ai contadini senza terra furono privatizzate, stabilendo quanti contadini avrebbero potuto lavorare in una certa quantità di terra. I contadini, oltre al testatico, erano sottoposti alle corvèes che gravavano sulla produzione: fu quindi introdotto il sistema della perequazione agraria (juntian), prendendo in considerazione solo coppie di contadini e non intere famiglie come unità di base. Le terre assegnate ai funzionari in carica, in base al loro rango, venivano restituite allo stato dopo la fine del loro servizio. Il concetto di stato medievale sta nelriconoscimento di tutti i sudditi (famiglie aristocratiche come contadini, tutti visti al servizio dello stato), nella totale appartenenza dei territori in mano allo stato (questo più che altro al nord, perchè al sud la struttura fondiaria era ancora basata sui grandi proprietari terrieri)

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