RENE LAENNEC

René-Théophile-Marie-Hyacinthe Laennec nacque a Quimper il 17 febbraio 1781. Intraprese gli studi di medicina e si laureò nel 1804. Si interessò soprattutto di malattie polmonari e iniziò ad usare la percussione medica, che viene utilizzata ancora oggi per gli esami clinici e che consiste nel tamburellare alcune parti del corpo dei pazienti con la punta delle dita.

Oltre a questo, si interessò anche allo studio per il miglioramento dell’auscultazione e nel 1816 inventò lo stetoscopio. Egli pensò di mettere a frutto la sua abilità nel tornire il legno e costruì i primi stetoscopi in serie: i prototipi erano di cedro e di ebano, misuravano trenta centimetri di lunghezza ed il canale praticato all’interno era largo cinque millimetri.

Lo stetoscopio, ancora oggi simbolo della professione medica, è probabilmente lo strumento medico più famoso di sempre, quello che i medici dei pronto soccorso portano sempre in tasca o al collo: è formato da due auricolari usati dal medico e da un piccolo padiglione che viene appoggiato sul torace o sulla schiena del paziente; il padiglione e gli auricolari sono collegati da due piccoli tubi che, attraverso lo spostamento dell’area che avviene nel padiglione, amplificano i suoni emessi dal corpo e permettono una prima diagnosi di alcune malattie, ad esempio dei bronchi o del cuore.

Nel febbraio 1818 Laennec comunicò la sua invenzione all’Accademia delle Scienze e dopo qualche mese pubblicò il suo libro “Trattato sull’auscultazione mediata”. Il Trattato fu accolto inizialmente in maniera critica; nonostante questo, riuscì comunque ad insegnare.

Nel 1826, affetto da tubercolosi, fu costretto a ritirarsi definitivamente in Bretagna, senza però ottenere miglioramenti: vi morì infatti pochi mesi dopo, a causa di una malattia che aveva a lungo analizzato.

Oggi lo stetoscopio ideato da René Laennec è ancora molto diffuso, tuttavia negli ultimi anni si sta discutendo se non lo si debba considerare uno strumento obsoleto. Alcuni sostengono questa tesi, altri invece continuano a considerare lo strumento come di fondamentale importanza.

Fonti: Wikipedia