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Svariati secoli fa, la Persia era un importante corridoio culturale tra Oriente ed Occidente e una meta ambita per molti invasori.
Dopo il crollo della dinastia Sasanide intorno all’anno 850, la Persia subì diverse conquiste e venne governata dagli Arabi, dai Turchi Selgiuchidi e dai Mongoli.
Verso il 1500, salì al potere una nuova dinastia, la dinastia Safavide, che rinvigorì gli Sciiti e accentrò ulteriormente il governo della nazione, con Ismail come nuovo Scià.
I Safavidi governarono per 230 anni e contribuirono a conservare la libertà della nazione, anche se ci furono conflitti, come quello contro i Turchi ottomani nel 1514.
Nei seguenti 200 e più anni, i Persiani riuscirono a sopperire alle difficoltà economiche grazie all’attivo commercio con l’Europa.
Nel 1722, i Safavidi persero il potere a causa della loro incapacità governativa e degli attacchi delle tribù dell’Afghanistan orientale.
Il condottiero Nadir Shah riuscì a ricacciare gli Afghani e penetrare per un certo tempo nell’India settentrionale.
Nel 1794, nacque la dinastia dei Cagiari, che governò la nazione sino al 1925.
La Persia dovette fare i conti con le potenze europee, come la Russia sempre più aggressiva e vicina a nord e l’Inghilterra che, nel 1850, era proprietaria di tutta l’India a sud.
La Russia e l’Inghilterra fondarono forti sfere di influenza attraverso trattati commerciali, concessioni e improvvise invasioni.
Lo Scià capì che il potere poteva essere seriamente minato e modernizzò tutto l’apparato militare e le armi ormai fuori moda.
Il paese iniziò a trarre vantaggi dalle innovazioni occidentali, come le strade russe e le linee telegrafiche inglesi, che iniziavano a penetrare nel paese.
A partire dal 1908, i Persiani iniziarono a sfruttare gli immensi depositi anglo-persiani di petrolio disseminati nel paese.
Lo Scià dovette accettare la formazione di una Assemblea Nazionale e vide l’adozione di usi e costumi tipicamente occidentali.
Ciononostante, l’Iran (così come si può chiamare dal 1935) riuscì a conservare la propria indipendenza.