I FIUMI UNGARETTI TESTO

I FIUMI UNGARETTI TESTO


Mi tengo a quest’albero tagliato
abbandonato in questa dolina
che ha la tristezza
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
e guardo
il passaggio silenzioso
delle nuvole sulla luna
Stamani mi sono disteso
in una cavità piena d’acqua, che sembrava un’urna
e ho riposato
come se fossi una reliquia
L’Isonzo scorrendo
mi passava sopra e mi lisciava
come fossi un suo sasso
Ho tirato su
il mio corpo magro e stanco
e me ne sono andato
come un acrobata
sull’acqua
Mi sono chinato
vicino ai miei vestiti
sporchi a causa della guerra
e mi sono chinato a prendere
il sole
come fossi un beduino
Questo è l’Isonzo
e qui meglio
mi sono riconosciuto
una arrendevole parte
del mondo universale
Il mio tormento
è quando
non mi credo
in armonia
Ma quelle acque
che mi avvolgono
come se fossero mani
mi donano
la rara
felicità
Ho ripercorso mentalmente
i momenti importanti
della mia vita
Questi sono
i miei fiumi, attraverso cui ho svolto il mio percorso
Questo è il Serchio
nel quale sono cresciuti i miei antenati
forse duemila anni
della mia gente campagnola
e mio padre e mia madre
Questo è il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
e farmi prendere dalla passione giovanile e inconsapevole
nelle estese pianure
Questa è la Senna
e in quella sua acqua torbida
mi sono come rimescolato idealmente
e mi sono riconosciuto in una identità culturale
Questi sono i miei fiumi
che confluiscono idealmente nell’Isonzo
Questa è la mia nostalgia
che in ognuno
mi traspare
adesso ch’è un momento doloroso
che la mia vita mi sembra
la corolla di un fiore
che, però, è del colore nero come le tenebre


Contenuto del testo

  • vv. 1-26: il poeta si trova nel Carso, in una dolina, durante la Prima guerra mondiale; riflette con se stesso e dice di essersi steso dentro ad una cavità piena d’acqua, vicino all’Isonzo. Lì ha iniziato a contemplare il paesaggio, poi ha raccolto i suoi vestiti e si è messo a prendere il sole
  • vv. 27-41: il poeta riflette sull’Isonzo, il fiume in cui si trova; lì egli si riconosce come una parte dell’Universo e individua le radici del suo dolore quando non si sente in armonia con ciò che lo circonda
  • vv. 42-69: il poeta compie un percorso mentale, attraverso i quattro fiumi che hanno segnato le quattro tappe più importanti della sua esistenza: il Serchio, fiume della Lucchesia, che ricorda ad Ungaretti la sua famiglia originaria di quelle parti; il Nilo, che gli ricorda l’Egitto, dove è nato e dove ha trascorso la sua infanzia; la Senna, che gli ricorda l’ambiente francese, nel quale ha completato la sua formazione culturale e letteraria. Infine l’Isonzo, il fiume legato al momento presente, quello della guerra, nel quale si ricapitolano tutte le esperienze del poeta che sfociano in una amara considerazione sulla vita e sul dolore.
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