GIORGIO III HANNOVER

GIORGIO III HANNOVER


Giorgio III Hannover Re di Gran Bretagna e Irlanda, nasce a Londra il 4 giugno 1738. Succede a Giorgio II prematuramente morto nel 1751, a soli 22 anni. Nel settembre 1761 sposa Sofia Carlotta di Mecklenburgo-Strelitz, dalla quale avrà numerosa prole (quindici figli).

Di temperamento volitivo e caparbio, educato dalla madre a un fortissimo sentimento del suo potere e della propria dignità, cerca subito di assicurarsi il pieno controllo del governo inglese, disfacendosi di Pitt il Vecchio (1761), primo ministro troppo prestigioso, ed eliminando dai principali posti di governo i capi della potente consorteria Whig.

Benvoluto dal popolo perchè nato in Inghilterra, a differenza dei predecessori, Giorgio III non si fa scrupolo di ricorrere alla corruzione per assicurarsi una solida maggioranza in parlamento e nell’elettorato: così alla fine del 1762, grazie a una diffusa rete di suoi fedelissimi (i cosiddetti “amici del re”), Giorgio III ha in pugno tutte le leve del potere del paese, esercitato attraverso ministri a lui devoti, tra cui i fedelissimi Bute e North.

Mantiene la pienezza del potere per circa vent’anni, dimostrando grande energia e profondo attaccamento a quelli che egli considera essere gli interessi del Paese, tuttavia non darà prova di una abilità politica pari alla sua ambizione.

Il maggiore infortunio del regno di Giorgio III è l’insurrezione delle colonie americane, che malgrado le esortazioni alla moderazione di Pitte di Burke cerca di soffocare con la forza, rifiutando ogni cedimento o comprensione. Il risultato sarà la secessione delle tredici colonie, sancita con il trattato di Parigi del 1783. Questa data segna il declino del potere del Re e porta a una svolta storica nella storia costituzionale britannica con l’affermazione del principio dell’autonomia del gabinetto e più ancora del primo ministro.

Giorgio III non manca di influenzare ancora la politica inglese, riguadagnandosi una forte simpatia popolare, spingendola in senso antifrancese all’esterno e facendo pesare la propria intransigenza sulla questione irlandese e su quella interna dei diritti dei cattolici. Ma il suo potere viene sempre più riducendosi, anche per l’aggravarsi della sua infermità mentale (che già si era manifestata nella prima giovinezza), che lo costringe a ritirarsi dalla vita pubblica nel 1811.

Re Giorgio III muore a Windsor il 29 gennaio 1820.

Recenti analisi (luglio 2005) dei capelli del monarca hanno dimostrato che Giorgio III fu reso pazzo dall’arsenico. Gli studi sono stati condotti dall’Università di Kent: il veleno era in un farmaco, contaminato, che il re usava per calmare la nausea.

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