PESTE NERA DIFFUSIONE

PESTE NERA DIFFUSIONE

PESTE DIFFUSIONE


(Peste bubbonica)

peste diffusione

peste diffusione

Grave infezione acuta che si manifesta per lo più in forma bubbonica o polmonare ed è provocata dal bacillo Yersinia pestis.
Eziologia ed epidemiologia


La Yersinia pestis (prima denominata Pasteurella pestis), è un bacillo corto che mostra spesso colorazione bipolare (specialmente al Giemsa) e può assomigliare a spille da balia.

La peste è presente principalmente nei roditori selvatici (p. es., ratti, topi, scoiattoli, cani della prateria); può decorrere come malattia acuta, subacuta o cronica e in forma murina o silvestre. In passato si sono verificate epidemie umane massicce (p. es., la peste nera del Medio Evo), ma anche più di recente la peste si è presentata sporadicamente in epidemie limitate. Negli USA > 90% dei casi umani di peste si verifica negli stati sud-occidentali e particolarmente in New Mexico, Arizona, California e Colorado. La forma più comune è la peste bubbonica.

La peste si trasmette dai roditori all’uomo attraverso il morso di pulci vettrici infette. La trasmissione da uomo a uomo avviene per inalazione di nuclei di goccioline diffuse con la tosse da pazienti affetti da peste bubbonica o setticemica che abbiano lesioni polmonari (peste polmonare primaria). Nelle aree endemiche degli USA un gran numero di casi è stato posto in relazione con gli animali domestici e in particolare con i gatti. Il contagio dal gatto all’uomo può avvenire per morsicatura o, se il gatto è affetto da peste polmonare, per inalazione di goccioline infette.

Sintomi e segni

Nella peste bubbonica, il periodo di incubazione è generalmente di 2-5 giorni ma varia da poche ore a 12 giorni. L’esordio è improvviso e spesso associato a brivido; la temperatura raggiunge i 39,5-41°C. Il polso può essere rapido e filiforme con ipotensione. I linfonodi ingrossati (bubboni) compaiono assieme alla febbre o leggermente prima di essa. Sono coinvolti soprattutto i linfonodi femorali o inguinali (50%), seguiti da quelli ascellari (22%), cervicali (10%) o linfonodi multipli (13%). Di regola i linfonodi sono dolenti, duri e fissi con evidente edema circostante; essi nella seconda sett. possono suppurare. La pelle sovrastante è liscia e arrossata ma spesso non calda. Nella sede della puntura può avvenire una lesione cutanea primaria variabile da una piccola vescicola, con una leggera linfangite locale, sino a un’escara. Il paziente può essere agitato, delirante, confuso e scoordinato. Fegato e milza possono divenire palpabili. La conta dei GB è di solito tra 10000 e 20000/ml con una predominanza dei neutrofili immaturi e maturi. I linfonodi, nel corso della seconda sett., possono dare fenomeni suppurativi.

La peste polmonare primaria ha un periodo di incubazione di 2-3 giorni, seguito da un esordio acuto con febbre alta, brivido, tachicardia e cefalea spesso di grave entità. La tosse, non evidente all’inizio, si instaura in 20-24 h; l’escreato è inizialmente mucoso, ma rapidamente diviene striato di sangue e poi uniformemente rosa o rosso intenso (simile allo sciroppo di lamponi) e schiumoso. Sono presenti tachipnea e dispnea ma non pleurite; i segni di consolidamento sono rari e i rantoli possono essere assenti. La rx del torace mostra una polmonite a rapida progressione.

La peste setticemica si ha solitamente assieme alla forma bubbonica come malattia acuta e fulminante. Dolore addominale, dovuto presumibilmente a linfadenopatia mesenterica, si verifica nel 40% dei pazienti. La peste faringea e la meningite sono forme meno comuni. La pestis minor, una forma benigna di peste bubbonica, si presenta solo in aree endemiche. I suoi sintomi, linfoadenite, febbre, cefalea e prostrazione, scompaiono nell’arco di 1 sett.

Diagnosi e prognosi

La diagnosi si basa sull’isolamento del microrganismo che può avvenire dal sangue, dall’escreato o dall’aspirato linfonodale. Dal momento che il drenaggio chirurgico può disseminare il microrganismo, si preferisce effettuare un agoaspirato del bubbone. La Y. pestis può crescere in terreni di coltura ordinari o essere isolata mediante inoculazione in animali (specialmente il porcellino d’India). I test sierologici comprendono la fissazione del complemento, l’emoagglutinazione passiva e l’immunofluorescenza diretta su linfonodo, su tessuto bioptico o sulle secrezioni. Nella diagnosi differenziale una precedente vaccinazione non esclude la peste, in quanto la malattia si può verificare anche in soggetti vaccinati.

Il tasso di mortalità nei pazienti non trattati è di circa il 60% con la peste bubbonica, nella maggior parte dei casi il decesso si verifica per sepsi tra il 3o e il 5o giorno. La maggior parte dei pazienti non trattati muore di peste polmonare entro 48 h dall’esordio dei sintomi. La peste setticemica può essere fatale prima che compaiano le manifestazioni bubboniche o polmonari.

Profilassi e terapia

Devono essere controllati i roditori e utilizzati repellenti per ridurre i morsi di pulce. Sebbene la vaccinazione con vaccino pestoso ucciso standard conferisca protezione, per la maggior parte dei viaggiatori che si recano in paesi in cui si segnalano casi di peste la vaccinazione non è indicata. I viaggiatori devono prendere in considerazione la profilasi con tetraciclina 500 mg PO q 6 h durante i periodi di esposizione.

Una terapia immediata riduce la mortalità a < 5%. Nella peste polmonare o setticemica bisogna iniziare il trattamento entro le 24 h con streptomicina 30 mg/kg/die IM in 4 dosi frazionate q 6 h per 7-10 giorni. Molti medici somministrano dosaggi iniziali maggiori, fino a 0,5 g IM q 3 h per 48 h. In alternativa si utilizza la tetraciclina, 30 mg/kg EV oppure PO in 4 dosi frazionate. Probabilmente anche la gentamicina è efficace, anche se non sono stati condotti studi clinici controllati. Il cloramfenicolo è il farmaco di scelta nella meningite pestosa e va somministrato alla dose d’attacco di 25 mg/kg EV, seguita da 50 mg/kg/ die in 4 dosi frazionate EV o PO. In Madagascar è stato isolato un ceppo multiresistente.

 

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MALATTIA DI LIME

MALATTIA DI LIME 

MALATTIA DI LIME


INDRODUZIONE

La malattia di Lyme è un’infezione provocata dal batterio Borrelia burgdorferi. Questo batterio usualmente si trova negli animali come topi e cervi. Le zecche Ixodes possono infettarsi con i batteri quando mordono un animale infetto, per poi trasmetterlo ad una persona che può così contrarre la malattia di Lyme.

Le zecche vivono nell’erba e negli arbusti e si ancorano a un habitat accogliente quando lo attraversano. Le zecche sono piccole e difficili da vedere, le più piccole o le più giovani hanno la stessa dimensione di un seme.

La maggior parte dei casi di malattia di Lyme segnalati riguarda il Nord Est, il Midwest superiore, le zone costiere e del Pacifico degli Stati Uniti perché dette regioni sono quelle in cui le zecche tendono a vivere.

La malattia di Lyme può interessare la pelle, le giunture, il sistema nervoso ed altri apparati. I sintomi e la loro gravità variano da persona a persona. I sintomi della malattia di Lyme si presentano in tre stadi, sebbene non tutti i pazienti li attraversino tutti:


MALATTIA DI LYME
MALATTIA DI LYME

SINTOMI

La malattia di Lyme può interessare la pelle, le giunture, il sistema nervoso ed altri apparati. I sintomi e la loro gravità variano da persona a persona. I sintomi della malattia di Lyme si presentano in tre stadi, sebbene non tutti i pazienti li attraversino tutti:

Di solito il primo sintomo dell’infezione è un’eruzione di forma circolare, chiamata erythema migrans (vedi la prima e la seconda foto), che appare entro 1-2 settimane dall’infezione, ma si può manifestare fino a 30 dopo giorni dal morso della zecca. Questa eruzione ha spesso una forma simile ad un bersaglio, un’ombra centrale rossa circondata da pelle di colore chiaro che è attorniata da uno sfogo rosso esteso. Può anche manifestarsi come un cerchio esteso di un intenso rossore, visibile nella terza foto. Potrebbe essere caldo al tatto e solitamente non è doloroso e non prude. L’eruzione a forma di bersaglio si potrebbe notare difficilmente in persone con una pelle scura, dove potrebbe essere scambiato per un livido. L’eruzione usualmente scompare nell’arco di un mese. Anche se questo sfogo è considerato tipico della malattia di Lyme, molti pazienti non lo presentano mai.
Accanto all’eruzione cutanea, una persona potrebbe accusare sintomi simili a quelli influenzali come linfonodi ingrossati, fatica, mal di testa e dolori muscolari. Sintomi trascurati, sintomi di una malattia allo stadio iniziale che possono scomparire da soli, ma in alcune persone, l’infezione può diffondersi in altre parti del corpo. I sintomi di questo stadio della malattia di Lyme di solito appaiono entro poche settimane dopo il morso di zecca, anche in chi non ha manifestato l’eruzione cutanea dello stadio iniziale. La persona infettata può sentirsi molto stanca e accusare un malessere, oppure può avere più aree, diverse da quella del morso, ove si ha uno sfogo cutaneo. La malattia di Lyme può coinvolgere il cuore, causando un battito cardiaco irregolare o un dolore al petto. Si può irradiare al sistema nervoso, provocando una paralisi facciale (paralisi di Bell), intorpidimento e formicolio alle braccia e alle gambe. Può iniziare a provocare mal di testa e rigidità al collo, che può essere un’avvisaglia di meningite. Possono anche manifestarsi gonfiori e dolori alle articolazioni.
L’ultimo stadio della malattia di Lyme potrebbe presentarsi se la malattia non viene diagnosticata tempestivamente o è trattata in modo inappropriato. Sintomi successivi della malattia di Lyme possono insorgere in qualsiasi momento nell’arco di un paio di settimane ad anni dopo il morso infettivo di una zecca e comprendono l’artrosi, particolarmente localizzata alle ginocchia e, soprattutto negli adulti, il deterioramento cognitivo.
Il sintomo più conosciuto della malattia di Lyme è l’eruzione cutanea a forma di bersaglio, perché è uno sfogo caratteristico, una persona con l’eruzione può essere immediatamente soggetta ad una diagnosi della malattia di Lyme e gli esami del sangue non sono necessari. Siccome l’eruzione può scomparire rapidamente, prendete in considerazione l’idea di fare alcune foto a qualsiasi sfogo sospetto sul corpo del vostro bambino se non avete la possibilità di recarvi immediatamente dal dottore.

In alcuni casi, l’eruzione a forma di bersaglio non si forma mai. In assenza dello sfogo, i medici devono fare affidamento su altri sintomi combinati con una valutazione della probabilità di esposizione ad una infezione da zecche. Gli esami del sangue possono aiutare a diagnosticare la malattia di Lyme individuando la presenza di anticorpi relativi alla Borrelia burgdorferi nel sangue del paziente. Gli esami del sangue possono tuttavia dare risultati inesatti se effettuati entro un mese dopo l’infezione iniziale, poiché ci vuole tempo per sviluppare gli anticorpi. La malattia di Lyme può essere difficile da diagnosticare perché può assomigliare a molte altre patologie mediche. Il medico può aiutarvi a decidere se vostro figlio ha bisogno di un esame del sangue per rilevare se ha contratto la malattia di Lyme.


 

TRASMISIONE

  1. La malattia di Lyme non si trasmette da persona a persona. Il rischio di sviluppare la malattia di Lyme dipende dall’esposizione dell’individuo alle zecche. I bambini e gli adulti che sono per molto tempo all’aperto, in modo particolare in prossimità di aree boschive, sono molto soggetti a contrarre la malattia di Lyme.
  2. In rari casi la malattia di Lyme contratta durante la gravidanza può infettare il feto. Se sei incinta e sei preoccupata per questo, parlane con il tuo medico.
  3. Animali domestici, come cani e gatti, possono essere infettati dai batteri della malattia di Lyme e possono portare zecche nelle zone in cui vivono gli esseri umani. Se possedete un cane o un gatto, parlate con il vostro veterinario per valutare l’utilizzo di un repellente per zecche e altre misure protettive che potete adottare per proteggere il vostro animale domestico.
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