BALDASSARE CASTIGLIONE BIOGRAFIA

BALDASSARE CASTIGLIONE BIOGRAFIA

BALDASSARE CASTIGLIONE BIOGRAFIA

Il Castiglione nacque presso Mantova nel 1478 da nobile famiglia. Compì i suoi studi umanistici a Milano dove apprese le arti cavalleresche. Dopo Milano si trasferì ad Urbino, che era la corte più elegante del tempo, convegno di persone intelligenti e colte, avvicinate dal culto comune delle virtù cavalleresche come l’onore, il valore, la cortesia, la liberalità e da un vivo entusiasmo per l’arte e per la poesia, sentite come necessarie per ingentilire l’animo.

In quest’ambiente aristocratico sembrava attuarsi l’ideale rinascimentale di una vita libera e armonica, fondata su intelligenza e grazia. La sua opera appartiene alla tendenza idealizzante del Rinascimento. S’intitola il “Cortigiano”, che è una delle opere più importanti del Cinquecento in quanto in essa il secolo riconobbe se stesso e i propri ideali.

L’opera è in quattro libri e si apre con una rievocazione della raffinata corte d’Urbino. Il Castiglione immagina che darne e cavalieri abbiano un’elegante conversazione allo scopo di formare con parole un perfetto corteggiano. Il dialogo continua per quattro sere, ciascuna delle quali corrisponde ad un libro.

Nel primo si parla delle qualità morali e físiche del perfetto cortigiano cioè della sua nobiltà e conoscenza delle arti cavalleresche, della professione delle armi. Il perfetto cortigiano deve essere amante delle lettere, della musica e delle arti, naturale e signorile nei modi.

Nel secondo libro si parla dei mondo e del tempo in cui il cortigiano può rivelare le sue doti come l’armeggiare, il giostrare, il danzare, il conversare.

Nel terzo libro si tratteggia la figura della perfetta dama di palazzo. Qualità fondamentale della dama di corte è la bellezza perché questa fornisce lustro alla corte. In oltre la dama deve saper conversare e avere una grande preparazione culturale.

Nel quarto libro si parla delle relazione che debbono intercorrere tra il principe e il cortigiano. Si delinea anche la figura del principe ideale che deve sapere unire il senno politico ad una nobile moralítà; cioè l’elogio della moderazione come qualità politica e mentale. Gli ideali d’equilibrio, d’intelligenza, di cultura e d’elevazione spirituale proposti nell’opera sono in contrasto con la realtà politica fatta di violenze e di sete di dominio dell’epoca.

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