ARIOSTO BARDAMANTE E SACRIPANTE

ARIOSTO BARDAMANTE E SACRIPANTE


BARDAMANTE E SACRIPANTE: Sacripante fa proprio la figura del povero
fesso innamorato e pure sprovveduto. Infatti, mentre viaggiava bel
bello, all’improvviso si fa disarcionare con un cavaliere sconosciuto e si
trova per terra. Figuraccia delle figuracce è la stessa Angelica, che lo ha
appena nominato suo “paladino”, a correre in suo aiuto per sollevare il
cavallo che si era rovesciato sul guerriero stesso e come e non bastasse
lo deve anche rincuorare. Giunge un altro guerriero (qui spuntano
come funghi, di ogni origine e razza), che inseguiva il precedente che
aveva disarcionato Sacripante. Onta delle onte, quest’ultimo cavaliere
spiega a Sacripante che chi l’ha disarcionato era una donna:
Bradamante: “«Ella è gagliarda ed è più bella molto; né il suo famoso
nome anco t’ascondo: fu Bradamante quella che t’ha tolto quanto onor
mai tu guadagnasti al mondo». Poi ch’ebbe così detto, a freno sciolto il
Saracin lasciò poco giocondo, che non sa che si dica o che si faccia,
tutto avvampato di vergogna in faccia. Poi che gran pezzo al caso
intervenuto ebbe pensato invano, e finalmente si trovò da una
femmina abbattuto, che pensandovi più, più dolor sente; montò l’altro
destrier, tacito e muto: e senza far parola, chetamente tolse Angelica in
groppa, e differilla a più lieto uso, a stanza più tranquilla”. Descrizione
psicologica ad effetto e molto comica.

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