ARIOSTO IL FANTASMA DI ARGALIA

ARIOSTO IL FANTASMA DI ARGALIA


IL FANTASMA DI ARGALIA: divisa poi la strada tra i due, Ferraù lungo
un fiume incontra il fantasma di Argalia (il fratello di Angelica che
ferraù aveva ucciso e a cui aveva promesso, ma non mantenuto, di
gettare l’elmo in un fiume). Egli è quindi venuto a riprendersi il suo
elmo che nel frattempo Ferraù aveva perso, quando si era chinato per
bere. Il fantasma gli ingiunge di andarsi a cercare un elmo
strappandolo con la sua forza e non acquisendolo con i sootterfugi
(sono riferimenti alla vita cortigiana dell’epoca): “trovine un altro, et
abbil con più onore -quello di Orlando o Rinaldo- acquista un di quei
duo col tuo valore”. Infine Ferraù deve rinunciare a quell’elmo non
avendo più tempo “per pensare ad altra scusa”, salvo poi che per
“molti giorni si rode e lima”. Considerazione: la fretta è cattiva
consigliera, sembra qui di vivere ai giorni nostri, quando si assumono
decisioni affrettate, si corre sempre dietro a qualcosa, i telegiornali
gridano le notizie e le rincorrono: davvero il 500 aveva molti tratti
comuni con la nostra epoca.

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