VERISMO CARATTERISTICHE PRINCIPALI

VERISMO CARATTERISTICHE PRINCIPALI

FONTE:https://vronsky.altervista.org/verismo-caratteristiche-temi-poetica/


La poesia del vero
Nei suoi interventi critici, Capuana parlava della necessità di una «poesia del vero», in grado di descrivere pienamente la realtà. Il verismo si interessa agli aspetti sociali ed economici dell’epoca, guardando in particolare alle condizioni delle classi popolari. Protagonisti dei romanzi e delle novelle veriste sono quindi pescatori, contadini, muratori, piccoli borghesi. Spesso sono inoltre ambientate nell’Italia meridionale, di cui viene mostrata l’arretratezza.

Diversamente dai romantici (come Manzoni o Nievo), i veristi non partono da una visione idealizzata o religiosa della realtà. Al contrario, la descrivono in modo materialista e oggettivo, cercando, sull’esempio dei naturalisti, di adottare in letteratura il metodo scientifico. La realtà viene così mostrata in tutta la sua durezza.

L’impersonalità
Dagli scrittori naturalisti, e in particolare da Flaubert, i veristi riprendono il canone dell’impersonalità. Il romanzo deve mettere il lettore di fronte alla realtà nuda e schietta. Non sono quindi ammesse intromissioni del narratore, che non esprime mai opinioni proprie sugli eventi. Se la mano dell’artista sarà invisibile, come scrive Verga, allora sarà possibile vedere la realtà in tutta la sua evidenza. L’autore si eclissa nella sua opera, adotta lingua e mentalità proprie dei personaggi. Il punto di vista della narrazione di conseguenza cambia nel corso del romanzo, e su uno stesso fatto possono essere date opinioni contrastanti, a seconda delle diverse fazioni in cui è divisa la società.

La lingua del verismo
Anche la lingua si adatta ai personaggi e all’ambiente. I narratori veristi fanno largo uso del discorso indiretto libero, attraverso cui danno voce al punto di vista dei personaggi. La lingua utilizzata per descrivere il mondo dei contadini e dei pescatori siciliani è un italiano in cui vengono inseriti termini e strutture dialettali. Lo scrittore in questo modo si eclissa anche per quanto riguarda la lingua e contribuisce alla caratterizzazione dei personaggi.

Il pessimismo
Le opere di Verga, in particolare, sono caratterizzate da un profondo pessimismo. Dio e la Provvidenza sono esclusi, così come viene esclusa qualsiasi possibilità di ascesa sociale: nessuno può cambiare le condizioni in cui è nato, e chi ci prova è destinato al fallimento. La famiglia Malavoglia tenta di elevarsi dalla condizione di pescatori, ma ne ricava solo tragedie e sofferenza. L’arricchito don Gesualdo cerca di trovare un posto nell’aristocrazia, ma le sue ambizioni sono inesorabilmente frustrate. La società si basa infatti sulla lotta di tutti contro tutti. In un meccanismo crudele che schiaccia i deboli ed esalta i forti, ciascuno combatte per la propria sopravvivenza e per non essere sopraffatto.

Autori e opere
Il più importante esponente del verismo fu Giovanni Verga. Insieme a Luigi Capuana e Federico De Roberto, anch’essi siciliani, sviluppò e seguì nelle sue opere la rigorosa poetica di cui abbiamo parlato. Bisogna però ricordare che i suoi romanzi e le sue novelle all’epoca non ebbero particolare successo. Verga inoltre, se si escludono i già citati Capuana e De Roberto, nonostante gli sforzi non riuscì a fondare una vera a propria scuola e non ebbe nemmeno degli emulatori.

In ogni caso il verismo rappresenta una tendenza comune a molti autori della seconda metà dell’Ottocento. Pur non aderendo con rigore a questa corrente, anche altri autori infatti scrissero romanzi di ambientazione popolare, come Grazia Deledda, Salvatore di Giacomo e Matilde Serao. Esordirono con opere di sapore verista anche i giovani Luigi Pirandello e Gabriele D’Annunzio.

/ 5
Grazie per aver votato!

Privacy Policy

Cookie Policy

error: Content is protected !!