ILIADE VV 485 TRADUZIONE

ILIADE VV 485 TRADUZIONE

(Iliade, libro VI, vv. 485 traduzione)

vv(485)⇒l’accarezzò con la mano, le disse parole, parlò così:
«Misera, non t’affliggere troppo nel cuore!
nessuno contro il destino potrà gettarmi nell’Ade(21);
ma la Moira(22), ti dico, non c’è uomo che possa evitarla,
sia valoroso o vile, dal momento ch’è nato.


(21) ⇒gettarmi nell’Ade:
uccidermi. L’Ade è il
regno dei morti.


(22)⇒ la Moira:
personificazione del
destino.


Secondo la
concezione arcaica,
il destino («la
Moira”) di ogni
uomo era fissato fin
dalla sua nascita e
nulla poteva
modificarlo. Ettore
accetta i suoi limiti
di uomo, e anche in
questo rivela la sua
grandezza

 

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ILIADE VV 440 TRADUZIONE

ILIADE VV 440 TRADUZIONE

ILIADE VV 440 TRADUZIONE

(Iliade, libro VI, vv. 440 traduzione)

vv(440)⇒E allora Ettore grande, elmo abbagliante, le disse:
«Donna, anch’io, sì, penso a tutto questo; ma ho troppo
rossore(5) dei Teucri(6)
delle Troiane lungo peplo(7)
se resto come un vile lontano dalla guerra.
Né lo vuole il mio cuore, perché ho appreso a esser forte


(5)⇒rossore:
vergogna


(6) ⇒Teucri: Troiani


(7)⇒ lungo peplo: epiteto formulare,
“dalle lunghe vesti”.
Il peplo era la veste
femminile.


 

 

 

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