PARAFRASI DELL’ILIADE DA VERSO 225-245

PARAFRASI DELL’ILIADE DA VERSO 225-245


-Ubriacone, minaccioso come un cane, ma vile come un cervo, mai vestir corazza con l’esercito in guerra né andare all’agguato coi più forti nemici degli Achei osi andare: questo ti sembra morte.
E certo è molto più facile nel largo campo degli Achei
strappare i doni a chi a faccia a faccia ti parla,
re mangiatore del popolo, perché comandi ai buoni a niente;
se no davvero, Atride, ora per l’ultima volta offenderesti!
Ma io ti dico e giuro con piena volontà:
sì, per questo bastone, che mai più foglie o rami
metterà, poi che ha lasciato il tronco sui monti,
mai fiorirà, che intorno ad esso il bronzo ha strappato
foglie e corteccia; e ora i figli degli Achei con giustizia lo porteranno in mano: manterranno salde le leggi in nome di Zeus. Questo sarà il giuramento da farsi. Certo un giorno rimpianto per Achille prenderà i figli degli Achei, tutti quanti, e allora tu non potrai nulla, poiché afflitto aiutarli, quando per mano del massacratore Ettore cadranno morenti; e tu nei sentimenti più profondi lacererai, rabbioso per non avermi ricompensato, io che sono il più forte dei greci.
Così disse il Pelide e scagliò in terra lo scettro disseminato di chiodi d’oro. Poi si sedette.


fonte https://www.skuola.net/mitologia-epica/iliade-omero/contesa-agamennone-achille-iliade-2.html

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