LA MADRE UNGARETTI PARAFRASI
-PARAFRASI-
E quando il cuore, con il suo ultimo battito, avrà fatto cadere il mistero che, come un muro separa l’uomo dal mondo soprannaturale e che impedisce all’anima, finché vive la visione di Dio, come quando ero bambino mi darai la mano, Mamma, per condurmi al Signore.
Fermamente determinata, risoluta a ottenere con la preghiera (in ginocchio) la grazia per me, rimarrai immobile e solenne come una statua davanti a Dio, non diversamente da come già ti vedevo quando eri ancora in vita (cioè quando si raccoglieva in preghiera).
Alzerai al cielo le braccia ormai vecchie e tremanti, come quando, in punto di morte, dicesti: “Mio Signore, eccomi” (l’ansia provata dalla madre per la salvezza del figlio è la stessa provata da lei per se stessa: immedesimazione).
E solo quando riceverò il perdono divino, grazie alla tua intercessione, ti volterai a guardarmi (atteggiamento materno severo).
Ricorderai la lunga attesa che hai dovuto patire prima di rivedermi (amorosa sollecitudine verso il figlio) e i tuoi occhi comunicheranno la fine dell’ansiosa attesa e il sollievo di sapere che io sono salvo e purificato, nonché ricongiunto a te.
TEMA PRINCIPALE
II tempo concesso all’uomo sulla terra deve inevitabilmente finire. Un giorno, dunque, l’anima del poeta si troverà di fronte a Dio: sua madre sarà ad attenderlo e, con l’umile e irremovibile fermezza che soltanto le madri sanno avere quando si tratta di difendere i loro figli, intercederà per lui presso Dio. Soltanto quando sarà certa di avergli ottenuto il perdono divino, si volgerà a guardare il figlio tanto amato, ritornato puro e innocente come quand’era bambino.
Possiamo suddividere il componimento in 4 parti:
- Nella prima strofa il poeta immagina, subito dopo la propria morte, l’incontro con la madre;
- nella seconda strofa ne ricorda la figura austera e la profonda religiosità;
- nella terza la vede implorare il perdono divino per il figlio;
- nelle due strofe conclusive appare finalmente rasserenata e felice di rivederlo.