La giostra e il combattimento a piedi

La giostra e il combattimento a piedi

La giostra e il combattimento a piedi

La Giostra

Nel corso del XIII secolo al torneo si aggiunse una nuova, spettacolare forma di combattimento,: la Giostra. In essa i cavalieri si combattevano uno contro l’altro singolarmente, in duello. Era, dunque, uno scontro in cui un combattente poteva dimostrare la sua valentia senza turbamento di elementi estranei. Generalmente i contendenti si battevano a cavallo, usando le lance, tuttavia, in qualche occasione, continuavano la lotta anche a colpi di spada. I due cavalieri si lanciavano l’uno contro l’altro al galoppo, cercando ognuno di disarcionare l’avversario con un ben assestato colpo di lancia. Se non ci riusciva, ma comunque si arrivava a spezzare la lancia contro lo scudo dell’opponente, si “segnava un punto”. Talvolta ci si scontrava in una “giostra di guerra” usando lance da battaglia dalla punta acuminata, che potevano anche uccidere un uomo (disfida di Barletta); ma in generale ci si batteva in una “giostra di pace”, impiegando lance smussate o con un tampone in cima: una specie di coroncina che distribuiva su una superficie maggiore l’impatto del colpo. Per la giostra si svilupparono anche armature di tipo particolare, che garantivano una maggiore protezione. Nel corso del XV secolo si introdusse anche una sorta di barriera che separava i settori dei due avversari, così da impedire le collisioni frontali.

Il combattimento a piedi

Già nel corso del Duecento accadeva in qualche giostra che i cavalieri, dopo aver spezzato le loro lance, smontassero di sella e si affrontassero con le spade. Ma nel secolo successivo simili combattimenti a piedi divennero frequenti e programmati. Ogni contendente doveva effettuare un numero prestabilito di assalti, in alternanza con l’avversario, gruppi di armigeri erano pronti ad intervenire se i contendenti si eccitavano troppo.

Le cronache quattrocentesche riferiscono che ognuno dei contendenti scagliava un giavellotto; quindi la lotta proseguiva con la spada, con l’ascia o con armi in asta. Ancora più tardi si affermarono scontri a squadre, con due gruppi di armati combattenti ai lati opposti di una barriera: era il cosiddetto “torneo appiedato”. Infatti, proprio come nel torneo a cavallo, ogni uomo doveva spezzare una lancia contro l’avversario e poi continuare a battersi utilizzando spade dal filo smussato.

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