JOSEPH CONRAD IL PENSIERO

JOSEPH CONRAD IL PENSIERO

JOSEPH CONRAD IL PENSIERO


Conrad è una delle figure più complesse tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, in primo luogo perché data la sua personalità ricca di contraddizioni è difficile da inquadrare, non solo in un periodo letterario, ma addirittura storico, in quanto nella sua vita troviamo spesso incongruenze biografiche che hanno spinto, ad esempio, diversi lettori e ammiratori di quest’autore ad attribuirgli le più svariate nazionalità. Conrad infatti essendo un amante delle doppie o addirittura molteplici personalità si divertiva a giocare con questa sua ambiguità biografica fino ad arrivare a scindere la sua identità in cinque personaggi completamente diversi tra loro: il primo è il rampollo fragile di una famiglia appartenente alla piccola nobiltà polacca travolta dalle vicende del Risorgimento nel paese, l’altro e il giovane avventuriero del “Tremolino”, la barca comprata insieme ad alcuni compagni con la quale effettuava traffici non sempre leciti, dopo di che troviamo l’irreprensibile marinaio, l’impeccabile comandante e infine il maestro di prosa e romanzi inglese Joseph Conrad. Data la complicata personalità da cui deriva la scissione interna di questo autore i critici hanno trovato non poche difficoltà ad interpretare, non solo la vita, ma anche il suo pensiero ricco di contraddizioni, che se da una parte ci propone l’idealizzazione del lavoro, dell’onore e del rispetto reciproco, dall’altra si presenta profondamente nichilista, disilluso e lucido nel guardare la realtà in modo pessimistico e catastrofico. Un’altra caratteristica dell’opera Conradiana è quella di non poter essere inserita nella schiera della letteratura d’avventura, pur rappresentandola in qualche modo, infatti anche se il mare è il principale soggetto a cui Conrad si ispira; nelle sue opere esso costituisce una chiave di lettura attraverso la quale interpretare e plasmare la personalità dei personaggi, un mezzo per indagare l’animo umano e scoprire le sue contraddizioni. Il mare assume quindi con Conrad ,non solo la funzione di luogo d’azione, ma quella specchio d’acqua su cui l’uomo viene proiettato e attraverso il quale l’autore è riuscito a indagare gli abissi e svelare i bagliori immersi nella complessità dell’animo umano.

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