IL CREPUSCOLARISMO

IL CREPUSCOLARISMO

Il Crepuscolarismo fu soprattutto contro il D’Annunzianesimo. Il nome vuole dire che quel periodo era come il crepuscolo, il tramonto, e la fine della grande poesia del Foscolo, del Leopardi e del Manzoni; mentre adesso i crepuscolari amano parlare di cose semplici, di ogni giorno, di ambienti provinciali e tristi, come, per esempio, -Una domenica trascorsa in una piccola città senza grandi avvenimenti; Un triste ospedale-. Quindi viene continuato al massimo quell’amore del semplice che già abbiamo visto nel Pascoli (Myricae). Questi poeti, non riuscendo a trovare poesia nel mondo moderno industrializzato, si rifugiano, delusi, nel ricordo malinconico dell’infanzia e nelle piccole cose di ogni giorno che non sono certo artistiche e grandiose, ma almeno sono semplici. I crepuscolari presero alcune loro idee dagli Scapigliati, da Pascoli, ma furono soprattutto decadenti perchè erano contro la letteratura tradizionale e per la loro angoscia. La loro lingua fu vicina alla prosa senza eleganza e vicina a quella parlata.
Il maggiore rappresentante fu Gozzano.

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