IL BASILISCO

IL BASILISCO

Il primo a menzionare questa affascinante creatura è Plinio il vecchio, lo scrittore latino del I secolo d.C. la cui “Naturalis Historia” riporta molte credenze degli antichi romani sulla natura. Secondo Plinio, il basilisco è un serpente piccolo ma mortale, lungo poco più di trenta centimetri, originario dell’ Africa settentrionale. Nota come il “re dei serpenti” a causa dei disegni a forma di corona che reca sul capo (basìliskos in greo significa “piccolo re”), questa bestia si avvicinava alla preda con il corpo eretto, invece di strisciare al suolo, e poteva applicare il fuoco dai cespugli e spezzare le pietre semplicemente alitandoci sopra. Viveva nel deserto, non necessariamente per scelta, ma perchè ovunque si stabilisse riduceva la Terra a un deserto con il suo respiro ardente. Se un serpente ha un tallone d’ Achille, il basilisco ne aveva due: non sopportava l’ odore della donnola e il canto del gallo. Ma la miglior difesa era forse rivolgere uno specchio contro la bestia, in modo da riflettere su di lei il suo stesso sguardo letale e farla muorire di paura. Come molte creature fantastiche, probabilmente il basilisco si inspirava a un animale realmente esistente, in questo caso il cobra egiziano, che ha un veleno mortale si sposta con la testa eretta e ha sul capo disegni che ricordano una corona. Com’ era consuetudine nell’ antichita, spesso gli autori che descivevano i costumi e gli abitanti di terre lontane lo facevano senza mai essersi mossi di casa, basandosi piuttosto sui racconti di seconda mano dei viaggiatori stranieri, che senza dubbio abbellivano le storie per renderle più interessanti; così, passando di bocca in bocca, la leggenda del basilisco si ingigantì.

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