FRATELLI DI GIUSEPPE UNGARETTI PARAFRASI
PARAFRASI
Fratelli, a quale reggimento appartenete?
La parola fratelli trema nella notte, come una foglia appena nata.
Nell’aria della notte, lacerata da scoppi e lamenti, c’è un’involontaria rivolta dell’uomo, consapevole della propria fragilità.
Figure retoriche
Analogie: vv. 3-4: “Parola tremante/ nella notte”; v. 5: “Foglia appena nata”; vv. 6-9;
- Enjambements: vv. 1-2; vv. 3-4; vv. 6-7; vv. 7-8; vv. 8-9;
- Iperbato: “vv. 1-2: Di che reggimento siete/ fratelli?”;
- Metafora: “v. 6: aria spasimante”.
Nel componimento Fratelli, come in Soldati, si parla della fragilità umana, della precarietà della vita e del timore primordiale, dovuto all’aleggiare costante della morte. Tuttavia, con l’appellativo di fratelli, i soldati riconquistano la propria umanità e l’immagine della foglia diventa un elemento di consolazione e un tiepido affacciarsi della vigoria e della positività, nonostante l’esperienza traumatica della guerra.
I soldati, avendo sempre davanti ai propri occhi immagini di morte, sono ben consapevoli della tragedia alla quale stanno prendendo parte e di quanto siano fragili, tuttavia riescono anche a comprendere che la caducità è una caratteristica peculiare dell’intera condizione umana e accomuna tutti gli uomini in un sentimento di dolorosa fraternità. Gli uomini prendono coscienza di ciò e desiderano ribellarsi all’orrore della guerra attraverso un’”involontaria rivolta” che possa permettere loro di tornare gradualmente alla vita.
Colpisce come il componimento termini con la parola-chiave Fratelli, posta nuovamente in posizione isolata che crea una circolarità col titolo che, come in altre poesie di Ungaretti, è parte integrante della lirica.
Il poeta, che ha vissuto in prima persona la terribile esperienza dei due conflitti mondiali, esprime in versi ciò che sente, senza usare immagini violente, ma ricorrendo ai propri moti dell’animo e la drammaticità dell’esperienza viene accentuata dall’utilizzo dei cosiddetti versicoli che si stagliano sulla pagina bianca e rivelano tutta loro potenza.1 Ungaretti, infatti, è costantemente alla ricerca della parola essenziale, nuda che, liberata da ogni ornamento, riesce finalmente a restituire il proprio senso profondo.
TEMA
Tema: La poesia Fratelli in origine si intitolava Soldati (sia nella raccolta Porto sepolto del 1916, sia in Allegria del 1919), nel corso degli anni fu rimaneggiata più volte fino alla stesura definitiva nell’edizione del 1942 dell’Allegria.
Verte su uno dei temi fondamentali del primo Ungaretti: la “fraternità degli uomini nella sofferenza”, nel caso specifico è la fraterna solidarietà che lega i soldati nella condizione di fragilità imposta dalla guerra. Gli uomini legati dal comune destino di morte si uniscono nel comune sentimento di precarietà non solo legato alla situazione contingente ma riferito anche alla condizione umana nel suo complesso. La solidarietà rappresenta l’istintiva reazione (involontaria rivolta) alla constatazione della precarietà umana.
Forma metrica: Cinque strofe di versi liberi. Non essendovi che un solo verbo (siete al v.1) la centralità viene assunta da sostantivi e aggettivi che si affiancano l’uno all’altro.
Dal punto di vista stilistico, Ungaretti rende il linguaggio estremamente suggestivo attraverso l’uso di termini essenziali ed immediati. Poche parole scarne e crude e un termine che scandisce tutta la lirica : fratelli, ripetuta all’inizio e alla fine della lirica.
Spazi bianchi, scomposizione dei versi e pause servono a dare rilievo al valore delle poche e scarne parole utilizzate.
COMMENTO FRATELLI DI UNGARETTI
In questa lirica Ungaretti coglie il travaglio di tutti gli uomini legati dallo stesso destino di patimenti e di morte. Tra di loro si riconoscono anche se non si sono mai incontrati.
La parola ” Fratelli” ha una carica di affetto e di dolcezza enorme, in questo paesaggio di morte in cui l’uomo sperimenta la sua impotenza: fratelli è l’unica parola con la quale gli uomini-soldato si incontrano e si riconoscono.
La fratellanza, legata a questa sofferenza, “affratella ed accomuna tutti gli uomini”. Il richiamo alla solidarietà e all’uguaglianza è la ribellione alla degenerazione, che la guerra ha imposto a tutta l’umanità; è l’apprezzamento della vita e di tutti i valori: di fronte alla sofferenza, la guerra ti fa apprezzare la vita.