ECCIDIO DI PIETRANSIERI 1943

ECCIDIO DI PIETRANSIERI 1943

ECCIDIO DI PIETRANSIERI 1943


La mattina del 13 novembre due soldati tedeschi furono uccisi per mano dei partigiani. Seguì una prima, brutale rappresaglia tedesca. Tra il 15 e il 20 novembre furono uccisi 17 civili, al termine di una rabbiosa caccia all’uomo: il 15 novembre, in contrada “Bosco Promiscuo”, venne uccisa Maria Cordisco; il 16 la rappresaglia dell’«Anito delle Lesche» (dove persero la vita otto persone); il 17 quella della contrada “Difesa” (massacra- ti i coniugi ottantenni Maria Buc-ci e Giuseppe Macerelli); il 18 a “Valle della Vita” furono uccisi Achille e Rina Di Cristofaro, pa-dre e figlia; il 19 toccò ad Alfredo Di Padova, Annibale Di Florio e al figlio Antonio; il 20 novembre, infine, all’«Aia dei colli» fu ucciso Tommaso Di Gregorio. La convinzione dei tedeschi era quella di trovarsi di fronte ad una massa di sfollati ribelli, decisi a qualsiasi tipo di resistenza e incuranti delle minacce e degli esempi di repressione. Questa convinzione, rafforzata da episodi di sottrazione di bestiame e dal mancato sfollamento, determinò la strage. La mattina di domenica 21 novembre, 110 abitanti (tra cui molti bambini), rifugiatisi – in disobbedienza all’ordine di evacuazione – in diverse masserie in contrada “Limmari”, furono prima raggruppati in quattro casolari, in seguito mitragliati e massacrati con le mine da un plotone della morte delle SS. L’ordine di esecuzione fu dato dal maggiore Wolf-Werner Graf von der Schulenburg, il quale prese parte alle esecuzioni, ordinando poi di dare fuoco a tutte le abitazioni. In realtà, secondo alcune ricostruzioni storiche, pare che l’ordine di rappresaglia fosse partito direttamente dal generale Richard Heidrich (Comandante della 1ª Divisione paracadutisti della Wehrmacht e allora responsabile delle operazioni dell’anello di congiunzione adriatico della linea Gustav). Nell’eccidio di Pietransieri furono uccise complessivamente 128 persone, di cui 42 bambini; tra questi, 34 sotto i dieci anni di età e uno, Gianfranco Macerelli, di appena un mese. Soltanto due furono le superstiti, entrambe donne: Virginia Macerelli, di sette anni, che venne colpita di striscio dalle raffiche degli aguzzini e protetta dal cadavere della giovane madre, e la sua nonna 65enne, Laura Calabrese. Il 15 luglio 1967, alla presenza dell’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, il comune di Roccaraso fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

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