DUELLO TRA ACHILLE E ETTORE
DUELLO TRA ACHILLE E ETTORE
ILIADE (libro XXII, vv. 248-366)
da Omero, Iliade, traduzione di R. Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino 199
epiteti in rosso ( ) in fondo alla pagina
- 248 quando furon vicini marciando uno sull’altro,
- 249 il grande Ettore elmo lucente, parlò per primo ad Achille:
- 250 «Non fuggo piú(1)davanti a te, figlio di Peleo, come or ora
- 251 corsi tre volte intorno alla grande rocca di Priamo, e non seppi
- 252 sostenere il tuo assalto; adesso il cuore mi spinge
- 253 a starti a fronte, debba io vincere o essere vinto.
- 254 Su invochiamo gli dei: essi i migliori
- 255 testimoni saranno e custodi dei patti;
- 256 io non intendo sconciarti(2)orrendamente, se Zeus
- 257 mi darà forza e riesco a strapparti la vita;
- 258 ma quando, o Achille, t’abbia spogliato l’inclite(3)armi,
- 259 renderò il corpo agli Achei: e anche tu fa’ cosí».
- 260 E guardandolo bieco,(4)Achille piede rapido disse:
- 261 «Ettore, non mi parlare, maledetto,(5)di patti:
- 262 come non v’è fida alleanza fra uomo e leone,
- 263 e lupo e agnello non han mai cuori concordi,
- 264 ma s’odiano senza riposo uno con l’altro,
- 265 cosí mai potrà darsi che ci amiamo io e te; fra di noi
- 266 non saran patti, se prima uno, caduto,
- 267 non sazierà col sangue Ares,(6)il guerriero indomabile.
- 268 Ogni bravura ricorda;(7)ora sí che tu devi
- 269 esser perfetto con l’asta e audace a lottare!
- 270 Tu non hai via di scampo, ma Pallade Atena(8)
- 271 t’uccide con la mia lancia: pagherai tutte insieme
- 272 le sofferenze dei miei, che uccidesti infuriando con l’asta».
- 273 Diceva, e l’asta scagliò, bilanciandola;
- 274 ma vistala prima, l’evitò Ettore illustre:
- 275 la vide, e si rannicchiò, sopra volò l’asta di bronzo
- 276 e s’infisse per terra; la strappò Pallade Atena,
- 277 la rese ad Achille, non vista da Ettore pastore di genti.(9)
- 278 Ettore, allora, parlò al Pelide(10)perfetto:
- 279 «Fallito! Ma dunque tu non sapevi, Achille pari agli dei,
- 280 no affatto, da Zeus la mia sorte; eppure l’hai detta.
- 281 Facevi il bel parlatore, l’astuto a parole,
- 282 perché atterrito, io scordassi il coraggio e la furia.
- 283 No, non nella schiena d’uno che fugge pianterai l’asta,
- 284 ma dritta in petto, mentre infurio, hai da spingerla,
- 285 se un dio ti dà modo. Evita intanto questa mia lancia
- 286 di bronzo: che tu possa portarla tutta intera nel corpo.
- 287 Ben piú leggera(11)sarebbe la guerra pei Teucri,(12)
- 288 te morto:(13)ché tu sei per loro l’angoscia più grande».
- 289 Diceva, e bilanciandola scagliò l’asta ombra lunga;
- 290 e colse nel mezzo lo scudo d’Achille, non sbagliò il colpo;
- 291 ma l’asta rimbalzò dallo scudo; s’irritò Ettore,
- 292 che inutile il rapido dardo(14)gli fosse fuggito di mano,
- 293 e si fermò avvilito, perché non aveva un’altr’asta di faggio;
- 294 chiamò gridando forte il bianco scudo Deífobo,(15)
- 295 chiedeva un’asta lunga: ma quello non gli era vicino.
- 296 Comprese allora Ettore in cuore e gridò:
- 297 «Ahi! Davvero gli dei mi chiamano a morte.
- 298 Credevo d’aver accanto il forte Deífobo:
- 299 ma è fra le mura, Atena m’ha teso un inganno.
- 300 M’è accanto la mala morte, non è più lontana,
- 301 non è inevitabile ormai, e questo da tempo era caro
- 302 a Zeus(16)e al figlio arciero di Zeus,(17)che tante volte
- 303 m’han salvato benigni. Ormai m’ha raggiunto la Moira.(18)
- 304 Ebbene, non senza lotta, non senza gloria morrò,
- 305 ma avendo compiuto qualcosa di grande, che anche i futuri(19)lo sappiano».
- 306 Parlando cosí, sguainò la spada affilata,
- 307 che dietro il fianco pendeva, grande e pesante,
- 308 e si raccolse(20)e scattò all’assalto, com’aquila alto volo,
- 309 che piomba sulla pianura traverso alle nuvole buie,
- 310 a rapir tenero agnello o lepre appiattato:(21)
- 311 cosí all’assalto scattò Ettore, la spada acuta(22)agitando.
- 312 Ma Achille pure balzò, di urla empí il cuore
- 313 selvaggio: parò(23)davanti al petto lo scudo
- 314 bello, adorno, e squassava(24)l’elmo lucente
- 315 a quattro ripari;(25)volava intorno la bella chioma
- 316 d’oro, che fitta Efesto lasciò cadere in giro al cimiero.(26)
- 317 Come la stella avanza fra gli astri nel cuor della notte,
- 318 Espero,(27)l’astro piú bello ch’è in cielo,
- 319 cosí lampeggiava la punta acuta, che Achille scuoteva
- 320 nella sua destra, meditando la morte d’Ettore luminoso,
- 321 cercando con gli occhi la bella pelle, dove fosse piú pervia.(28)
- 322 Tutta coprivan la pelle l’armi bronzee, bellissime,
- 323 ch’Ettore aveva rapito,(29)uccisa(30)la forza di Patroclo;
- 324 là solo appariva, dove le clavicole dividon le spalle
- 325 dalla gola e dal collo, e là è rapidissimo uccider la vita.
- 326 Qui Achille glorioso lo colse con l’asta mentre infuriava,
- 327 dritta corse la punta traverso al morbido collo;
- 328 però il faggio greve(31)non gli tagliò la strozza,(32)
- 329 cosí che poteva parlare, scambiando parole.
- 330 Stramazzò(33)nella polvere: si vantò Achille glorioso:
- 331 «Ettore, credesti forse, mentre spogliavi Patroclo,
- 332 di restare impunito: di me lontano non ti curavi,
- 333 bestia! ma difensore di lui, e molto piú forte,
- 334 io rimanevo sopra le concave navi,
- 335 io che ti ho sciolto i ginocchi.(34)Te ora cani e uccelli
- 336 sconceranno sbranandoti: ma lui(35)seppelliranno gli Achei».
- 337 Gli rispose senza piú forza, Ettore elmo lucente:
- 338 «Ti prego per la tua vita, per i ginocchi,(36)per i tuoi genitori,
- 339 non lasciare che presso le navi mi sbranino i cani
- 340 degli Achei, ma accetta oro e bronzo infinito,(37)
- 341 i doni che ti daranno il padre e la nobile madre:
- 342 rendi il mio corpo alla patria, perché del fuoco
- 343 diano parte a me morto(38)i Teucri e le spose dei Teucri».
- 344 Ma bieco guardandolo, Achille piede rapido disse:
- 345 «No, cane, non mi pregare, né pei ginocchi né pei genitori;
- 346 ah! che la rabbia e il furore dovrebbero spingere me
- 347 a tagliuzzar le tue carni e a divorarle cosí, per quel che m’hai fatto:
- 348 nessuno potrà dal tuo corpo tener lontane le cagne,
- 349 nemmeno se dieci volte, venti volte infinito riscatto
- 350 o mi pesassero qui, altro promettessero ancora;
- 351 nemmeno se a peso d’oro vorrà riscattarti
- 352 Priamo Dardanide,(39)neanche cosí la nobile madre
- 353 piangerà steso sul letto il figlio che ha partorito,
- 354 ma cani e uccelli tutti ti sbraneranno».
- 355 Rispose morendo Ettore elmo lucente:
- 356 «Va’, ti conosco guardandoti! Io non potevo
- 357 persuaderti, no certo, ché(40)in petto hai un cuore di ferro.(41)
- 358 Bada però, ch’io non ti sia causa dell’ira dei numi,(42)
- 359 quel giorno che Paride(43)e Febo Apollo(44)con lui
- 360 t’uccideranno, quantunque gagliardo, sopra le Scee».(45)
- 361 Mentre diceva cosí, l’avvolse la morte:
- 362 la vita volò via dalle membra e scese nell’Ade,
- 363 piangendo il suo destino, lasciando la giovinezza e il vigore.
- 364 Rispose al morto il luminoso Achille
- 365 «Muori! La Chera(46)io pure l’avrò, quando Zeus
- 366 vorrà compierla e gli altri numi immortali».
1. Non fuggo piú: precedentemente Ettore era fuggito davanti ad Achille e, inseguito da lui,aveva fatto tre volte il giro delle mura della città.
2. sconciarti: straziare il tuo cadavere.
3. inclite: gloriose.
4. bieco: minaccioso,accigliato.
5. maledetto: la risposta violenta di Achille è causata dalla sua ira contro Ettore, che ha ucciso l’amico Patroclo.
6. Ares: il dio della guerra.
7. Ogni bravura ricorda: fa’ appello a ogni tua abilità guerriera.
8. Pallade Atena: la dea Atena, figlia di Zeus,aveva come attributo quello di Pallade, che significa “scuotitrice dell’asta”.
9. pastore di genti: il termine equivale a“capo”, “condottiero”.
10. Pelide: figlio di Peleo.
11. leggera:sopportabile.
12. Teucri: Troiani, dal nome dell’eroe Teucro.
13. te morto: se tu fossi morto (costrutto latineggiante).
14. dardo: è qualsiasi arma da lancio, quindi sia freccia che lancia.
15. Deífobo: è il fratello minore di Ettore, che egli credeva fosse venuto in suo aiuto; in realtà la dea Atena aveva preso le sue sembianze per ingannarlo.
16. Zeus: il padre degli dei.
17. figlio arciero di Zeus: è Apollo, armato di arco, figlio di Zeus e di Latona.
18. Moira: in Omero era la divinità che presiedeva alla vita dell’uomo,stabilendo quando decretarne la fine. Dopo Omero troviamo tre Moire che presiedono ai tre momenti culminanti della vita dell’uomo: nascita,matrimonio, morte.
19. i futuri: i posteri.
20. si raccolse: si rannicchiò per prendere maggior slancio.
21. appiattato: nascosto.
22. acuta: dalla punta acuminata.
23. parò: oppose come riparo.
24. squassava: scuoteva violentemente.
25. a quattro ripari: a quattro strati.
26. la bella … cimiero: la criniera dorata che Efesto aveva applicato al cimiero, cioè al pennacchio dell’elmo, di Achille, da lui costruito su invito di Teti, la madre dell’eroe.
27. Espero: il pianeta Venere, quello che appare più luminoso.
28. pervia: accessibile,penetrabile alla lancia.
29. rapito: sottratto al cadavere di Patroclo.
30. uccisa: stroncata.
31. il faggio greve: l’asta pesante di faggio.
32. strozza: gola.
33. Stramazzò: cadde rovinosamente.
34. io … ginocchi: l’espressione equivale a“io che ti ho privato del vigore, che ti ho ucciso”.
35. lui: Patroclo.
36. per i ginocchi: l’espressione deriva dal fatto che i supplici abbracciavano le ginocchia del supplicato.
37. oro … infinito: un abbondante riscatto di oggetti d’oro e di bronzo.
38. del fuoco … morto: possano cremare il mio cadavere.
39. Dardanide: discendente di Dardano.
40. ché: perché.
41. cuore di ferro: animo duro, insensibile.
42. numi: dei.
43. Paride: il figlio di Priamo che aveva rapito Elena suscitando la guerra.
44. Febo Apollo: un epiteto di Apollo è quello di Febo, cioè luminoso.
45. le Scee: le porte delle mura di Troia.
46. Chera: divinità della morte.