TESTO DEL SONETTO ALLA SERA
TESTO DEL SONETTO ALLA SERA
Testo del sonetto “Alla sera” (1803).
Forse perché della fatal quiete
tu sei l’ immago a me sì cara vieni,
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all’ universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno, e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
Parafrasi e costruzione diretta del sonetto “Alla sera”.
O sera, tu sei per me molto preziosa
forse perché sei simile alla morte.
E quando le leggere nuvole e
i venti estivi ti accompagnano
e quando tu conduci dal cielo nevoso
all’universo le tenebre pesanti e lunghe
tu scendi sempre desiderata, e sostieni
con soavità i miei pensieri più intimi.
Tu mi fai meditare con i miei pensieri
che mi portano al nulla eterno; e intanto
questo ostile tempo fugge e con lui
le mie molte preoccupazioni se ne vanno,
per cui egli si consuma con me;
e mentre io contemplo il tuo silenzio,
la mia anima, che dentro di me
è tumultuosa, si placa.