Malattia di Lyme e zecche

Malattia di Lyme e zecche

Malattia di Lyme e zecche


INDRODUZIONE

La malattia di Lyme è un’infezione provocata dal batterio Borrelia burgdorferi. Questo batterio usualmente si trova negli animali come topi e cervi. Le zecche Ixodes possono infettarsi con i batteri quando mordono un animale infetto, per poi trasmetterlo ad una persona che può così contrarre la malattia di Lyme.

Le zecche vivono nell’erba e negli arbusti e si ancorano a un habitat accogliente quando lo attraversano. Le zecche sono piccole e difficili da vedere, le più piccole o le più giovani hanno la stessa dimensione di un seme.

La maggior parte dei casi di malattia di Lyme segnalati riguarda il Nord Est, il Midwest superiore, le zone costiere e del Pacifico degli Stati Uniti perché dette regioni sono quelle in cui le zecche tendono a vivere.

La malattia di Lyme può interessare la pelle, le giunture, il sistema nervoso ed altri apparati. I sintomi e la loro gravità variano da persona a persona. I sintomi della malattia di Lyme si presentano in tre stadi, sebbene non tutti i pazienti li attraversino tutti:


MALATTIA DI LYME
MALATTIA DI LYME

SINTOMI

La malattia di Lyme può interessare la pelle, le giunture, il sistema nervoso ed altri apparati. I sintomi e la loro gravità variano da persona a persona. I sintomi della malattia di Lyme si presentano in tre stadi, sebbene non tutti i pazienti li attraversino tutti:

Di solito il primo sintomo dell’infezione è un’eruzione di forma circolare, chiamata erythema migrans (vedi la prima e la seconda foto), che appare entro 1-2 settimane dall’infezione, ma si può manifestare fino a 30 dopo giorni dal morso della zecca. Questa eruzione ha spesso una forma simile ad un bersaglio, un’ombra centrale rossa circondata da pelle di colore chiaro che è attorniata da uno sfogo rosso esteso. Può anche manifestarsi come un cerchio esteso di un intenso rossore, visibile nella terza foto. Potrebbe essere caldo al tatto e solitamente non è doloroso e non prude. L’eruzione a forma di bersaglio si potrebbe notare difficilmente in persone con una pelle scura, dove potrebbe essere scambiato per un livido. L’eruzione usualmente scompare nell’arco di un mese. Anche se questo sfogo è considerato tipico della malattia di Lyme, molti pazienti non lo presentano mai.
Accanto all’eruzione cutanea, una persona potrebbe accusare sintomi simili a quelli influenzali come linfonodi ingrossati, fatica, mal di testa e dolori muscolari. Sintomi trascurati, sintomi di una malattia allo stadio iniziale che possono scomparire da soli, ma in alcune persone, l’infezione può diffondersi in altre parti del corpo. I sintomi di questo stadio della malattia di Lyme di solito appaiono entro poche settimane dopo il morso di zecca, anche in chi non ha manifestato l’eruzione cutanea dello stadio iniziale. La persona infettata può sentirsi molto stanca e accusare un malessere, oppure può avere più aree, diverse da quella del morso, ove si ha uno sfogo cutaneo. La malattia di Lyme può coinvolgere il cuore, causando un battito cardiaco irregolare o un dolore al petto. Si può irradiare al sistema nervoso, provocando una paralisi facciale (paralisi di Bell), intorpidimento e formicolio alle braccia e alle gambe. Può iniziare a provocare mal di testa e rigidità al collo, che può essere un’avvisaglia di meningite. Possono anche manifestarsi gonfiori e dolori alle articolazioni.
L’ultimo stadio della malattia di Lyme potrebbe presentarsi se la malattia non viene diagnosticata tempestivamente o è trattata in modo inappropriato. Sintomi successivi della malattia di Lyme possono insorgere in qualsiasi momento nell’arco di un paio di settimane ad anni dopo il morso infettivo di una zecca e comprendono l’artrosi, particolarmente localizzata alle ginocchia e, soprattutto negli adulti, il deterioramento cognitivo.
Il sintomo più conosciuto della malattia di Lyme è l’eruzione cutanea a forma di bersaglio, perché è uno sfogo caratteristico, una persona con l’eruzione può essere immediatamente soggetta ad una diagnosi della malattia di Lyme e gli esami del sangue non sono necessari. Siccome l’eruzione può scomparire rapidamente, prendete in considerazione l’idea di fare alcune foto a qualsiasi sfogo sospetto sul corpo del vostro bambino se non avete la possibilità di recarvi immediatamente dal dottore.

In alcuni casi, l’eruzione a forma di bersaglio non si forma mai. In assenza dello sfogo, i medici devono fare affidamento su altri sintomi combinati con una valutazione della probabilità di esposizione ad una infezione da zecche. Gli esami del sangue possono aiutare a diagnosticare la malattia di Lyme individuando la presenza di anticorpi relativi alla Borrelia burgdorferi nel sangue del paziente. Gli esami del sangue possono tuttavia dare risultati inesatti se effettuati entro un mese dopo l’infezione iniziale, poiché ci vuole tempo per sviluppare gli anticorpi. La malattia di Lyme può essere difficile da diagnosticare perché può assomigliare a molte altre patologie mediche. Il medico può aiutarvi a decidere se vostro figlio ha bisogno di un esame del sangue per rilevare se ha contratto la malattia di Lyme.


TRASMISIONE

  1. La malattia di Lyme non si trasmette da persona a persona. Il rischio di sviluppare la malattia di Lyme dipende dall’esposizione dell’individuo alle zecche. I bambini e gli adulti che sono per molto tempo all’aperto, in modo particolare in prossimità di aree boschive, sono molto soggetti a contrarre la malattia di Lyme.
  2. In rari casi la malattia di Lyme contratta durante la gravidanza può infettare il feto. Se sei incinta e sei preoccupata per questo, parlane con il tuo medico.
  3. Animali domestici, come cani e gatti, possono essere infettati dai batteri della malattia di Lyme e possono portare zecche nelle zone in cui vivono gli esseri umani. Se possedete un cane o un gatto, parlate con il vostro veterinario per valutare l’utilizzo di un repellente per zecche e altre misure protettive che potete adottare per proteggere il vostro animale domestico.
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Le zecche sono pericolose

Le zecche sono pericolose

"tick"

“tick”Possono esserlo. La più rischiosa per l’uomo è quella comunemente nota come “zecca dei boschi” che, con la sua puntura, può trasmettere malattie infettive alcune delle quali, come la Borreliosi di Lyme, possono avere serie conseguenze se non curate tempestivamente. Questa zecca, contrariamente a quanto avveniva in passato, non si trova più solo nei boschi ma si è diffusa ed oggi si può trovare ovunque vi sia dell’erba incolta, soprattutto in ambienti umidi e ombreggiati, ed è resistente a condizioni ambientali sfavorevoli.

Cosa fare per prevenirle

Per evitare di essere punti è necessario indossare vestiti chiari, per identificare più chiaramente le zecche che sono scure e di dimensioni molto piccole (da 2 ad 8 mm), e rimuoverle prima che si attacchino alla cute. E’ consigliabile utilizzare maglie a maniche lunghe ed infilare i pantaloni dentro i calzettoni o, meglio, in stivali alti dotati di stringhe. Camminare al centro dei sentieri, evitando di strisciare contro la vegetazione ai lati, ed evitare di sedersi direttamente sull’erba. Al ritorno da zone anche solo potenzialmente infestate da zecche, lavare i vestiti in lavatrice alla temperatura più alta possibile e, prima di fare il bagno, ispezionare tutto il corpo con l’aiuto di un’altra persona per le zone difficilmente visibili. Soprattutto nei bambini, controllare bene anche il cuoio capelluto. Sono moderatamente efficaci i repellenti a base di DEET, reperibili sia in farmacia che nei negozi, applicati sui vestiti e sulla cute esposta, senza però eccedere nella quantità e nella frequenza d’uso, soprattutto sui bambini piccoli.

Cosa fare e non fare se si viene punti

Le probabilità d’infezione sono basse se la zecca resta attaccata alla cute per meno di 48 ore. Una zecca va rimossa correttamente: afferrarla con una pinza a punte sottili (attualmente in commercio si cominciano a trovare le apposite pinze per zecche) il più vicino possibile alla cute e toglierla tirando verso l’alto senza schiacciarla. Se il rostro (l’organo che la zecca usa per attaccarsi) rimane nella pelle, si può estrarlo con un ago da siringa sterile. Disinfettare la zona, senza usare disinfettanti coloranti, e verificare di essere vaccinati contro il tetano. Non gettare la zecca tolta ma bruciarla. Non si devono usare metodi impropri di estrazione quali il caldo o sostanze come petrolio, benzina, trielina, acetone, creme, olio etc.. Questi metodi “irritano” la zecca e ottengono il solo risultato di aumentare il rischio di acquisire l’infezione provocando una sorta di rigurgito nel parassita. Non toglierla con le mani o schiacciarla con le dita perché si corre il rischio di essere contagiati attraverso piccole lesioni della pelle o per schizzi di sangue. (in allegato trovate le istruzioni dettagliate per le estrazioni corredate di foto).

Cosa fare dopo aver tolto la zecca

Dopo aver tolto la zecca è necessario controllare tutti i giorni, per 30-40 giorni, l’area cutanea colpita e rivolgersi al medico di famiglia se compare il caratteristico segno della Malattia di Lyme: una chiazza arrossata tondeggiante che, nei giorni a seguire, si va allargando sempre più e quasi sempre schiarendo al centro a formare un’immagine “a coccarda”, ad anello in espansione centrifuga ed a volte accompagnata da febbre, malessere generale, ingrossamento delle ghiandole vicino alla zona della puntura, dolori alle articolazioni. Nei 30-40 giorni non usare antibiotici di propria iniziativa: questo potrebbe mascherare il quadro clinico ed impedire al medico di diagnosticare un’eventuale infezione. Se per altri motivi si deve ricorrere agli antibiotici, avvisare il medico che si è stati punti da una zecca così da consentirgli di usare i farmaci efficaci anche contro la Malattia di Lyme.

Cos’è la Malattia di Lyme

E’ una malattia infettiva che colpisce vari organi e si sviluppa in più fasi. La fase iniziale colpisce la pelle, generalmente non è grave e a volte guarisce anche da sola. Se però non viene curata con la terapia opportuna, possono poi comparire le fasi tardive, anche dopo mesi od anni. Queste fasi sono molto più gravi di quella precoce e provocano artriti, disturbi dei nervi, del cervello, del cuore e degli occhi ma possono coinvolgere anche altri organi ed apparati. Questa malattia non viene trasmessa dalle comuni zecche dei cani, che possono però trasmettere, anche se raramente, altre malattie infettive.

La Malattia di Lyme è curabile?

Questa malattia è curabile con una terapia antibiotica più lunga del solito: fino a tre settimane nella fase iniziale. Tale terapia, se attuata correttamente, è in grado di eliminare l’infezione ed evitarne le complicanze. Le fasi tardive, invece, richiedono terapie più impegnative e purtoppo non sempre completamente efficaci.

La Malattia di Lyme non da immunità

L’infezione non da luogo allo sviluppo di immunità: una persona precedentemente trattata e guarita, si può riammalare se punta nuovamente da una zecca infetta.

Come ridurre la presenza di zecche

Nelle zone residenziali si può ridurre il numero di zecche rimuovendo tutto attorno alle case i letti di foglie secche, i cespugli e le cataste di legna come pure tenendo ben potati e curati gli alberi, le siepi ed i prati per consentire una maggior penetrazione dei raggi solari. L’erba di prati e giardini va tenuta sempre ben tagliata.

Anche i cani ed i gatti possono veicolare le zecche: è buona norma perciò controllarli spesso e ricorrere al consiglio del Veterinario per i prodotti repellenti più efficaci.

I cacciatori devono prestare attenzione nel maneggiare e trasportare la selvaggina perché questa è spesso infestata da zecche anche in modo massiccio.

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