WW2 LINEA GOTICA FOTO

WW2 LINEA GOTICA FOTO

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La Linea Gotica (in tedesco Gotenstellung, in inglese Gothic Line) fu la linea difensiva istituita dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring nel 1944 nel tentativo di rallentare l’avanzata dell’esercito alleato comandato dal generale Harold Alexander verso il nord Italia. La linea difensiva si estendeva dalla provincia di Apuania (le attuali Massa e Carrara), fino alla costa adriatica di Pesaro, seguendo un fronte di oltre 300 chilometri sui rilievi delle Alpi Apuane proseguendo verso est lungo le colline della Garfagnana, sui monti dell’Appennino modenese, l’Appennino bolognese, l’alta valle dell’Arno, quella del Tevere e l’Appennino forlivese, su cui si distinse il corpo dei volontari polacchi. Solo nel settore orientale della linea, nell’estate del 1944, erano presenti 3.604 trincee, 479 postazioni anticarro e di mortaio, 2.376 nidi di mitragliatrice, 16.000 postazioni per tiratori scelti, 9 chilometri di fossati anticarro oltre che 120 km di reticolati e 95.689 mine antiuomo e anticarro. Non venne trascurata l’organizzazione tattica della linea e fu applicato il metodo tedesco di “difesa in profondità” utilizzando un sistema di fasce fortificate in successione, profonde qualche
chilometro, a seconda della conformazione del terreno. Questo sistema si rivelò molto utile a contenere gli attacchi alleati per molti mesi. Non a caso si parla infatti di Linea Gotica (Verde) I e II, proprio per distinguere la prima linea dalla seconda, posta mediamente circa una ventina di chilometri a nord della prima, ben organizzata e difesa nel settore adriatico e con un andamento vago nel settore appenninico dove verrà ricostruita di continuo dai tedeschi, sfruttando i lunghi
tempi concessi dalla lenta avanzata alleata.


Le forze in campo

Gli alleati

Lo sbarco alleato in Francia meridionale (operazione Dragoon) avvenuto il 15 agosto 1944, fece sì che alcuni reparti Alleati in Italia fossero spostati dal fronte per essere accorpati alle forze necessarie allo sbarco in Francia. L’intero French Expeditionary Corps composto da quattro divisioni coloniali addestrate alla guerra di montagna, e tre divisioni americane del 15° gruppo d’armate al comando del generale Harold Alexander vennero quindi allontanate dal fronte italiano. Prima dell’attacco alla Linea Gotica, le forze alleate erano quindi calcolabili in 19 divisioni di fanteria e 5 divisioni corazzate, più tre divisioni di rincalzo, ma il necessario ri-coordinamento delle forze alleate assegnò il XIII corpo britannico comandato dal generale Sidney Kirkman e composto
dalla 6ª divisione corazzata, dalla dall’1ª divisione di fanteria indiana dall’8ª divisione indiana appoggiate da una brigata corazzata canadese e successivamente dalla 78ª Divisione inglese, alla 5ª armata del generale Mark Wayne Clark rimasta sguarnita. Della 5ª armata, rimasta pesantemente sguarnita, facevano parte anche il II e il IV corpo, comandati rispettivamente dai generali Geoffrey
Keyes e Willis D. Crittenberger, ai quali vennero aggiunte a settembre la 6ª divisione corazzata sudafricana e il contingente brasiliano della Força Expedicionária Brasileira, ad ottobre la 92ª divisione di fanteria statunitense, ed a novembre la 10ª divisione da montagna sempre proveniente dagli Stati Uniti
Mentre il settore occidentale dal mar Tirreno fino a Firenze era tenuto dalla 5ª armata statunitense, il settore orientale era invece sotto il controllo dell’8ª armata britannica al comando di sir Oliver Leese, che comprendeva il X corpo d’armata al comando del generale Richard McCreery, il V corpo
al comando del tenente generale sir Charles Keightley che comprendeva ben 5 divisioni pronte ad avanzare verso Bologna e Ferrara, e che alle quali verrà successivamente aggiunta la 2ª divisione neozelandese e una brigata greca da montagna.

Infine vi erano il I corpo canadese e II corpo polacco, concentrati nell’area pianeggiante tra l’Appennino e il mar Adriatico, il primo al comando del tenente generale Eedson Burns e diretto verso le alture ad ovest di Pesaro e il secondo
comandato dal generale polacco Władysław Anders con il compito di occupare il terreno sopraelevato a nord-ovest di Pesaro. Per quanto riguarda l’aviazione, per gli Alleati la completa supremazia aerea era assicurata dai circa 2.900 aerei in dotazione alle due armate alleate che attaccarono la Linea Gotica.

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WW2 PRATO BOMBING

WW2 PRATO BOMBING

ITALY BOMBING

Toscana citta di Prato sotto i bombardamenti.
Tuscan city of Prato in the bombings.
                                                                                          Aircraft Air Force photo

02/09/1943 – A Prato un’incursione aerea di circa 60 velivoli distrugge in parte la stazione ferroviaria e zone del Palco e di Santa Cristina provocando il ferimento di diverse persone. Dopo 69 allarmi dal giugno del ’40, questo è il primo bombardamento sulla città, quasi a segnare la svolta delle operazioni belliche che avverrà con l’armistizio.


11/11/1943 – Un bombardamento della durata di un’ora e mezza colpisce la Stazione ferroviaria di Prato e le zone limitrofe provocando la morte di due persone e il ferimento di altre venti.
Danni alla rete idrica, incendi innescati dalle bombe, distruzione di abitazioni civili e di fabbriche rendono da questo momento sempre più difficile la ripresa delle normali attività, mentre cresce la rabbia impotente della popolazione nei confronti delle autorità che hanno dato l’allarme a bombardamento iniziato. 


03/01/1944 -A Valibona, 18 partigiani capeggiati da Lanciotto Ballerini
vengono accerchiati nella notte da un reparto della guardia nazionale repubblicana di Prato che agisce insieme a dei fascisti e ai carabinieri di Calenzano. Scoppia un combattimento che porta a un vero e proprio massacro, con successive rappresaglie fasciste sulla popolazione locale.


Gennaio 1944 – I bombardamenti su Prato si fanno sempre più intensi e la città è gravemente danneggiata nelle infrastrutture, abitazioni e fabbriche.


08/02/1944 – Un’incursione aerea a Prato causa l’interruzione di Via Bologna e Via del Palco, nonché la distruzione della millenaria Chiesa di Filettole, Rimangono uccise due persone.
Anche il 14 e il 16 febbraio la città è sottoposta a pesanti bombardamenti con morti e feriti.


22/02/1944 – Carlo Ferri costituisce con circa 40 uomini sul Monte Iavello la formazione partigiana “Orlando Storai”.

04/03/1944 – Anche a Prato ha inizio lo sciopero generale.
Malgrado l’affissione di manifesti intimidatori, gli operai proseguono in massa lo sciopero per giorni e giorni.


La rappresaglia fascista si manifesterà subito con il rastrellamento indiscriminato di molti uomini, a seguito della richiesta tedesca di 1900 persone da deportare nei campi di lavoro germanici; si scatena una vera e propria caccia all’uomo, dove chiunque casualmente si trovi per strada venie catturato. Contemporaneamente, il 7 marzo, un altro pesante bombardamento si abbatte sulla città.


07/03/1944 – Nel corso degli incessanti bombardamenti viene colpita e danneggiata la casa di Filippino Lippi con la distruzione del prezioso Tabernacolo che ornava la facciata. Leonetto Tintori sfidando il commissario prefettizio ridà vita all’opera d’arte.


08/03/1944 -132 pratesi accertati vengono deportati da Firenze al lager di Mauthausen in carri ferroviari piombati. Di essi solo 20 sopravviveranno e riusciranno poi a tornare a casa.


22/03/1944 -A Migliana la formazione Storai mette in fuga 200 militi del battaglione “Ettore Muti”.

02/06/1944 – Quindicesima incursione aerea sull’area pratese con interruzione della linea ferroviaria Prato-Pistoia.


11/06/1944 – Alla Stazione di Carmignano, nella sede ferroviaria di Poggio alla Malva, una squadra di partigiani fra cui Bogardo Buricchi e suo fratello Alighiero, riesce a far saltare in aria otto vagoni carichi di esplosivi destinati al fronte. L’azione, nella quale rimasero uccisi, oltre ai due fratelli, Ariodante Naldi e Bruno Spinelli, rappresenta uno degli episodi più importanti della guerra partigiana nel pratese.


14/06/1944 – Diciannovesima incursione aerea su Prato; 40 bombe lanciate sulla ferrovia uccidono 3 persone e ne feriscono 13. Intanto sul Monte Iavello sono sempre più numerosi gli uomini che si uniscono ai partigiani: si costituisce così la Brigata Buricchi.


15/06/1944 – Il partigiano pratese Ruggero Tofani detto Tantana viene seviziato e barbaramente ucciso dai fascisti in località Catena, nella casa di un conoscente presso il quale era ospitato dopo aver partecipato con altri partigiani al recupero di armi per la Resistenza; da tempo controllato dai fascisti, non era riuscito a sfuggir loro.


28/06/1944 -Il commissario prefettizio di Prato Tomaso Fracassini fugge al nord con la propria famiglia; sarà arrestato dopo la liberazione. A Prato sarà sostituito dal Commissario di Pubblica Sicurezza Rosario Ardizzone.


Luglio 1944 – Il mese è caratterizzato da una violenta serie di incursioni aeree, che causano più di 60 morti e danni a edifici industriali, abitazioni civili e infrastrutture. L’obiettivo principale dei bombardamenti era il deposito di carburante che i tedeschi avevano allestito alle Cascine di Tavola. Mentre la città era martoriata dalle bombe, i tedeschi distruggevano macchinari e saccheggiavano fabbriche, facevano saltare i ponti sul Bisenzio e attuavano rappresaglie sulla popolazione già stremata dal terrore e dalla fame; intanto molti fascisti cominciavano ad allontanarsi dalla città, forse nella percezione dell’imminente sconfitta.


10/08/1944 – Il tenente tedesco Druaier arriva a Prato, dove rimane fino alla fine del mese con il compito di saccheggiare la città, depredandola di tutta la merce rimasta per inviarla a Bologna.


11/08/1944 -Il CLN toscano dà l’ordine dell’insurrezione generale a Firenze, dove il 4 agosto erano giunte le avanguardie alleate. La città sarà definitivamente liberata solo il 1° settembre.


Agosto 1944 – Dal 12 agosto fino alla fine del mese raffiche di artiglieria e bombe colpiscono più volte la città causando morti e feriti; viene allestita una vedetta di avvistamento sulla torre di Palazzo Pretorio. Intanto, si hanno notizie di scontri sempre più frequenti fra bande partigiane e tedeschi intorno alla città.


01/09/1944 -Gli alleati arrivano a Campi Bisenzio, mentre il comando della feldgendarmeria tedesca lascia Prato dopo aver distrutto sistematicamente fabbriche, abitazioni civili e intere vie.


04/09/1944 -A Iolo 3 morti e 3 feriti sono le vittime delle raffiche di artiglieria alleate.


05/09/1944 – 9 persone vengono uccise e 12 ferite in Piazza Duomo in seguito all’esplosione di varie granate. Il CLN pratese, già in contatto con gli alleati fermi a Campi Bisenzio, dà l’ordine alla Brigata Buricchi di scendere dal Monte Iavello per occupare la città. In serata i primi soldati alleati arrivano in Via Zarini.


06/09/1944 – Il CLN locale nomina la Giunta Comunale. Nella mattinata dello stesso giorno 29 partigiani della Brigata Buricchi vengono catturati e impiccati a Figline dai tedeschi dopo uno scontro cruento. In seguito i tedeschi iniziano una “caccia al partigiano” fino sul Monte Iavello e nella Val di Bisenzio.


 

 

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