Albero genealogico dei greci

Albero genealogico dei greci

Appunto di Italiano che descrive la genealogia e le parentele tra i vari dei e le creature mitologiche greche.

Ecatonchiri


ALBERO GENEALOGICO DEI GRECI
In principio secondo i greci vi era il Caos, dal quale nacque Gea, la terra. A sua volta Gea generò da sola Urano, i dodici Titani, i tre Ecatonchiri o Centimani e i tre Ciclopi. Poi generò il Mare con il quale ebbe Taunante, Forco, Ceto ed Euribia. In quel tempo Gea sposò Urano, il quale disgustato dell’aspetto dei suoi figli, i Giganti e i Ciclopi decise di farli sprofondare nel centro della terra. Gea, arrabbiata della sorte che Urano aveva riservato ai suoi figli, costruì un’ascia e convinse Crono, il tempo, ad evirare il dio. Dal suo sangue nacquero le Erinni e le Meliadi. Urano riuscì a scappare e il regno fu retto da Crono, il quale liberò i suoi fratelli dal centro della terra tranne i Ciclopi e gli Ecatonchiri. Crono sposò Rea che ebbe sei figli: Poseidone, Ade, Era, Demetra, Estia e Zeus.
L’oracolo predisse che uno dei figli di Crono avrebbe preso il suo posto. Spaventato, mangiò tutti i figli, quindi Rea dopo la nascita di Zeus si recò da Crono e gli diede avvolto in un panno un sasso.


Costanzo Preve: la filosofia dei Greci (Parmenide, Eraclito, Aristotele, Epicuro) di Diego Fusaro.Egli lo inghiottì senza sospettare nulla. Nel frattempo Zeus era stato nascosto in terra, protetto dalle Ninfe Ida e Adrastea, e allattato dalla capra Amaltea. Diventato adulto, Zeus sconfisse Crono e recuperò i fratelli ancora vivi. In seguito, Gea, arrabbiata con Zeus per aver imprigionato i Titani, convinse Tifone a sconfiggerlo. Dopo una lunga battaglia Zeus fu rinchiuso in Caverna, poi liberato da Hermes, uccise Tifone. I Giganti, arrabbiati per la perdita di Tifone, decisero di uccidere Zeus, ma al contrario tutti gli dei riuscirono ad imprigionare nel Tartaro i loro avversari. Così, ormai, nessuno poteva fermare il regno di Zeus.


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MITOLOGIA ACHERONTE

MITOLOGIA ACHERONTE

MITOLOGIA ACHERONTE


Descrizione e spiegazione del fiume “Acheronte”, riferimenti storici e mitologici dall’Antica Grecia

Acheronte è il nome assegnato a diversi fiumi, in particolare della Grecia e dell’Italia meridionale.
Uno è nel Bruzio, in Pandosia, famoso perché vi trovò la morte Alessandro il Molosso, re dell’Epiro; un altro è presso Cuma.
Il più famoso fiume dal suddetto nome si trova, però, in Tesprozia, in Epiro; in parte è un fiume sotterraneo che fuoriusce nei pressi del mar Ionio, per formare la palude Acherusia.
Per molto tempo, questo ultimo fiume fu identificato con l’Acheronte mitologico, il primo fiume dell’Inferno, sul quale venivano traghettate le anime; l’ingresso stesso dell’oltretomba era collocato nei pressi della palude Acherusia, sotto la quale, la credenza vuole che confluissero i fiumi Acheronte, Cocito e,infine, Piriflegetonte.
Si può ricordare facilmente come anche questi ultimi fiumi siano, infatti, annoverati, nell’Odissea, tra i fiumi infernali.
Durante l’epoca dell’Impero Romano, il fiume Acheronte veniva collocato nel polo australe.

La mitologia:
Acheronte era, mitologicamente, il figlio di Gea, la Terra, condannato a vivere nel sotto suolo, perché colpevole di aver dissetato i Giganti, durante il loro assalto al cielo. Accoppiatosi con la ninfa dell’oscurità Orfne, oppure Gorgira, aveva generato Ascalafo.
Ascalafo è conosciuto, nella mitologia, non solo per essere il figlio di Acheronte, ma anche per il mito di Persefone. Quando quest’ultima venne rapita da Ade, infatti, Zeus promise a Demetra, madre della fanciulla, che la figlia sarebbe tornata a casa se non si fosse nutrita nel mondo infernale; ma Ascalafo, vedendola manguare un chicco di melograno la tradì e Demetra, per punizione lo trasformò in civetta; secondo un’altra versione invece lo fece prigioniero in una grossa pietra, rimossa da Ercole, sceso nell’Ade.de.

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