MARX PENSIERO

MARX PENSIERO

MARX PENSIERO


Marx opera un’analisi organica ed unitaria della società borghese, distinguendone Stato e comunità. Per Stato intende un’entità astratta portatrice del diritto comune, per comunità intende il diritto dell’ego singolo-privato, il quale rinuncia all’azione diretta, avendo nello Stato una propria rappresentanza. Attraverso lo Stato l’imporsi di un ego su un altro diviene legale e legge.

In questa condizione il lavoratore si sente alienato:
1. dal prodotto (non è proprietario di ciò che produce)
2. dall’attività (forzato, si sente strumento per fini estranei)
3. nei rapporti (il prossimo vuole usarti per i suoi fini)
4. dall’essenza (il suo lavoro non è umano, libero, creativo)

In questa società, finalizzata al mantenimento ed all’aumento del proprio capitale e proprietà privata, Marx interpreta anche la religione. Ma non come prodotto dell’uomo in quanto tale (Feuerbach), piuttosto come prodotto di una società in cui l’umanità è alienata e sofferente a causa delle ingiustizie sociali, cercando nell’aldilà ciò che è negato nella realtà. Risulta quindi che la religione non è una malattia ma piuttosto un sintomo, eliminabile solo attraverso una rivoluzione sociale. La stessa filosofia viene sconvolta, divenendo strumento per sintetizzare i risultati dell’esame scientifico dello sviluppo storico degl’uomini. Allo stesso modo la storia non è più un evento spirituale (Hegel), ma un processo materiale fondato sulla dialettica del bisogno-soddisfacimento, per il fatto che è l’azione materiale (del produrre) che umanizza l’uomo (àlavoro creatore di civiltà).

Diviene quindi il lavoro un elemento di fondamentale importanza per questa filosofia. Marx divide l’organizzazione del lavoro in forze produttive e rapporti di produzione: Le forze produttive sono: la forza lavoro (uomini), i mezzi (macchinari) e le conoscenze. Per rapporti di produzione si intendono quei rapporti instaurati tra gli uomini nel corso della produzione e quelli che regolano il possesso e l’impiego dei mezzi di lavoro e del prodotto; questi rapporti trovano la loro espressione giuridica nei rapporti di proprietà.
Forze produttive e rapporti di produzione costituiscono nella loro globalità la struttura, lo scheletro economico della società di un periodo, il piedistallo su cui si eleva una sovrastruttura giuridico-politico-culturale. Per sovrastruttura si intende i rapporti giuridici, le forze politiche, le dottrine artistiche, religiose e filosofiche.

Da ciò deriva che la vera forza motrice della storia è la natura socio-economica, in altri termini la filosofia di Marx si può intendere come un materialismo storico, in cui i rapporti di produzione si mantengono fintanto che favoriscono le forze produttive. Per rimediare alle alienazioni è necessaria una identificazione del singolo con la società, con l’eliminazione della causa fondante delle disuguaglianze: la proprietà privata, attraverso una rivoluzione da parte del proletariato. Infatti le moderne forze produttive, sempre più sociali, si rivoltano contro i vecchi rapporti di proprietà, ancora privatistici e sottomessi alla logica del profitto personale.


MARX PENSIERO

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VITA KARL MARX

VITA KARL MARX

VITA KARL MARX

Karl Marx (Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883) è stato un filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco.


Figlio di un avvocato, ricevette un’educazione di impronta liberale illuministica. Iniziò a studiare diritto all’Università di Bonn, continuò a quella di Berlino, finché non preferì dedicarsi alla filosofia, secondo un impulso, alimentato dalla lettura di Hegel, che lo spinse a «cercare l’idea nella realtà stessa».

Si laureò a Jena nel 1841 e rinunciò alla carriera accademica. Divenne in seguito redattore capo del giornale liberale «Rheinische Zeitung» conducendo una strenua battaglia nei confronti delle istituzioni statali. Nel 1843 Marx si trasferì a Parigi dove fondò una rivista, scrisse i «Manoscritti economico-filosofici del 1844» nel quale continuò a esporre le proprie riflessioni sul lavoro «alienato» e la società capitalistica. Nel 1844 incontrò Engels e iniziò con lui una collaborazione politica e teorica: insieme, pubblicarono «La sacra famiglia». In seguito, Marx scrisse «Tesi su Feuerbach» e, ancora in collaborazione con Engels, l’«Ideologia tedesca», in cui iniziarono a delinearsi le tesi sul materialismo storico e sull’ideologia.

Marx fu espulso dalla Francia, riparò a Bruxelles dove pubblicò un’importante scritto polemico contro Proudhon, «Miseria della filosofia», che segna l’adozione esplicita della teoria del lavoro-valore. Il tema della classe operaia domina poi nel «Manifesto del partito comunista» steso da Marx con Engels nel 1848. In quello stesso anno i due tornarono in Germania e fondarono a Colonia il quotidiano «Neue Rheinische Zeitung», fautore di un fronte democratico. Marx fu espulso dalla Germania e in seguito, nuovamente, dalla Francia: si trasferì allora con la famiglia a Londra dove visse in condizioni di estrema miseria, aiutato da Engels.

A Londra pubblicò «Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850» e «Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte» (1852). Nel 1867 pubblicò il primo libro del «Capitale» (gli altri due libri usciranno, a cura di Engels, nel 1885 e 1894). Il «Capitale» verrà integrato dalle «Teorie sul plusvalore» (1862-63), che saranno edite nel 1905 da Kautsky. Quanto all’attività politica, Marx ebbe una parte primaria nella fondazione (1864) e nelle vicissitudini della Prima internazionale, fino alla rottura con l’anarchico Bakunin. Nel 1871 sostenne la Comune parigina. Il punto più avanzato del pensiero politico di Marx è rappresentato dalla «Critica del programma di Gotha» (1875), in cui riafferma che, in corrispondenza con il periodo di trasformazione rivoluzionaria in una società comunista, si avrà un periodo di transizione «in cui lo stato non può essere altro che la dittatura rivoluzionaria del proletariato». Negli ultimi anni della sua vita Marx s’interessò ai fermenti politico-economico-intellettuali in Russia e non escluse che da lì sarebbe potuto venire un inizio rivoluzionario.


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