AGGETTIVO QUALIFICATIVO

AGGETTIVO QUALIFICATIVO

AGGETTIVO QUALIFICATIVO


L’aggettivo è quella parte variabile del discorso che si aggiunge al nome per qualificarlo o per determinarlo meglio.
A seconda della loro funzione, gli aggettivi si distinguono in qualificativi e determinativi.

Aggettivo qualificativo

L’aggettivo qualificativo esprime una qualità del nome al quale si aggiunge: ad esempio, casa grande, mare calmo, fiore profumato, bella ragazza, ecc. Esso concorda col nome nel genere e nel numero, e quindi ha una sua declinazione.
Per la declinazione (?), l’aggettivo qualificativo si distingue in due classi:
a) la prima classe comprende quegli aggettivi che hanno la desinenza o (singolare) ed i (plurale) per il maschile (buono, buoni; bello, belli), la terminazione a (singolare) ed e (plurale) per il femminile (buona, buone; bella, belle);
b) la seconda classe è formata dagli aggettivi qualificativi con la desinenza e (singolare) ed i (plurale) per tutti e due i generi (prato verde, collina verde; prati verdi, colline verdi).
Solo l’aggettivo pari fa classe a sé ed è invariabile come i suoi derivati (dispari, impari).
Nella formazione del plurale, gli aggettivi seguono generalmente le stesse regole dei sostantivi.

I gradi dell’aggettivo qualificativo

I gradi dell’aggettivo qualificativo sono tre:
a) grado positivo quando l’aggettivo esprime una semplice qualità (bello);
b) grado comparativo quando esprime un confronto tra due termini (più bello, meno bello, tanto bello quanto…);
c) grado superlativo quando esprime il grado massimo di una qualità (bellissimo, il più bello).

Il comparativo indica un confronto di uguaglianza, di superiorità o di inferiorità fra due termini.
Si hanno dunque 3 specie diverse di comparativo:


comparativo di uguaglianza, quando la qualità espressa dall’aggettivo è uguale nei due termini messi a confronto, e si forma con le particelle così…come, tanto…quanto o altre simili.
Ad esempio: Sonia è così buona come Giovanna; Luglio è tanto caldo quanto Agosto.
Naturalmente, si possono mettere a confronto due qualità della stessa persona o cosa (Stefano è tanto forte quanto gentile; il diamante è così prezioso come raro); come pure si può omettere la prima particella correlativa, facile a sottindendersi: ad esempio, Stefano è forte quanto gentile; il diamante è prezioso come raro.


comparativo di maggioranza, quando la qualità espressa dall’aggettivo è posseduta in grado maggiore dal primo termine di paragone, e si forma con le particelle più…di, più…che: ad esempio, Paolo è più buono di Sandro; Egli era più astuto che intelligente;


comparativo di minoranza, quando la qualità espressa dall’aggettivo è posseduta dal primo termine di paragone in grado minore, e si forma con le particelle meno…di, meno…che: ad esempio, Egli è meno bravo di te; il tentativo è meno utile che rischioso.


Nei comparativi di maggioranza o di minoranza, il secondo termine di paragone può essere retto dalla preposizione (?) di o dalla congiunzione che; si adopera di quando segue un nome e che in tutti gli altri casi: ad esempio, la primavera è più bella dell’estate; Egli è più solito tacere che parlare.

Il superlativo esprime il grado massimo di una qualità, e si distingue in 2 tipi:


il superlativo assoluto, quando il massimo grado della qualità è espresso senza alcun paragone. Esso si forma aggiungendo al tema dell’aggettivo il suffisso -issimo: bellissimo, carissima, velocissimi, graziosissime;


il superlativo relativo (di maggioranza e di minoranza), quando il massimo grado è espresso con un paragone. Esso si forma premettendo l’articolo (?) al comparativo di maggioranza o di minoranza: ad esempio, Carlo è il più bravo della classe; Elisa è la meno dotata tra le compagne.


https://www.appunti.info/aggettivo-qualificativo/

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LOCUZIONI ESCLAMATIVE

LOCUZIONI ESCLAMATIVE

ESEMPIO:

DIO MIO.!

AL DIAVOLO.!

POVERO ME.!

ALTO LA’

CHE GIOIA.!

SANTO CIELO.!

CHE SORPRESA.!

FORTUNATO LUI.!

CHE NOIA.!

SANTA PANZIENZA.!

CHE PIACERE.!

DIO CI SALVI.!

CHE VERGOGNA.!

PER AMOR DEL CIELO.!

CHE DISGUSTO.!

SI SALVI CHI PUO’.!

LOCUZIONI ESCLAMATIVE. Le locuzioni esclamative o interiettive sono gruppi di parole usate in funzione di esclamazione.


LOCUZIONI ESCLAMATIVE. Le locuzioni esclamative o interiettive sono gruppi di parole usate in funzione di esclamazione.

LOCUZIONI ESCLAMATIVE: quelle costituite da gruppi di parole o da intere frasi con valore esclamativo: (mamma mia! mio Dio!, santo cielo!, povero me!)

 


Le Interiezioni o Esclamazioni sono parole che esprimono con enfasi emozioni di gioia, dolore, sorpresa, paura, spavento, orrore. Sono invariabili e accompagnate dal punto esclamativo; sintatticamente sono isolate dal resto della frase.

Ancora alcuni Esempi:

  • Accidenti! ho smarrito le chiavi; (esprime brutta sorpresa)
  • Santo cielo! com’è potuto succedere?; (esprime meraviglia e dolore)
  • Uffa! quanto mi hai stancato!; (esprime richiesta di fare silenzio)
  • Ehi! Dove ti sei cacciato? (esprime invito a rispondere)
  • Ahi! m’hai fatto male! (esprime dolore fisico)
  • Ehilà! c’è nessuno? (si chiama qualcuno che non si vede)

 


https://redooc.com/it/medie/morfologia/esclamazione/tipi

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