DECADENTISMO ANALISI MOVIMENTO

DECADENTISMO ANALISI MOVIMENTO

DECADENTISMO ANALISI MOVIMENTO

Con il termine decadentismo si intende un movimento artistico e letterario sviluppatosi in Europa, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli inizi del Novecento, che si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo.


Negli ultimi anni del secolo diciannovesimo la borghesia europea che aveva guidato i moti rivoluzionari per la creazioni di stati nazionali e per l’affermazione delle libertà costituzionali e dei diritti dell’uomo subisce un processo di involuzione. Si affermano la ricerca del massimo profitto, il culto della proprietà privata e dell’affermazione individuale che spingono i grandi stati borghesi d’Europa alle conquiste coloniali, alle grandi guerre per una divisione del mondo e per l’egemonia economica. Questo processo di involuzione è chiamato imperialismo ed è caratterizzato dalla negazione degli stessi valori che la borghesia aveva esaltato nel periodo precedente.

Così al principio della libera concorrenza si sostituiscono i grandi monopoli, enormi concentrazioni di imprese in condizioni di privilegio. Al principio dell’uguaglianza si sostituisce quello della diseguaglianza, da una parte i detentori della ricchezza e del potere, dall’altra le grandi masse lavoratrici mantenute in condizioni di arretramento e di miseria, agglomerate nelle città moderne legate alle fabbriche e alle macchine. Al principio della fratellanza si sostituisce lo sfruttamento coloniale di centinaia di milioni di uomini di altre razze (razzismo). Si affermano i miti della superiorità della razza bianca e di determinati popoli su altri.

Nascono diversi miti: il mito della guerra e i suoi valori, l’esaltazione della forza e della violenza. Il mito del superuomo. Il principio di nazione diviene fanatismo nazionalistico. La rivoluzione industriale è guidata dalla legge del massimo profitto. Si determina anche il mito del macchinismo ed anche l’annullamento dell’uomo di fronte alla macchina e un capovolgimento tra città e campagna. Città come agglomerati urbani, tanto più popolati, tanto più conducevano l’uomo all’isolamento. I grandi ideali dell’800 venivano negati e capovolti ci si trova dinanzi ad una mancanza di valori che diano significato alla vita, l’uomo si sente sradicato e condannato alla solitudine; questa incomunicabilità che porta spesso a forme di rivolta nei riguardi della società e la cultura che si afferma in questo periodo prende il nome di decadentismo.

Intorno al 1880 si creò in Francia il primo raggruppamento decadente. Vi confluirono tutti i poeti francesi che si sentivano eredi del grande Baudelaire e in modo particolare di Rimbaud, Mallarmè e Verlaine ( i poeti maledetti). Nel 1885 si ha la pubblicazione del romanzo “Rebours”(a ritroso) di Huysmans e di alcune riviste come “le decadent”.

Da questo movimento non ben definito si staccò la corrente simbolista con la pubblicazione della rivista “Les Simbolist”. I simbolisti partono dal principio per cui il mondo reale viene interpretato per simboli. Già Baudalaire in un sonetto rappresentava la natura come foresta di simboli dove l’uomo incontra sguardi familiari. Nel simbolo si può ritrovare, in modo intuitivo, quella corrispondenza di soggetto e oggetto che sfugge all’analisi razionale. Il poeta è un veggente che riesce a cogliere i simboli e la tecnica usata è l’analogia. Quindi il simbolismo è diverso dal decadentismo. Nel simbolo si può cogliere il mistero cosmico: la poesia ha l’irrazionale capacità di conoscere l’essenza intima delle cose che sfugge dalla ragione. C’è una particolare cura della parola poetica, una parola che è liberata, depurata da elementi irrazionalistici ma è allusiva e ricca di elementi musicale e pittorici. Per cui questo comporta la rottura degli schemi tradizionali, cioè la divisione tra arte figurativa, poesia e musica.

Nella poesia decadente, poesia, musica e pittura sono strettamente collegate. Notiamo l’uso dell’analogia (avvicinamento di due oggetti del tutto diversi, il cui rapporto può essere colto solo per intuizione). La sinestesia è un’altra figura utilizzata ove si uniscono qualità apparenti e sfere sensoriali diverse (urlo nero, l’urlo si sente e il nero si vede). Il simbolismo fu preceduto in Francia dal movimento Parnassiano (prende il nome da un’antologia di poeti pubblicata dal 1886 chiamato le Parnasse Contemporain, che proclamava la formula dell’arte per l’arte, ossia l’arte fine a se stessa. In Inghilterra dal movimento preraffaellita, che prendeva a modello l’arte precedente a Raffaelo e i poeti del dolce stil novo.

Il Decadentismo non rappresenta un periodo di decadenza artistica ma rappresenta solo l’arte di una società in profonda crisi. La caratteristiche sono:

  • La coscienza esasperata di una frattura profonda tra la nuova arte e quella dell’800
  • Atteggiamento anticonformista di rifiuto delle leggi, dei gusti, dei valori, della società costituita
  • L’esasperazione dell’individualismo in duplice aspetto o l’esaltazione dell’individuo particolarmente dotato che rifiuta la società circostanze e dall’altro la consapevolezza di essere diverso dagli altri e di non riuscire a stabilire il contatto con l’umanità e di qui l’isolamento
  • Culto della violenza sia collettiva, sia politica, sia individuale
  • L’evasione dalla società in cui si vive
  • La sfiducia nella scienza e nella ragione e una rappresentazione soggettiva della realtà
  • Collegamento tra soggetto e oggetto

Rifiuto delle tecniche letterarie logiche discorsive e l’affermazione dell’illogicità

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DECADENTISMO

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DECADENTISMO


COL NOME decadentismo SI TENTA DI PORRE UN’ETICHETTA UNITARIA SU FENOMENI LETTERARI NON SEMPRE UNITARI. Sappiamo che a partire dagli anni 80 e 90 si delinea una crisi del POSITIVISMO con un’ansia del nuovo e del diverso.

Il progresso scientifico aveva portato con sé uno sviluppo tecnologico e quindi industriale, il che portò anche una rivoluzioni nei rapporti umani. La grande città diventava espressione .di alienazione e solitudine, lo sviluppo dell’industria significava accumulo di capitali, le guerre coloniali accaparramento di materie prime e conquista di mercati. Non c’era più posto per una forma di idealismo romantico o fiducia positivistica nella ragione, nella scienza e nel progresso. Tutto ciò farà emergere egoismi che porteranno inevitabilmente alla sopraffazione, con un triste seguito nelle guerre e nelle dittature novecentesche.

In letteratura si avvertì un senso di disagio di fronte all’incapacità di conciliare progresso tecnologico e poltico-sociale. Gli scrittori si sentirono emarginati di fronte ad una organizzazione sociale che si fondava sulla ricchezza . Lo scrittore è solo in una società presa solo da interessi materiali. Non c’era un dialogo diretto con la società in nome di comuni ideali. Ora si affermava l’ideale dell’arte per l’arte e di una poesia come affermazione pura della bellezza, priva di ogni preoccupazione morale o civile.

In Francia si può parlare di un movimento decadentistico intorno al 1880. Nacque una rivista “Le decadent” intorno a cui gravitavano autori di ispirazione diversa fra cui VERLAINE.

In origine “decadente” ebbe un senso negativo, in quanto rivolto polemicamente contro poeti che esprimevano la crisi dei valori. Di questa etichetta gli scrittori fecero un’insegna di lotta, si sentirono scrittori della crisi e avvertirono che il loro compito era quello di approfondire i termini di questa crisi sul piano conoscitivo..

Tema comune fu

  • il rifiuto della società presente, del costume e dell’etica predominante

  • il rifiuto del perbenismo e delle ipocrisie

Lo spiritualismo romantico è soppiantato dal concetto di vita come successione di attimi, fuori del tempo e della storia e del grigiore dell’esistenza quotidiana. Della fase iniziale ricordiamo l’ESTETISMO, rappresentato da D’ANNUNZIO, OSCAR WILDE, HUYSMAN.

Se l’arte è il solo valore dell’esistenza allora l’esistenza dovrà essere un’opera d’arte, ricerca della bellezza, da cui deriverà il culto della bella parola, del bel gesto, delle sensazioni più inebrianti. L’esaltazione dell’istinto, la svalutazione della moralità e della razionalità porteranno al mito del superuomo.

Si può die che il DECADENTISMO è la prima presa di coscienza di una trasformazione ideologica, politica e di costume che ancora travaglia l’Europa. E’ un movimento di rottura, piuttosto che di costruzione, che ha contribuito a distruggere le forme ormai vuote della cultura precedente.

S I M B O LI S M O

Questo movimento deriva da un’idea del mondo come una rete di simboli mediante la quale il poeta richiama una realtà più profonda, ricostruendo e reinventando la natura.

Questo movimento ebbe origine in Francia e il maestro fu BAUDELAIRE e più tardi Verlaine, Rimbaud, Mallarmè. Anche Wagner nella musica portò in stretto contatto la poesia con la nuova idea e pratica della musica.

La nuova poesia non si rivolge al sentimento del lettore, ma alla profondità del suo inconscio, lo invita non a una lettura, ma ad una partecipazione vitale. Il poeta non è più la coscienza dei popoli, ma il veggente. La vera novità di questa poetica si fonda sul linguaggio e sull’espressione, per cui si preferiscono le metafore, le analogie fra le cose. Pascoli parla di “ soffi di lampi”, dove l’impressione visiva è sostituita da quella tattile del soffio.

La poesia pertanto è una creazione del mondo attraverso il linguaggio, un modo per il poeta di isolarsi dagli altri uomini.

PANORAMA CULTURALE ITALIANO DI FINE SECOLO

La letteratura italiana rivela una molteplicità di atteggiamenti che si possono riassumere in:

  1. atteggiamenti romantici, soprattutto in libri di largo consumo

  2. motivi veristici , soprattutto nei libretti d’opera e nella letteratura drammatica

  3. fedeltà al messaggio carducciano come recupero degli ideali risorgimentali

  4. progressivo affermarsi di un nazionalismo imperialistico esasperato

  5. diffusione ampia della letteratura straniera (francese e inglese)

  6. influenza di filosofie irrazionalistiche (Schopenhauer e Nietzsche) e di filosofie dell’inconscio (Freud)

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