Una misteriosa massa di acqua calda nel Pacifico allarma gli scienziati

Una misteriosa massa di acqua calda nel Pacifico allarma gli scienziati
30/04/15

Gli scienziati americani sono allarmati da una misteriosa massa di acqua calda rilevata nel Pacifico, che potrebbe essere la causa degli eventi meteorologici eccezionali verificatisi in USA negli ultimi anni, come la grave siccità in California e gli inverni rigidi che hanno colpito il nord-est.
La CBS News riferisce che secondo lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Washington, la causa del clima insolito è una enorme massa di acqua calda sita a circa 90 metri di profondità e che si estende per 1600 km lungo sulla costa occidentale del continente americano, dall’Alaska al Messico.
Gli scienziati ritengono che questa misteriosa massa di acqua calda si sia formata a causa dell’alta pressione registrata nel nord-est del Pacifico nel 2013, che ha impedito alle acque oceaniche di raffreddarsi in inverno.
Ad allarmare i ricercatori però è il fatto che il raro fenomeno ha anche colpito la flora e la fauna marina ed ha alterato la catena alimentare.
Infatti l’acqua calda accumulatasi in questa zona ha fatto sì che la temperatura dell’acqua sia aumentata tra da 1 a 4 gradi centigradi sopra la temperatura media, causando una diminuzione del nutrimento delle varie specie marine che sono costrette a spostarsi altrove alla ricerca di cibo. I leoni marini, ad esempio, sono costretti a nuotare più lontano del solito, mentre i soggetti più giovani e più vecchi oppure ammalati si dirigono verso la costa.

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Ghiacciaio il tasso di fusione accelera

Ghiacciaio il tasso di fusione accelera

Ghiacciaio il tasso di fusione accelera

ghiacciaio il tasso di fusione accelera
ghiacciaio il tasso di fusione accelera
  • ghiacciaio il tasso di fusione accelera Abbiamo notato che negli ultimi due o tre anni il processo di fusione del ghiaccio ha notevolmente accelerato”, ha dichiarato uno dei componenti del team di ricercatori. Questa straordinaria scoperta non sarebbe stata possibile senza l’ausilio del satellite Sentinel-1a, che può analizzare la superficie terrestre anche in assenza di luce. Ciò che distingue l’Austfonna da altri ghiacciai sono in particolare la sua dimensione e la stabilità. Sulla base dei dati satellitari raccolti negli ultimi 20 si poteva sostenere un tasso di fusione relativamente lento. Purtroppo, invece, gli ultimi dati satellitari raccolti indicano che il deflusso d’acqua dal ghiacciaio verso il Mare di Barents è molto più veloce. I ricercatori avevano già il sospetto che il ghiacciaio stesse perdendo ampi tratti di superficie. Per avere la conferma è stato inviato in ricognizione, sull’atmosfera dell’emisfero settentrionale, il satellite Sentinel-1a. “Abbiamo notato che negli ultimi due o tre anni il processo di fusione ha accelerato in modo preoccupante. Attualmente, la velocità del flusso è 10 volte maggiore rispetto alle misure precedenti”, ha dichiarato il prof. Andy Pastore dell’Università di Leeds. I ricercatori stanno ora lavorando su una relazione dettagliata sullo stato di salute del ghiacciaio e sui possibili motivi che stanno causando l’accelerazione del tasso di scioglimento. I risultati preliminari della loro ricerca sono stati presentati giovedì a Bruxelles in occasione della prima conferenza sul Satellite Sentinel-1a. Secondo i ricercatori, il monitoraggio di un ghiacciaio come l’Austfonna non sarebbe stato possibile se non grazie alle moderne tecnologie satellitari. Nel caso specifico, come detto, è in grado di inviare immagine anche durante la notte
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