Antico e Medio Elladico Minoico
Grecia
- Verso il 2500 arrivo arrivo degli Anatolici nel continente
- Lingua: forse indoeuropea . Ha lasciato delle tracce nel greco:
- suffissi – σσος –νθος
- parole contenenti i suoni ντ, νδ, ρν, μν
- parole contenenti successioni di vocali brevi
- Introduzione dell’aratro semplice: l’agricoltura diventa occupazione maschile
- Si continuano a consumare cereali, ma vengono anche introdotti olivo e vite
- Vengono costruite numerose cittadine, di rado fortificate (p.es. Lerna in Argolide)
- La struttura politica è di tipo monarchico (presenza di palazzi)
- Artigianato di un certo livello: ceramica verniciata (Urfinis), metallurgia
- Commercio marittimo verso oriente
- Culto della fertilità: statuette femminili di forma slanciata (Cicladi)
- Culto dei morti: numerose offerte nelle necropoli, situate fuori delle città
- Verso il 2000 arrivo dei Protogreci, che continua in varie ondate nei secoli successivi: Achei, Eoli, Ioni, definiti tutti, oggi, col nome generico di “Achei”
- Comparsa del cavallo
- Gli Achei, prima pastori nomadi, si adattano gradualmente all’agricoltura mediterranea
- Vengono costruite città fortificate intorno ad un palazzo (Dorion-Malthi)
- Monarchia feudale (palazzi)
- Divisione della terra in lotti uguali assegnati ai guerrieri
- Artigianato di qualità: ceramica minia (opaca e fine), metallurgia
- Crollo del commercio
- Culto della fertilità: entra in crisi (scomparsa delle statuette femminili)
- Culto degli dei celesti: santuari sulle acropoli.
Creta
- Verso il 2500 arrivo dei Minoici (anch’essi Anatolici ?) a Creta, che divenne l’epicentro della civiltà egea.
- Creta, rispetto alle isole vicine, godeva di vantaggi naturali che spiegano il suo sviluppo più rapido: aveva la posizione migliore per ricevere le influenze civilizzatrici sia dell’Egitto sia dell’Oriente mesopotamico e disponeva di foreste, di pascoli e, soprattutto, di terre coltivabili abbastanza estese per poter nutrire una popolazione relativamente numerosa.
- La potenza e la prosperità dell’isola si basano sul commercio, sia di transito e di ridistribuzione, sia di esportazione; quest’ultimo, divenuto ben presto il più proficuo, era alimentato da un’agricoltura che, a fianco di un allevamento prospero ma di una cerealicoltura insufficiente, potenziava al massimo la coltivazione della vite, del fico e dell’olivo, e, soprattutto, da un artigianato di notevolissima abilità (ceramica, tessuti tinti di porpora, oggetti di bronzo e di oreficeria). Questa economia doveva essere strettamente dipendente dai prìncipi, come testimonia la presenza nei loro palazzi di grandissimi magazzini, che sono di proporzioni molto modeste o addirittura mancano nelle case private.
- La vita politica ed economica si svolge attorno al palazzo, che presenta una complessa struttura architettonica: intorno ad un cortile centrale si affollano, in apparente disordine, stanze di rappresentanza, stanze private del re e della corte, magazzini, archivi, botteghe artigiane. Mancano mura difensive (civiltà pacifica).
- La società cretese, uomini e donne, appare molto libera: si coglie in essa un’esuberante vitalità e una gioia di vivere che si accompagna a un innegabile senso pratico, come si avverte nelle grandi realizzazioni architettoniche, dove è evidente la preoccupazione per la comodità e insieme per l’igiene.
- La religione, naturalistica, celebrava in luoghi sacri all’aperto (piuttosto che all’interno dei templi) la fecondità della terra e carattere religioso sembra avessero le incruente corride con pericolose acrobazie sui tori cui partecipavano anche le donne, quali appaiono in talune raffigurazioni pittoriche.