RIASSUNTO CANTO IX LOTOFAGI
Di la per nove giorni venimmo trascinati da venti di morte su per il mare pescoso. Nel decimo giungemmo al paese dei lotofagi, i quali mangiano un cibo di fiori. La scendemmo a terra e andammo ad attingere acqua, e prontamente i compagni presero cibo presso le navi.
Quando fummo sazi di mangiare e di bere, allora io spedii alcuni compagni verso l’interno con l’ordine di andare ad informarsi che uomini erano quelli, fra quanti mangiavano sulla terra il pane: ne scelsi due e mandai con loro anche una araldo.
Partivano essi e si trovarono ben presto in mezzo ai Lotofagi. E non meditavano, i Lotofagi, la rovina dei compagni nostri, anzi diedero loro del fiore di loto da mangiare. E chi via via assaggiava il dolce frutto del loto, non aveva più voglia di recar indietro le notizie, più voglia di tornare, ma volevano restare là, tra i lotofagi, a masticar loto, dimentichi di ogni ritorno. Ma io li ricondussi alle navi, a viva forza: li trassi in fondo alla stiva e li legai là sotto i banchi. Poi ordinavo agli altri miei fedeli di salire in fretta sulle navi: nessuno doveva dimenticarsi, mangiando di quel loto, il ritorno in patria! Essi pronti si imbarcarono e sedevano agli scalmi: e così, uno dietro l’altro, battevano coi remi il grigio mare. Di la navigavamo avanti, rattristati.