Tesina Stati Uniti d’America

Tesina Stati Uniti d’America

STATI UNITI D’AMERICA

Geografia


 

Gli USA sono divisi in tre parti: monti Appalachi (vecchi, paralleli alla costa); pianura d’acqua, condizioni favorevoli all’agricoltura; alta catena montuosa caratterizzata da fenomeni sismici.

La parte nord ovest è interessata da grandi laghi di origine glaciale, tutti collegati tra loro, e grazie ad un canale artificiale arrivano fino a New York.

Clima: le catene montuose bloccano le correnti determinando precipitazioni scarse o assenti nel sottovento, soprattutto la parte orientale, caratterizzata da situazioni di tipo desertico. Non ci sono ostacoli ai venti caldi e freddi provenienti da nord e sud. Altitudine delle montagne, l’immensa latitudine, che si avvicina al tropico del cancro. La marittimità dell’Atlantico settentrionale che è attraversato da una corrente fredda (corrente Labrador), la costa del Pacifico è attraversata da una corrente marina calda.

Grande presenza di risorse varie: materie prime, minerali, petrolio, terreni fertili.

 

POPOLAZIONE

Popolazione multietnica causata da migrazioni volontarie e coatte (schiavi dell’Africa, lavoratori dell’Europa). Melting pot: popolazione multietnica non completamente mescolata. America anglosassone (inglese, francese): Canada – Stati Uniti; America Latina (lingue latine): Messico.

 

Zone di più antico popolamento (1600): coste del nord est perché al sud non c’erano porti naturali, con l’aumento della popolazione la gente si sposta verso ovest anche per ragioni di tipo economico (corsa all’oro).

Zone di più recente popolamento: Florida e California, in seguito a migrazioni interne per motivi climatici.

Zone di maggiore intensità: gli stati del nord est nonostante il calo.

Zone di minore intensità: territori prevalentemente montuosi.

Età media: più bassa di quella europea, mediamente una popolazione più giovane, tassi di natalità più alti e tassi di media mortalità più bassi perché la popolazione è multietnica, americani bianchi: tassi più elevati, americani di colore: bassi tassi.

 

Mobilità: anche dal punto di vista occupazionale, si spostano con facilità, non sono legati al territorio ma sono nazionalisti.

Immigrazione: libera fino agli anni ‘20, dopo si sono stabilite delle quote d’immigrazione dei vari paesi. Ci sono però molti clandestini (messicani) ma non è rilevante. Dopo l’11 settembre sono state disposte delle ristrettezze sia interne che esterne.

 

STORIA DEGLI STATI UNITI

 

I primi coloni sono arrivati nel 1600, questo porta alla creazione di 13 colonie nella parte orientale del paese. Nel 1763 viene fatto un trattato internazionale che esclude la Francia dalle colonie e inizia il grande impero inglese. All’inizio si è d’accordo, poi dal 1775 inizia i primi problemi:

  • Motivo d’ordine sociale: la lontananza dalla madre patria si accentua, i nuovi arrivati si adattano subito bene al nuovo territorio.
  • Motivo d’ordine economico: la Gran Bretagna utilizzava il sistema mercantilistico (l’autosufficienza della madre patria era più importante delle colonie, quindi il commercio era aperto alla madre patria). Esempio: vendeva le materie prime a poco prezzo e acquistava il prodotto finito ad un prezzo più alto.
  • Motivo d’ordine fiscale: la madre patria imponeva tasse alte.
  • Motivo d’ordine politico: le colonie non avevano alcun rappresentante nel parlamento inglese. Nel 1776 si chiede l’indipendenza delle colonie, che viene riconosciuta nel 1783, sancisce la possibilità alle colonie di colonizzare altri territori.

 

I grandi agricoltori del sud erano favorevoli a stati federali, cioè i singoli stati hanno una grande autonomia, i commercianti erano favorevoli agli stati federali, ma con un governo centrale. Si dà così origine ad unoStato federale con un governo centrale con determinati compiti (politica estera, commercio, difesa). Il governo centrale deve tenere ben distinti il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.

Nel 1779 viene proclamata la costituzione degli Usa e il Bill of rights(un insieme di diritti). Tra i 1820 e il 1860 si passa a 33 stati, rispetto ai 13 iniziali.

A partire dagli anni ‘30 iniziano i primi contrasti tra gli stati del nord e quelli del sud. Questo dipende dai 2 tipi d’economia:

  • Il nord basa la sua economia sul commercio, trasporto e sulle prime industrie manifatturiere.
  • Il sud basa la sua economia sull’agricoltura di piantagione (cotone e tabacco utilizzando gli schiavi).

Nel 1861, 11 stati del sud chiedono la separazione delle Stati Uniti e inizia così la guerra di secessione (per dividersi dagli altri territori), dura fino al 1865 con lavittoria degli stati del nord e quindi l’unione è salva. Viene proclamata l’abolizione della schiavitù, gli Stati Uniti, sotto la guida del nord, iniziano a diventare una potenza mondiale. Il sud perde il monopolio del cotone perché c’è il costo della manodopera. L’abolizione della schiavitù apre delle differenze presenti ancora oggi (bianchi – neri). Dalla fine della guerra di secessione sino al 1929 c’è una fortissima industrializzazione e quindi aumenta l’immigrazione proveniente dall’Europa.

 

Nel 1929 c’è il crollo della borsa di Wall Street (molte azioni vengono acquistate ma il valore delle azioni è molto alto rispetto alle realtà delle industrie). Tutti vendono le azioni, il valore cala e si perdono i guadagni, le aziende chiudono, aumenta la disoccupazione quindi c’ècrisi, povertà.

Se il mercato non è crollato ci sono crisi. Lo Stato interviene con il new deal, il passaggio da un’economia liberista ad un’economia con controllo parziale dello Stato. Il presidente Roswell ha applicato le teorie di Keynes: riforma bancaria, svalutazione del dollaro, programmi statali di spesa (investimenti in infrastrutture), sussidi per i meno abbienti, sovvenzioni statali in industria e agricoltura.

  • Svalutazione del dollaro: la moneta costa meno delle altre e quindi c’è un forte commercio d’esportazione, ma un ristretto commercio d’importazione.
  • Programmi statali: costruzioni di dighe, strade per creare lavoro subito per mettere in moto il mercato.
  • Sussidi: le persone possono acquistare qualcosa, anche se poco.
  • Sovvenzioni: le imprese limitano i licenziamenti e aumentano la produzione.

 

Nel 1938 il tasso di disoccupazione è ancora altissimo perché è un processo molto lento. La 2ª guerra mondiale ha rimesso in moto l’economia americana.

 

Anni 40
  • Vittoria degli Usa nella 2ª guerra mondiale (vantaggio geografico).
  • Accordo di Brettonwoods (dollaro forte).
  • Piano marshall (bipolarismo).
  • Superiorità nel consiglio di sicurezza dell’Onu (diritto di veto).
  • Politica d’ingerenza degli Usa per alcuni stati (Corea, Vietnam)

 

Anni 60
  • Lotta per i diritti civili e politici (periodo di Kennedy, Martin Luter king)

 

Anni 90
  • Fine del bipolarismo (intervento in Kuwait sotto approvazione dell’Onu)

 

11 settembre 2001

  • Per la prima volta gli Usa sono stati attaccati sul loro territorio, nel cuore della loro economia, questo viene considerato un atto di guerra e si contrattacca senza parere mondiale (politica estera).
  • Grossi cambiamenti di stili di vita (ridotta capacità di movimento).
  • Aumenta il senso patriottico.

 

ISTITUZIONI AMERICANE

Stato federale, democratico che si basa sul principio della partecipazione, la dichiarazione è la più vecchia del mondo.

 

Potere legislativoCongresso degli Usa, bicamerale: composto dalla camera dei rappresentanti e dal senato.

Nella camera dei rappresentanti il numero dei rappresentanti è proporzionale alla popolazione (435 + 3 rappresentanti del distretto di Columbia), è variabile a seconda della popolazione. I rappresentanti vengono rinnovati ogni 6 anni, ogni volta un terzo dei rappresentanti quindi si vota ogni 2 anni.

Nel senato ci sono 100 senatori, due per ogni Stato perché tutti gli stati sono uguali. I rappresentanti vengono rinnovati ogni 6 anni, ogni volta un terzo dei senatori, quindi si vota ogni 2 anni.

 

Potere esecutivoPresidente (difesa, esteri, commercio): capo delle forze armate, nomina i consiglieri e i segretari (ministri italiani), nomina il capo della CIA, dell’FBI, nomina il giudice della corte suprema, ha diritto di veto nel congresso. Ogni anno deve fare un rapporto sul suo operato per il congresso. Il congresso ha la possibilità di avviare la procedura d’impeachment (Nixon per l’affare Watergate, Clinton ma non ci sono riusciti), una procedura di mettere sotto accusa il presidente.

 

Potere giudiziariocorte suprema composta da 9 membri eletti dal Presidente a vita perché non è detto che debba sempre eleggerli, possono rimanere quelli precedenti.

 

ELEZIONE DEL PRESIDENTE

 

L’elezione avviene ogni 4 anni il 1º martedì di novembre dopo il 1º lunedì. Non ci sono elezioni anticipate, neanche con la morte del presidente. Ogni 2 anni quindi gli americani devono andare a votare per la Camera dei Rappresentanti e per il Senato.

 

PARTITO REPUBBLICANO E DEMOCRATICO

 

Repubblicano: rappresenta le classiche agiate, i conservatori, i tradizionalisti un po’ più liberisti.

Democratico: molto progressisti, appoggiati da classi deboli, donne e negri, non contrari a matrimoni gay, contrari al taglio delle tasse ma favorevoli a più servizi.

 

Le elezioni sono molto lunghe, cominciano a febbraio:

Febbraio – giugno: elezioni primarie, candidato individuale del partito che correrà per la presidenza. All’interno di ciascuno Stato gli elettori possono esprimere la loro preferenza (elezioni aperte), o possono esprimere la loro preferenza solo gli iscritti al partito (elezioni chiuse).

 

Agosto: convention, viene presentato ufficialmente il candidato e viene proposto il pacchetto elettorale che comprende il candidato presidente, il vicepresidente e il programma elettorale. Queste votazioni sono molto importanti per il vicepresidente, se il presidente muore il vicepresidente diventa presidente, non c’è mai mancanza di potere esecutivo.

 

538 grandi elettori (100 + 435 + 3): somma dei senatori e dei rappresentanti d’ogni Stato. La votazione è diretta: si votano i grandi elettori mai è come se si votasse il presidente.

Si fa propaganda negli stati che contano di più, quelli che hanno molta popolazione. I paesi del nord-est, per il settore terziario, sono quelli che si sono sviluppati di recente, quelli dei grandi laghi.

 

Formalmente il presidente viene eletto il 2 novembre ma ufficialmente viene eletto il 20 gennaio (3 mesi dopo), questo a causa della vecchia costituzione, dal 1700. In novembre i cittadini andavano a votare i rappresentanti che si trasferivano nella capitale, per poi eleggere il presidente (elezione indiretta) il 20 gennaio giurando sulla Bibbia.

L’amministrazione può cambiare ogni 4 anni perché può cambiare lo staff del presidente.

 

Caratteristiche: il candidato presidenziale deve essere nato negli Usa, deve avere almeno 35 anni, e deve risiedere negli Usa da almeno 14 anni. È fondamentale la moralità, la valutazione della vita del candidato, perché deve essere un modello per gli Usa.

 

ECONOMIA DEGLI STATI UNITI

 

Sistema economico: economia capitalista – di mercato – libera concorrenza (profitto, libera circolazione di merci, proprietà privata, libera concorrenza). Il capitalismo nel tempo è cambiato (dopo la crisi del ’29): si è previsto maggiore intervento dello Stato, ma in senso indiretto (leggi, opere pubbliche, interventi minimi).

 

Caratteristiche: proprietà privata, democrazia politica (potere del popolo di decidere i rappresentanti politici liberamente,pluripartitismo), fiducia dei cittadini (fiducia nel paese, nell’economia, visione ottimistica del futuro, questo favorisce la tecnologia), forte adesione ai valori patriottici (privilegiare i prodotti locali, avere solidarietà fra tutti).

 

Questo ha permesso agli Stati Uniti di diventare una potenza mondiale in campo militare, politico, economico e finanziario:

  • Militare: l’apparato strategico militare è consistente e impegnato in molti fronti. Quando l’Onu manda i caschi blu (militari dei vari paesi membri) ha una risposta positiva degli stati uniti.
  • Politico: le decisioni prese a Washington influenzano il resto del mondo. Diritto di veto (ruolo molto importante), ruolo fondamentale nella diplomazia (svolgono un ruolo di mediatore).
  • Finanziario: l’importanza del dollaro (accordo di Brettonwoods), continua ad essere una moneta di scambio molto importante, viene molto utilizzato. L’importanza della Banca centrale americana, le decisioni di cambiamento si ripercuotono in tutto il mondo (se l’euro è alto sono maggiori le importazioni e minori le esportazioni).
  • Economico: attraverso il numero di multinazionali (proprietari appartenenti ad un solo paese) e transnazionali (proprietari appartenenti a più paesi) che hanno sede finanziaria negli Usa.

 

Holding: partecipazioni azionarie in più settori, in caso di crisi del settore si possono suddividere i rischi.

Vasto mercato interno: domanda molto forte dipesa dal reddito alto, il valore d’acquisto è elevato.

Cambiamenti: passaggio importante durante le 2 guerre mondiali, si è creato un vasto settore militare molto vasto grazie ai forti finanziamenti dello Stato, insieme di aziende trasformate in corporation (spa), a capo i manager che gestiscono le aziende di singoli, gruppi, banche. Questo avviene negli anni ’50 – ’60, hanno delocalizzato la produzione, prima nel centro del paese, poi all’estero. C’è delocalizzazione interna perché sono Stati federali, ci si sposta verso luoghi con tasse locali basse, manodopera abbondante e a basso costo per gli immigrati. È più facile il decentramento interno rispetto a quello esterno. 

Motivi degli stati federali: è un paese molto grande ed esteso così è più facile da governare, ma soprattutto perché gli stati iniziali erano già molto diversi fra loro e quindi potevano governarsi da soli.

Le imprese americane sono o grandi imprese o piccole e medie imprese (sistema duale).

Le piccole imprese aumentano nei momenti di sviluppo economico, diminuiscono nei momenti di crisi, essendo assorbite dalle grandi imprese. Negli Usa prevalgono le grandi imprese, in Europa le piccole e medie imprese. Le grandi imprese hanno un livello tecnologico maggiore.

Ricerca: le imprese danno molta importanza alla ricerca, una buona parte dei profitti è dedicata alla ricerca, essa dà innovazione, quindi meno costi, perché incrementano le vendite e quindi aumentano i profitti. 

In Europa questo non accade perché sono prevalenti le piccole – medie imprese, hanno minori profitti da dedicare alla ricerca.

Negli Usa c’è un rapporto molto stretto tra imprese e università, professori e alunni che hanno studiato all’interno dell’Università, ora hanno fondato imprese.

Gli Usa sono molto ricchi di risorse.

 

  • Zona sud – centro: molto ricca di petrolio.
  • Zone tragicamente giovani.
  • Zone antiche: i monti Appalachi sono ricchi di carbone.
  • Zona nord – ovest: grandi boschi, molta presenza di legname.
  • Zone costiere: motivi logistici (trasporti e comunicazione), imprese.
  • Zona nord – est: d’antica colonizzazione per porti naturali ma senza grandi montagne, quindi collegamenti più facili, nella parte occidentale maggiore presenza di risorse.
  • Zona Texas – California: materie prime (petrolio, acqua), vicinanza al confine quindi manodopera clandestina (Texas), clima favorevole, porti, concentrazione d’industrie militari e strategiche (California); queste zone si sono formate dopo la 2ª guerra mondiale.

 

Le attività dell’ovest e del sud sono il risultato del decentramento delle aziende del nord-est perché è più sviluppato (a partire dalla guerra di secessione) perché si trova in una posizione favorevole rispetto all’Europa, dove sono nate le prime grandi città, è molto ricca di materie prime, molta disponibilità di capitali e di manodopera specializzata e non, zone delle prime colonie inglesi, qui c’è un porto estremamente fiorente, nascono le prime università. Qui arrivano altre persone povere, anche persone ricche per portare la stessa civiltà in questi luoghi. Man mano che il rapporto popolazione territorio aumentava è iniziato lo spopolamento degli abitanti e anche delle attività produttive.

 

Produzione del nord-est: materie strumentali, industria pesante, automobili, si è sviluppata la ricerca (industrie chimiche, biochimiche). Le aziende mature, per ottimizzare profitti, hanno decentrato le imprese verso le zone in cui c’è meno manodopera sindacalizzata, a meno costo e meno specializzata. Rusty Belt (zona di Detroit): vecchie industrie siderurgiche, metallurgiche e automobilistiche.

 

Produzione del sud: industria legata al petrolio, colonia di coltivazione con schiavi. Attività estrattive e raffinerie (petrolio), chimica, alimentare (trasformazione e produzione dei prodotti agricoli), tessile (per le coltivazione di cotone con schiavi).

 

Produzione dell’ovest: ricerca finanziata dallo Stato per gli armamenti, industria di computer (ricca di silicio), collegamento tra ricerca e industria. Salt Lake City: centro di ricerca nucleari per giacimenti d’uranio. Oleodotti concentrati nella parte orientale perché è la parte più industrializzata, c’è un rapporto molto stretto tra concentrazione d’industrie e oleodotti e gasdotti.

Gli Stati Uniti conservano le loro riserve di petrolio per momenti di bisogno perché è conveniente acquistarlo sui mercati dato che il dollaro è una moneta forte. Ci sono molte fonti di petrolio in Alaska ma sono difficili da estrarre, quindi ora non si usano.

 

Protocollo di Kyoto: i paesi hanno deciso di ridurre le emissioni d’anidride carbonica, per realizzarlo dovevano firmare i paesi più sviluppati ma gli Usa non l’hanno firmato perché altrimenti il presidente perde una serie di sostenitori che sono i finanziatori delle campagne elettorali (i grandi industriali), perché essi dovrebbero apportare molti cambiamenti.

AGRICOLTURA (settore forte)

 

Gli Stati Uniti hanno un primato di colture. È un’agricoltura molto tecnologica, industrializzata, le aziende agrarie sono di vaste estensioni perché c’è molta disponibilità di territorio e poca popolazione. L’agricoltura è estensiva e meccanizzata (praticata su molta terra, fatta con grandi investimenti sulla meccanica). Ogni agricoltore è legato a tutta una serie d’attività che servono a lui, ma anche a quelle che gli servono dopo che ha prodotto. monte(chimiche, petrolchimiche, meccanica, d’avanguardia) e a valle(collegata). L’agricoltore vende il raccolto alle industrie e quindi loro decidono il prezzo. C’è tanto terreno a disposizione coltivato con tecnologie avanzate per dare il massimo. Il territorio è diviso in cinture (per le caratteristiche del territorio), vasto con poca popolazione (grandi pianure). Utilizzo di OGM (agricoltura tecnologica) per andare incontro alle esigenze del mercato, e perché le multinazionali che producono OGM hanno una ricerca molto avanzata.

 

Problemi:

 

Sovrapproduzione: producono molto di più di quello che il mercato richiede, così che il prezzo si abbassa (settore dei cereali). Strategie per risolvere il problema:

  • Lo Stato acquista le forniture.
  • Lo Stato dà dei sussidi agli agricoltori per incentivare altre produzioni.
  • Lo Stato cerca di venderli all’estero anche come aiuti umanitari.
  • Lo Stato diventa cliente dell’agricoltore solo se ci sono i fondi per farlo.

 

Recessioni cicliche: ogni 10-20 anni l’agricoltura subisce delle crisi (mancato intervento dello Stato, mercato, calamità naturali).

 

Inquinamento: l’agricoltura inquina in maniera grave il territorio (pesticidi).

 

Vantaggi:

 

  • Borsa di Chicago, borsa merci di prodotti agricoli, la più importante del mondo.
  • Multinazionali biotecnologiche (OGM).
  • Applicazione della rivoluzione verde, dagli anni ’60 si produce di più durante un ciclo ecologico limitato; teoria esportata in altri paesi ma con risultati più scadenti.

 

TERZIARIO

 

Gli Usa si sono un paese post industrializzato, hanno già superato la rivoluzione industriale e la maggior parte della popolazione è occupata nel terziario che produce anche per il primario e secondario. È legato alla ricerca e all’innovazione, produce ricchezza, espande l’attività.

Bilancia commerciale: livello d’importazioni ed esportazioni.

Bilancia dei pagamenti: entrate ed uscite di soldi (prestiti).

 

RUOLO INTERNAZIONALE

 

Nafta: accordo di libero scambio tra Usa, Canada e Messico. Tra paesi i dazi doganali sono eliminati o ridotti. Il mercato comune richiede una tariffa doganale verso i paesi terzi. È sorto nel ’94, fortemente voluto ma osteggiato dai sindacati americani (acquisto più economico all’estero, manodopera all’estero più economica).

Apec: associazione dei paesi sull’oceano Pacifico, ma sono contrari. Lo scopo è di facilitare i commerci, ridurre i costi delle importazioni, favorire le comunicazioni.

Il Messico esporta materie prime, per gli Usa il prodotto finito è più redditizio perché comprende la ricerca. Per gli Usa il Nafta rappresenta un modo nuovo per avere il controllo su certe aree.

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