Tesina sul Giappone

Tesina sul Giappone

Tesina sul Giappone


GIAPPONE

Arcipelago formato da 4 isole principali, territorio molto esteso latitudinalmente, quindi differenze tra sud e nord. Arcipelago vulcanico nato tra lo scontro tra la placca pacifica e asiatica, pesante, si è insinuata sotto quell’asiatica. Zona giovane molto sismica. Territorio montuoso, pianure costiere (Tokio).

Fattori che influenzano il clima: latitudine, marittimità ma non ovunque, correnti marine (corrente calda da sud e fredda da nord). Inverni freddi e rigidi legati alle correnti fredde. Altitudine, presenza di monsoni (venti periodici) a sud.

 

STORIA

Un paese molto chiuso verso l’estero (situazione territoriale). Influenzato dalle civiltà asiatiche più importanti, ma ha avuto la capacità di rendere giapponese quello che arriva dall’esterno (cultura, lingua, etnia). Molto diviso frammentato al suo interno, fino a 1867 è stato paese feudale, con a capo gli shogun, infrastrutture non disposte omogeneamente sul territorio.

Dopo la metà del 1800 gli europei cercano di entrare in contatto con i giapponesi, questo crea malumori e crea un paese sotto un unico imperatore. Era Meji (era dell’illuminato) l’imperatore attua riforme per uscire dal feudalesimo.

 

Trasformazioni importanti:

  • Istituito un parlamento, apertura di tipo democratica rispetto al passato.
  • Liberalizza la compravendita della terra (la terra era concentrata nei grandi proprietari terrieri), forte immobilità centrale.
  • Istruzione obbligatoria, opportunità di migliorare per favorire la crescita del paese.
  • Liberalizzazione dei commerci.
  • Servizio militare obbligatorio, prima i samurai difendevano i feudi (per eliminare i privilegi).
  • Lo Stato si fece imprenditore per favorire l’industrializzazione (finanzia imprese per produrre e costruire), le imprese sono dello Stato.

 

L’imperatore ha privatizzato l’economia, gli imprenditori si sono costituiti in Zai Bat Su (grandi imprese monopolistiche) che determinano la politica economica fino al 1945.

Fine ‘800 – inizi ‘900

 

Il Giappone ha un’economia che si sta sviluppando, poche materie prime e uno scarso mercato interno, quindi gli imprenditori premono perché il governo utilizzi una politica espansionistica per ottenere materie e territori (inizia il periodo coloniale). Si è formata l’idea nazionalista che lo ha portato a schierarsi con la Germania (1ª guerra mondiale), tra le due guerre ha eliminato tutti i partiti politici tranne quella nazionalista, poi a schierarsi con la Germania e Italia. Perde la guerra con l’umiliazione di due bombe atomiche e con l’occupazione americana.

 

Conseguenze:

  • Pagare i danni di guerra.
  • Abbandonare i possedimenti asiatici conquistati.
  • Sciogliere l’esercito giapponese (quindi ha solo scopo difensivo).
  • Eliminare dalla vita politica i sostenitori della guerra.
  • Smantellare gli Zai Bat su (potere economico ridotto).
  • Redigere una nuova costituzione: ridimensionamento del potere dell’imperatore.
  • Potere legislativo del parlamento eletto a suffragio universale.
  • Potere esecutivo nelle mani del ministro.
  • Riforma agraria (gli americani sequestrano la terra e la distribuiscono ai piccoli coltivatori, con un limite rapportato alla popolazione, per mantenere debole Giappone).

 

Questo cambia a partire dal ’52 per lo scoppio della guerra di Corea (guerra legata al bipolarismo) che porta alla divisione: Sud capitalista controllato dagli Usa, Nord comunista controllato dall’Urss. Dopo la guerra gli Usa finanziano la ripresa del Giappone per evitare il controllo dell’Urss (nell’arco di 15 anni diventa una potenza economica). C’è un’apertura verso il mondo, scambi commerciali e rapporti con l’estero. Fino ad oggi non ha peso dal punto di vista politico – diplomatico – militare, solo economico (la borsa di Tokio è una delle più importanti al mondo, lo yen è la moneta di riferimento nel mondo asiatico, ha numerose multinazionali, è il principale partner commerciale con i paesi dell’area asiatica, ha decentrato le sue attività produttive dell’area asiatica e nel mondo.

 

Società: capitalista, ma lo Stato ha comunque un ruolo molto importante per le direttive economiche con l’estero tramite M.I.T.I. (Ministero commercio estero e industria): finanzia la ricerca, tecnopoli e infrastrutture attuando una politica protezionistica molto rigida attraverso soprattutto le barriere invisibili, dazi non economici.

 

Grandi aziende in Giappone: keiretzu eredi degli Zai Bat su. Grossi colossi industriali ad integrazione verticale e orizzontale:

Verticale: l’azienda controlla il prodotto dalla materia prima fino alla commercializzazione, comprende le imprese che importano le materie prime, quelle che lo trasformano e quelle che lo vendono. Comprende anche le banche che effettuano i finanziamenti. Sono aziende che controllano tutto (mense, palestre, asili, incentivi).

Orizzontale: cercano di allargarsi sempre di più acquisendo o fondendosi con altre imprese che sono nello     stesso settore.

 

Fattori che hanno favorito lo sviluppo del Giappone:

  • Non ci sono contrasti tra la classe operaia e la classe imprenditoriale. All’interno d’ogni singola azienda c’è un sindacato che media le richieste tra operai e imprenditori.
  • Concessione dell’impresa: in genere concepiscono la fabbrica come una grande famiglia, quindi se l’impresa ha un certo profitto, andrà a vantaggio degli operai, e lavorano in modo tale da ottenere risultati migliori. Quindi più disponibilità a lavorare, rinunciano alle ferie, fanno turni di lavoro più stressanti e per fare questo c’è bisogno di manodopera (just in time).
  • Attaccamento alla produzione: tradizione che dà spesso importanza agli antenati, chi ha un ruolo importante viene ascoltato e quindi non viene messo in discussione quello che dice, disciplina. Forte attaccamento alla gerarchia.
  • Rapporto scuola – impresa: intenso rapporto scuola – mondo del lavoro. Alto tasso d’alfabetizzazione iniziato con l’imperatore Meji che ha obbligato l’istruzione.
  • Capacità di recepire le innovazioni provenienti dall’estero e rielaborarle in qualcosa d’originale adatto ai nuovi mercati.
  • Costi della manodopera più bassi rispetto agli altri paesi: prodotti estremamente competitivi, costano meno. Riduzione del potere d’acquisto della popolazione e quindi limitazione delle importazioni.
  • Grandi investimenti nella ricerca: quelli che si sono sviluppati di più hanno investito di più nella ricerca.
  • Pressione fiscale debole: grazie alle basse spese militari e sociali, a causa del fatto che il Giappone ha un Welfare potente come gli altri paesi, però molti servizi sono a carico del cittadino per questo motivo.
  • Forte propensione al risparmio: perché non esiste uno Stato sociale forte, lo stipendio viene investito in assicurazioni, polizze perché ci sono poche tasse. S’investe tanto i risparmi per garantirsi una vita migliore quando si finirà la vita lavorativa. Durante gli anni ’50-’60 grandi capitali sono messi a disposizione dalle banche, quindi finanziamenti alle aziende.
  • Valore della moneta: negli anni ’60 c’è molta fiducia nel Giappone e nei paesi limitrofi, quindi lo yen diventa una moneta di riferimento molto forte. Quando finisce il dollaro standard le tre monete più importanti erano yen, dollaro e Marco.

 

Strategia per conquistare mercati esteri

Importavano un certo prodotto dall’estero, questo funzionava nell’intero paese, quindi quando le richieste aumentavano, i giapponesi iniziano a produrlo. Quando la produzione è massima, e quindi ha un costo inferiore, s’inizia ad esportare il prodotto. Quando aumentava la produzione le importazioni calavano. Quando il prodotto non è più richiesto si limita la produzione e l’esportazione, iniziando questo ciclo con altro prodotto. Questo ha funzionato fino ad un certo periodo, gli altri paesi poveri e hanno copiato, avendo costi più bassi, manodopera più economica.

 

ANALOGIE E DIFFERENZE TRA USA E GIAPPONE:

  • Nessuna analogia dal punto di vista geografico.
  • Densità di popolazione più elevata nel Giappone rispetto gli Usa.
  • L’isolamento ha contribuito a creare poca immigrazione, mentre gli Usa sono un paese multietnico.
  • Gli Usa sono ricchi di materie prime, a differenza del Giappone.
  • Tutti e due hanno economie capitaliste (entrambe hanno multinazionali, hanno sviluppato il settore terziario).
  • Gli Usa sono stati colonizzati, il Giappone si è opposto alla colonizzazione.
  • Forte intervento dell’imperatore per il passaggio dal sistema feudale.
  • Il Giappone ha sfruttato le colonie, gli Usa non avevano colonie.
  • Entrambi danno importanza alla ricerca e all’istruzione.
  • Nelle piccole e medie imprese giapponesi producono i beni sul minor valore aggiunto, lavorano su commissione delle grandi aziende.
  • Decentramento sia in Giappone e negli Usa. Il Giappone prima nei paesi limitrofi, gli Usa nei paesi interni perché è uno Stato federale. In Giappone il potere esecutivo è detenuto dal ministro eletto da rappresentanti, negli Usa il presidente è eletto a suffragio universale.
  • Spirito tradizionalista più forte in Giappone.
  • Concorrenza interna forte, ma esterna molto debole, le imprese si uniscono (Giappone). Negli Usa la concorrenza interna ed esterna è uguale.