RIASSUNTO BREVE IL GIOVANE HOLDEN

-Il libro racconta la storia di pochi giorni della vita di Holden Caulfield, scapestrato diciassettenne americano. Holden è appena stato espulso da Pencey, la scuola che frequentava. Con una decisione improvvisa, decide di partire prima del previsto, tornare a New York e trascorrere da solo i pochi giorni che lo separano dal sicuramente burrascoso incontro con la famiglia.
Sono giorni cosparsi di persone di ogni genere, vecchi amici, ex-insegnanti, ragazze, taxisti, prostitute. Un vero spaccato della vita della New York povera, quella che il cinema non mostra, raccontata e vista in modo un po’ naïf dagli occhi di un adolescente.
I temi del racconto si combinano in maniera contrastante e alternata: le donne, il sesso, l’alcool, i ricordi di qualche bravata, la voglia di fuggire e di cambiare vita, ma anche,
in contrapposizione, l’affetto profondo per la sorellina, il ricordo del fratello morto qualche anno prima e, soprattutto le fantasie un po’ folli, l’insicurezza e la confusione che pervadono l’animo di Holden.

Personaggi

L’unico vero personaggio del libro è Holden. Raccontando la vicenda con la sua voce, continuamente Holden divaga, si riallaccia ad esperienze precedenti, esprime le sue convinzioni ed opinioni personali sulla situazione in cui si trova al momento, come in un’indagine psicologica.
La vicenda appare quindi un po’ slegata, passando in secondo piano e perde man mano di importanza apparendo in fondo come un semplice pretesto per raccontarci in realtà la mente di un ragazzo come tanti, con le sue paure interne che cerca di nascondere e dissimulare di fronte alle persone che incontra, ma che rivela molto dettagliatamente al lettore, che viene automaticamente portato ad immedesimarsi in Holden.
Emerge in lui una visione disincantata del mondo che lo circonda, spesso raccontato con un che di disprezzo e commiserazione, che emergono specialmente quando parla della GENTE.
Holden è costantemente alle prese con persone che tiene in scarsa considerazione, e contro le quali fa delle descrizioni spietate, che però non può ovviamente rivelare loro. Ne ha per tutti: lo snob, lo stupido, il misero, lo stronzo.
L’unica persona con cui si trova a proprio agio, e che vuole assolutamente rivedere è la sorellina, Phoebe, che ammira e rispetta per la sua intelligenza e responsabilità miste agli atteggiamenti caratteristici dei bambini, che non mancano mai di stupirlo (anzi, di lasciarlo secco). Lui stesso mostra, ogni tanto, dei dubbi e dei desideri che si avvicinano a quelli che si ritengono tipici dei bambini, come quando si chiede dove vanno le anatre dello stagno d’inverno.
Questo suo atteggiamento sognatore viene però rintuzzato dal mondo chiuso ed ottuso con cui si trova ad interagire, materialistico e che non lascia spazio alla fantasia.

Riflessione sul tempo, luogo e azione del racconto

La vicenda si svolge a Pencey e a New York, all’inizio degli anni ’50, tutta raccontata come flashback dal giovane protagonista.
Riflessioni sul registro stilistico utilizzato, sulla lingua e sul lessico
La lingua utilizzata è uno slang abbastanza caratteristico, con frequente ripetizione di talune espressioni (lasciare secco, il vecchio [nome], il dannato [qualcosa]) tipiche del linguaggio giovanile: spesso volgare, informale e spontaneo. Purtroppo si deve considerare il tramite della traduzione, che avrà quasi certamente cancellato gli effetti espressivi dell’inglese, sempre diverso dalla lingua in cui è tradotto.
Le frasi sono brevi, concitate, come a seguire un pensiero che si va man mano formando.

Commento generale

Il libro è divertente e di facile lettura, anche se spesso risulta un po’ complicato seguire il filo dei pensieri di Holden, che salta continuamente di palo in frasca agganciandosi a parole, situazioni e fatterelli, che ne richiamano altri, per poi tornare dopo un lungo giro, alla narrazione dei fatti.
E’ un libro che dietro la sua apparente semplicità porta a riflettere sulla difficoltà dei giovani nel mondo, e probabilmente è rivolto maggiormente agli adulti che ai giovani.

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