PARAFRASI MARZO DI VINCENZO CARDARELLI

PARAFRASI MARZO DI VINCENZO CARDARELLI

PARAFRASI MARZO DI VINCENZO CARDARELLI


TESTO

Oggi la primavera
è un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi
dove il germe già cade
come diffusa pioggia.
Fra i rami onusti e prodighi
un cardellino becca.
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce.
Tutto è color di prato.
Anche l’edera è illusa,
la boraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione,
lungo i ruderi ombrosi e macilenti
cui pur rinnova marzo il grave manto.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d’umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.


PARAFRASI

Vino effervescente = con questa similitudine il Poeta trasmette l’idea dell’esuberanza della natura, nel risveglio di ogni sua linfa vitale;
Spumeggia = l’effervescente del verso precedente diventa ancora più energico e il verde dei germogli degli olmi sembra spuma;
il germe….pioggia = l’involucro dei germogli (il germe) cade abbondante tanto da sembrare una pioggia; onusti e prodighi = carichi e abbondanti (di fiori o di gemme). cardellino becca = il cardellino comincia a trovare in abbondanza qualcosa da mangiare.
Verdi persiane = il colore verde della natura è ripreso qui per trasmettere un senso di serenità e di speranza provato ad ogni rinascita primaverile. squillano…= risplendono; anche in questo caso l’intento è di dare risalto all’aspetto esuberante della più bella stagione dell’anno.
Anche l’edera è illusa… = tutta la natura viene coinvolta in questo rinascere, anche l’edera, che è un sempreverde, si illude di vivere una vita nuova; anche il muschio (la boraccina) che copre i tronchi di alberi secolari (immemori) e i resti antichi (i ruderi ombrosi e macilenti – il Poeta si riferisce ai ruderi della Roma antica), rinverdisce (ecco ricorrere nuovamente il colore verde!) a marzo (rinnova marzo il grave manto – l’epiteto “grave” è usato per accrescere il senso di solennità).
Scossa…campestri = Il vento di marzo (fiato immenso) trasmette i vivaci effluvi (umori) della campagna alla città e la anima dandole una scossa di vitalità.
Ebbra…sangue = la stessa sensazione di vitalità viene percepita da ogni essere vivente.


Analisi e commento:

La poesia “Marzo” fa parte della silloge “Poesie Nuove” del 1946. Alle stagioni, al loro variare di luci e colori e alla loro dimensione allusiva Cardarelli ha dedicato parecchie liriche (Estiva, Saluto di stagione, Autunno, Marzo ecc.). Questa lirica parla in maniera limpida ed idillica del risveglio della primavera che infonde ad una città come Roma, simbolo dell’antichità ma nello stesso tempo sempre in crescita, un nuovo e rinnovato respiro. La vita della natura, il suo fiorire, il suo morire, il suo rinnovarsi si ritrova anche nella storia dell’umanità. La vicenda delle stagioni diventa paradigma del destino dell’uomo. Ogni volta con la primavera la vita appare all’uomo piena di luce e di promesse.

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