PIRANDELLO ENRICO IV 1921

PIRANDELLO ENRICO IV 1921


BASI: è il testo esemplare dell’inverosimiglianza pirandelliana ed il
protagonista è quello poeticamente più“ riuscito tra i vari di Pirandello,
perché più“ libero da schemi.

CONTENUTO E MOMENTI SIGNIFICATIVI: Nel corso di una festa in
costume il protagonista, travestito da Enrico IV per amore di Matilde
Spina (travestita da Matilde di Canossa), viene fatto cadere da cavallo
dal rivale Belcredi. Diventa così pazzo e si crede veramente Enrico IV, i
famigliari lo assecondano e gli costruiscono intorno una sorta di vita in
costume, chiuso in un castello che mima la vita dell’XI secolo.
Vent’anni dopo quella festa in costume arrivano al castello dei
visitatori: tra costoro Matilde, l’amante di Belcredi, la figlia ventenne
Frida e uno psicanalista, travestiti come allora, per un ultimo tentativo
per riportare alla ragione Enrico IV. È a questo punto che inizia il
dramma (le notizie sulla vicenda della cavalcata e della pazzia si
ricavano dal dialogo tra i membri della delegazione che si appresta a
vedere Enrico IV e si mette costumi dell’epoca). La delegazione viene
presentata come una missione per intercedere tra Enrico IV e il papa
per il ritiro della scomunica all’imperatore. Nella sala c’è un ritratto di
Matilde che assomiglia ora in modo fedele alla figlia Frida e un ritratto
di Enrico IV di vent’anni prima. Il primo atto si chiude proprio con un
monologo di Enrico IV che, indicando il ritratto, dice: “dovreste
implorarmi questo dal papa che lo può: di staccarmi di là e farmela
vivere tutta questa mia povera vita da cui sono escluso… Non si può
aver sempre ventisei anni, Madonna!”.
Ora il dottore, Matilde e Belcredi sono soli e discutono dei discorsi di
Enrico IV, pare loro che nel modo di guardare e nell’aver preso la
tonaca di Belcredi, Enrico IV abbia avuto dei momenti di lucidità e si
sia accorto della loro finzione. Il dottore afferma che in effetti nella sua
pazzia vede degli scollamenti. Matilde dice: “il suo discorso m’è parso
pieno, tutto, del rimpianto della mia e della sua gioventù – per questa
cosa orribile che gli è avvenuta, e che l’ha fermato lì, in quella
maschera da cui non s’è potuto più“ distaccare, e da cui si vuole, si
vuole distaccare!” Giunge anche Frida che si veste come era vestita la
mamma allora. Il medico spera che mettendo di fronte ad Enrico due
marchese Matilde di Toscana contemporaneamente si provochi uno
choc positivo in Enrico. Entrano al cospetto di Enrico IV, si coglie un
brano di conversazione tra lui e il dottore: “V’assicuro che mi è molto
necessaria (l’astuzia)”. Il gioco traspare in tutta la conversazione, con
frasi e riferimenti a metà tra il vero e la pazzia che confondono la
delegazione. Enrico IV si ritrova da solo ed a voce alta si complimenta
per come ha condotto il gioco, ma è presente Bertoldo il servitore che
ha inteso e davanti al quale Enrico IV svela il mistero della sua finta
pazzia: “Si spaventano solo di questo… che stracci loro addosso la
maschera buffa e li scopra travestiti; come se non li avessi costretti io
stesso a mascherarsi, per questo mio gusto qua, di fare il pazzo!”. Entra
poi il monacello ed Enrico ed i suoi servitori, fingono ancora per
scherzo… Il terzo atto comincia con Frida e Belcredi che prendono il
posto dei quadri nella nicchia, Frida chiama Enrico il quale ha un
soprassalto (volevano provocare lo choc), ma tutto si rivela subito, gli
inservienti avevano confessato che Enrico non era più“ pazzo. La
verità è che da otto anni il protagonista non è più“ pazzo ed ha
scoperto la relazione tra Matilde e Belcredi, perché avrebbe dovuto
riprendere la sua vita normale? E dice: “preferii…viverla con la più“
lucida coscienza la mia pazzia”. E ancora: “Il guaio è per voi che la
vivete agiatamente, senza saperla e senza vederla, la vostra pazzia”. Poi,
tra finta pazzia e pazzia vera (c’è un momento in cui tutti dicono: è
pazzo, no non è pazzo, si è pazzo), ha uno slancio verso Frida che viene
fermato da Belcredi che viene però ucciso da Enrico IV. Non gli resterà
quindi che chiudersi, con la sua finta corte, per sempre nella fortezza
della sua pazzia, ritornando così Enrico IV.

/ 5
Grazie per aver votato!