PASOLINI SONETTO PRIMAVERILE

PASOLINI SONETTO PRIMAVERILE


Nella sera d’aprile il vecchio odore
di gelsomini e povere minestre
poetico mi perde nel terrore
di ritrovarmi qui, conscio, tra queste
contrade umane, tiepide, soavi,
– e la felicità di riconoscermi
ben radicato in questi luoghi gravidi,
quietamente, di suprema angoscia.
E’ l’incertezza della parte ignorata
di me che oggi è in vita, che nient’altro
sa ricavare da questa non rinata
ma ritrovata primavera, che un aspro
e dolce orgasmo, un attento abbandono.
Di trent’anni di vita questo è il dono!

/ 5
Grazie per aver votato!