GABRIELLO CHIABRERA BREVE BIOGRAFIA

GABRIELLO CHIABRERA BREVE BIOGRAFIA

GABRIELLO CHIABRERA BREVE BIOGRAFIA


Gabriello Chiabrera nacque a Savona nel 1552.Già in età infantile si dedicò alla lettura dei classici,andando contro corrente rispetto alla società dell’epoca,più intenti ad esplorare il nuovo mondo del Barocco.In realtà ci fu un’altra figura che insieme al Chiabrera diede risalto al calassicismo cioè Fulvio Testi.Entrambi diedero onore alle opere antiche.
Gabriello preso il nome dal padre,il quale morì pochi giorni prima della sua nascita,in seguito con il secondo matrimonio della madre fu affidato agli zii.Quasi subito iniziò gli studi che lo portarono a trasferirsi a roma della scuola dei gesuiti,prima di essere cacciato e rientrare anzi tempo nella città natale anche se anche quì si rese partecipe di risse e scontri con aristocratici che lo portarono ad allontanamenti forzati dalla città.
Proprio durante uno di questi allontanamenti ebbe l’ispirazione per scrivere la sua prima opera:Gotiade.
Da quì in poi Gabriello mise da parte le baruffe e gli scontri per dedicarsi completamente alla stesura di opere del calibro di:Canzoni (1586), Canzonette (1591), Le maniere de’ versi toscani (1599), Scherzi e canzonette morali (1599), Le vendemmie di Parnaso (1605), trenta Sermoni (1718, postumo).
Proprio questo opere lo portarono alla ribalta nella società Italiana e molti principi della maggiori corti italiani si fecero battaglia per accaparrarsi i suoi favori.Infatti egli lavorò nelle corti di Firenze,Mantova,Genova e Torino.In seguito riallacciò i contatti(ormai divenuti turbolenti) con la Chiesa,sancendo un accordo col papa Urbano VIII.
Gli ultimi anni della sua vita li passò nella sua villa del borgo rurale savonese di Légino, il Musarum opibus,dove morì il 14 ottobre 1638.
Le maggiori opere sono sicuramente riconducibili alle Rime,Canzonette.
Le Rime sono una raccolta di liriche di Gabriello Chiabrera, pubblicata nel 1605-06. Il nucleo poetico più vivo è costituito dalle Canzonette, di leggiadra fatuità anacreontica (celebri, in particolare, Belle rose porporine e La violetta) e le Canzoni petrarchesche e pindariche, dalle volute solenni e monumentali, che si distinguono in Canzoni eroiche, destinate ad alimentare tutto un filone di poesia civile che andrà fino a Leopardi, e in Canzoni lugubri, molto vicine al gusto funerario dell’arte barocca.
Le Canzonette morali svolgono ciascuna un tema canonico della tradizione moraleggiante che aveva il suo riferimento soprattutto nell’opera di Orazio. Il Chiabrera riprende gli spunti oraziani (ma anche di altri autori della classicità) riformulandoli con linguaggio petrarchesco, e arricchendo di elementi autobiografici gli esempi tradizionali di moralità. La raccolta fu pubblicata per la prima volta nel 1599.
CHIACCIO CARMINE

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