EDOARDO SANGUINETI VITA E OPERE

EDOARDO SANGUINETI VITA E OPERE

VITA:

Edoardo Sanguineti nasce il 9 dicembre 1930 a Genova, dove attualmente insegna. Nel 1951 Sanguineti inizia a scrivere l’opera che si chiamerà Laborintus. Nel 1954, in occasione della recensione di Sanguineti sulla rivista torinese “Galleria” conosce Luciano Anceschi, critico letterario e saggista italiano, che legge Laborintus e decide di pubblicarlo nel 1956, anno della laurea presso l’Università di Torino alla Facoltà di Lettere. Nel 1963 si istituisce il Gruppo 63, in cui confluisce l’esperienza dei Novissimi. Nel 1965 otterrà una cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la facoltà di lettere dell’università di Torino. Nel 1968 si scioglie il Gruppo

  1. Seguono anni di grande impegno politico: viene infatti eletto consigliere comunale a Genova e deputato della Camera, come indipendente nelle liste del

OPERE:

– poesie

nel 1956 Laborintus

nel 1960 Erotopaegnia (dal greco “giochi d’amore”)

tra il 1960 e il 1963, Purgatorio de l’Inferno

nel 1964 Triperuno (riesuma il titolo di un opera do Teofilo Folengo, “Caos del tri per uno”)

nel 1978 Postkarten (“cartoline postali”)

nel 1987 Bisbidis (“frottola, cicaleccio”)

nel 1992 Senzatitolo

nel 1997 Corollario

nel 1999 Cose

– romanzi e racconti

nel 1963 Capriccio italiano

nel 1967 Il gioco dell’Oca

– testi di opere musicali

composte per la musica di Luciano Berio:

nel 1963 Passaggio

nel 1965 Laborintus II

nel 1971 Storie naturali

nel 1975 A-ronne

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

Stile: “la rivoluzione sul terreno delle parole”

  • Il caos: con Sanguineti il linguaggio si fa “schizofrenico, asintattico, discontinuo”, insegue il caos. “Un ritorno al disordine”: questa secondo Sanguineti, è l’idea fondamentale dell’espressione. Le parole sono collegate nella frase, ma non costituiscono una vicenda, un discorso, anche per lo scioglimento delle figure sintattiche. Ciò che resta è il singolo segno linguistico, la parola isolata, portatrice di un messaggio minimo. È l’inconscio che determina le strutture stilistiche.
  • L’ironia: allo scopo di criticare il linguaggio banalizzato, il poeta usa l’ironia, ma impregnata di cattivi umori, di cinismo e di crudeltà.
  • Poesia visiva: la vicinanza tra esperienze figurative e poetiche, ricordiamo che Sanguineti spazia nei vari campi artistici, è rappresentata dalla tecnica della poesia visiva: il poeta cerca di scardinare i meccanismi della persuasione attraverso opere in cui parole ed immagini si mescolano senza un senso apparente, allo scopo di stimolare una lettura consapevole e non subalterna.
  • Ideologia e linguaggio: stretto e necessario è per Sanguineti il rapporto tra ideologia e linguaggio (titolo anche di una serie di testi critici e teorici, 1965). Si verifica una destrutturazione e sconvolgimento linguistico nel tentativo di fare esplodere le contraddizioni del reale e del sistema ideologico dominante.

Sperimentalismo formale e impegno politico

Lo sperimentalismo formale e l’impegno ideologico-politico sono due costanti nelle opere di Sanguineti: lo sperimentalismo formale è guidato dalla prospettiva ideologico-politica e a essa finalizzato. Il linguaggio è il deposito privilegiato dell’ideologia. L’ottica politica che Sanguineti porta nel gruppo 63 è quella apertamente marxista1.

Realismo

Nelle sue opere, in particolare in Laborintus, Sanguineti svela l’orrore della civiltà capitalistica, riproducendone, attraverso il linguaggio, l’insensatezza e lo squallore. Questa riproduzione, tuttavia, non si configura come una neutrale “fotografia” della realtà. Il realismo di Sanguineti, al contrario, consiste nello stravolgimento della realtà operato attraverso lo sperimentalismo formale: il caos della pagina ha valore di denuncia. Il linguaggio e la poesia incriminano sé stessi come momento in-autentico e insensato di una più generale inautenticità e insensatezza: la critica della società è condotta nei termini di una critica del linguaggio e della letteratura.

LABORINTUS:

La prima pubblicazione di Laborintus, nel 1956, passa quasi inosservata. Le sue poesie sono, infatti, difficili sia nella lettura che nella comprensione. Laborintus è un testo di riferimento centrale per lo sperimentalismo: si presenta come qualcosa di nuovo che apre soluzioni linguistiche e formali sconosciute a quella poesia

La questione verrà ripresa da Luciano Anceschi sulla rivista Il Verri nel 1960 con questa affermazione: “Accade in questi anni – e vogliamo mettere come data di inizio del movimento il 1956 – nel nostro paese qualche cosa di naturale, di prevedibile, di necessario: nasce probabilmente una nuova generazione letteraria”.

Forma

La poesia è crudele, cinica, rigorosa, per criticare, attraverso la lingua, il mondo e la realtà che lo circonda. Lo stile prevede la presenza di inserti grafici in greco antico o in lettere maiuscole. Nella lingua si mescolano spezzoni di latino medievale, francese antico e moderno, inglese, tedesco; in versi lunghissimi, con parentesi continue, giochi fonici. Mescolando comico e patetico, farsa tragedia e parodia.

Palus putredinis

Il poemetto si presenta come un viaggio intellettuale e allegorico attraverso la “palude del putridume”, emblema di una condizione sociale radicalmente corrotta: un percorso attraverso il caos, il tragico, il disordine. Si tratta di un viaggio attraverso gli archetipi dell’interiorità umana, una prova psicoanalitica, un’avventura infernale nella palude mentale del protagonista.

EROTOPAEGNIA:

Pur non mutando l’aspetto del verso, si nota l’avvicinamento agli epigrammi brevi e incisivi, dettato dall’introduzione del tema erotico. Da quest’opera in poi si assiste a un allentamento nei temi dell’angoscia mortuaria e una maggiore “legibbilità” del testo che, pur mantenendosi colto, ricco di citazioni e inserti, si accosta a una nuova dimensione familiare, ironica e colloquiale.

GRUPPO 63:

  • Il compito della letteratura non è quello di rappresentare dei contenuti, ma di intervenire sulla forma del linguaggio; in tal modo lo scrittore può divenire un autentico testimone della complessità del mondo contemporaneo.
  • Scardinamento delle forme precedenti e dei sistemi culturali e ideologici tradizionali, alla ricerca della casualità, di forme “aperte”, tendenti alle contaminazioni di più registri e di più lingue.
  • contestazione del ruolo tradizionale della poesia e del poeta nella società ed esigenza di rifondare il rapporto poesia-sistema sulla base della “decostruzione del codice comunicativo borghese”: ne
  • La riduzione del mondo a denaro e il non essere nulla del denaro, e quindi la nullificazione del mondo stesso, privato di significati e di valori.

 

consegue una tendenza all’estremismo espressivo, alla trasgressione, alla violazione del convenzionale rapporto tra significanti e significati.

SANGUINETI E L’ARTE:

Collaborazione con Berio compositore italiano d’avanguardia, pioniere anche nel campo della musica elettronica. A-ronne, per 8 voci (1975), Laborintus II (1965), Passaggio(1963).

La crisi linguistica da lui rappresentata “trova conforto e analogia in affini esperimenti pittorici e musicali”, riferendosi per esempio alle moderne tecniche di pittura “gestuale”: l’Action Painting di Pollock; o il New Dada e il Nouveau réalisme, che simbolicamente distruggono il meccanismo della commerciabilità dell’opera d’arte; e, infine, la musica dodecafonica, che può essere paragonata all’andamento linguistico delle sue opere.

“Questo è il gatto con gli stivali”

[Purgatorio de l’Inferno]

questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona

fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco

fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti il foglio, Alessandro,

ci vedi il denaro:

questi sono i satelliti di Gioe, questa è l’autostrada

del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae

Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la

[Scuola d’Atene, è il burro,

  • una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il [muscolo massetere,
  • il parto: ma se volti il foglio, Alessandro, ci vedi

il denaro:

e questo è il denaro,

e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:

ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente:


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