DIVINTA EGIZIE
DIVINTA EGIZIE
AMON
Nell’Antico Regno Amon era un’oscura divinità della regione tebana. Il suo nome deriva dalla radice imn che ha il significato di “occultare, nascondere”. Amon era quindi il “dio nascosto”. Venne raffigurato antropomorfico (con sembianze umane), la testa ornata con la tiara dalle due alte piume ed anche criocefalo (cioè a capo di ariete) nella sua assimilazione amon-solare. L’ariete era l’animale che, insieme all’oca, gli venne associato dai sacerdoti. Già durante la XI dinastia è attestata la sua presenza a Tebe, che diverrà il centro principale del suo culto. Sembra che un tempo fosse adorato anche a Koptos, l’antica Kebti, dove la divinità locale, Min, presenta molti punti in comune con Amon.
In origine Amon fu una delle otto divinità primordiali adorate a Hermopolis Magna, versione greco-romana per l’antica Unt, dove simboleggiava l’aria e lo spazio invisibile. Secondo l’antica tradizione Amon si era “auto creato” mentre secondo la teologia tebana era nato dall’unione di Thot con la dea Maat. Durante la XII dinastia salì al rango di dio supremo, prendendo il posto del dio guerriero Montu. Un suo santuario, risalente al Medio Impero, si trovava a Hermonthis (l’odierna Karnak),successivamente soppiantato dalle grandiose costruzioni che, in onore della stessa divinità, vennero erette dai sovrani del Nuovo Impero.
MIN
Min è una divinità della mitologia egizia, particolarmente venerata a Coptos, nell’Alto Egitto. Si considera protettore della fecondità e della fertilità, nonché patrono della carovane; viene raffigurato come un uomo mummificato con una corona adornata di due lunghe piume, mentre tiene in una mano un flagello. Il fallo eretto è appunto simbolo della fertilità. E’ raffigurato sempre e solo con un braccio ed una gamba. Fino al Medio Regno fu identificato con Horoe più tardi con Amon, dando vita ad Amon-Min, associato alla virilità e rappresentato da un toro bianco. Come dio della fertilità veniva evocato durante la Festa di Opet e rinnovava il “mistero del concepimento divino”. Altro suo luogo di culto era la città di Akmin. Presiedeva feste orgiastiche della mietitura che erano le uniche alle quali partecipava attivamente la regina.
HATOR
Hator è una divinità egiziana figlia di Ra ,dio del sole; il suo nome significa “casa di Horus” riferendosi al mito secondo cui Horus, dio del sole, al termine del propio viaggio tra i celi la sera rientrava nella bocca di Hator per trascorrere la note e riposare per poi riemergere nuovamente nella veste del sole mattutino. È anche la dea dell’amore e della gioia, delle arti, della musica e del canto; è dea della vita, ma spesso aiuta Osiride nell’ accogliere i defunti nell’oltretomba. Viene anche considerata protettrice delle sorgenti del Nilo e della potenza che si creava nelle inondazioni .Viene raffigurata come una donna con corna bovine tra cui vi è un disco solare. Le corna che porta sulla testa rappresentano la sua forma originaria cioè quella della vacca celeste. Quando assume le sembianze di vacca è protettrice dell’abbondanza e simbolo di fertilità. Ed è molto venerata dagli operai. Un altro aspetto della dea, riguarda i suoi slanci distruttivi, quasi da vendicatrice divina.
Iconografia
Solitamente viene raffigurata come una donna vestita con una lunga tunica, che reca sul capo il simbolo del trono, mentre tiene in mano l’ankh o l’__uadj__. Più tardi, in associazione con __Hathor__, è stata raffigurata con le corna bovine, tra le quali è racchiuso il __sole__. Nell’iconografia è rappresentata spesso come un __falco__ o come una donna con ali di uccello e simboleggia il __vento__. In forma alata è anche dipinta sui __sarcofagi__ nell’atto di prendere l’anima tra le ali per condurla a nuova vita. Frequenti anche le rappresentazioni della dea mentre allatta il figlio Horo. Il suo simbolo è il __tiet__, chiamato anche nodo isiaco.
Mito
Figlia di __Nut__ e __Geb__, sorella di __Nefti__, __Seth__ ed __Osiride__, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe __Horus__. Secondo il mito, raccontato nei __Testi delle Piramidi__ e da __Plutarco__ nel suo Iside ed Osiride, con l’aiuto della sorella Nefti assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita. Per questo era considerata una divinità associata alla __magia__ ed all’__oltretomba__. Aiutò a civilizzare il mondo, ed inventò il __sistro__; istituì il matrimonio e insegnò alle donne le arti domestiche. Inoltre era la guardiana di uno dei vasi canopi: __Hamset__, il cui coperchio aveva la forma della testa di un uomo e che conteneva il fegato.
Mut
Dea di una località vicino a Karnak, dove si eleva il suo tempio.
La si raffigura sotto forma di donna o di avvoltoio.
I copricapi delle regine, che presentano spesso le ali e una testa di avvoltoio, si intitolano alla dea, sposa di Amon.
Mut, sposa di Amon, viene raffigurata anche con due corone in testa, che simboleggiano Alto e Basso Egitto unificati.
In alcune raffigurazioni Mut, viene rappresentata insieme al marito Amon e al figlio Khons, che viene raffigurato con in testa la luna e simboleggia il tempo e le scienze.
Anubi
Anubi era figlio di Ra e della dea Hesatma. In altre scritture era figlio dell’unione di Nefti e Osiride oppure, da Nefti e Seth. Nella religione dell’antico Egitto, Anubi, era la divinità che proteggeva il mondo dei morti. Protettore della sacra terra della necropoli, aveva il compito di accompagnare il defunto fino alla fine del suo cammino. Si diceva che arrivasse con uno scettro magico che poteva ridare la vita.Anubi era raffigurato come un cane, con grandi orecchie e lunga coda, ma a partire dal Nuovo regno veniva rappresentato con il corpo di uomo e testa di cane, chiamata poi testa di sciacallo. La testa era raffigurata nera perché questo colore indicava un simbolo di rinascita.
Nefti
Nella mitologia egiziana Nefti, che fa parte dell’ Enneade di Eliopoli è la dea dell’oltretomba, oltre che del parto. Il nome veniva utilizzato anche per identificare la donna più anziana della famiglia.
Nefti era sorella di Osiride, di Iside e di Seth; di quest’ultimo era anche sposa. Aiutò Iside a ritrovare i pezzi del corpo del marito e a ridargli vita. Insieme alla sorella compare come lamentatrice ai lati del morto e poi, per estensione, di ogni defunto. È raffigurata come una donna che porta sul capo i segni geroglifici per scrivere il suo nome, che significa “signora del palazzo”. Una tradizione tarda narra che ebbe una relazione con Osiride e che da questo rapporto nacque Anubi.
HORO
Horo, che significa probabilmente “Il lontano” è una divinità celeste egizia che ha il viso a forma di falco. In epoca predinastica si ebbero, con molta probabilità, diverse divinità falco la più importante delle quali era il dio-falco venerato nell’Alto Egitto. Quando i sovrani del Basso Egitto unificano le Due Terre, Horo assume il carattere di Unificatore dell’Alto e Basso Egitto.Il sovrano egizio è considerato la personificazione di Horo, ossia l’ Horo vivente; la prima tra le molte titolature che identificano un sovrano dell’Egitto è il serekht ossia il nome-Horo caratterizzato appunto dal falco. In alcuni miti, Horo è considerato figlio della dea-vacca Hathor, il cui nome significa letteralmente casa di Horo .Il mito però maggiormente famoso è quello che lo vuole figlio di Osiride ed Iside e vendicatore del padre nei confronti di Seth, il quale gli tolse un occhio durante lo scontro. I figli di Horo sono quattro divinità protettrici dei vasi canopi, i contenitori delle viscere nel processo di imbalsamazione. Dall’etimologia del nome e dal suo aspetto di uccello, si deduce che Horo fosse una divinità del cielo: i suoi occhi simbolizzano luna e sole, il cui viaggio nel cielo è dovuto al volo di Horo. Inoltre il mito dello scontro tra Horo e Seth spiega la minore luminosità della luna rispetto al sole col fatto che l’occhio lunare sarebbe quello staccato da Seth in combattimento e in seguito riposizionato dal dio della magia Toth
PTAH
E’ un dio creatore, demiurgo della città di Menphi, patrono degli artigiani e degli architetti.
Lui stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista. Ptah era conosciuto come divinità ctonia .Fu sposato con Sakhmat o Bast. Fra i suoi figli:Nefertem , Mihos e Imphotes.
è raffigurato come un uomo mummificato con barba, che tiene fra le mani uno scettro composito. Il bastone del potere e il djed. Spesso ha sul capo una calotta di pelle.
Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale.
KHNUM
Khnum è una divinità della mitologia egizia, particolarmente venerata ad Assuan, in Egitto. Il suo nome significa creare. Si considera il protettore delle sorgenti del Nilo ed inoltre ne regola le inondazioni. Viene raffigurato come un uomo con la testa di ariete, sormontata da una croce, mentre tiene in mano l’ankh.
Viene considerato il dio vasaio che con l’argilla e la ruota del tornio ha modellato il mondo e gli uomini che lo abitano quindi dona la vita. Nonostante la sua importanza e le sue opere, aveva sempre un ruolo secondario condizionato da Amon-Ra. Le sue compagne erano Satet, raffigurata con corna di gazzella e Anuqet, con un’alta corona di piume, insieme formano la cosiddetta triade di Elefantina,
SETH
Antichissimo dio, nemico di Osiride e di Horo, dei quali era rispettivamente fratello e zio, divenne poi dio della tempesta e delle armi ,tanto che una delle quattro armate egiziane portava il suo nome. Seth è il dio del deserto nella mitologia egizia. Viene, di norma, raffigurato come un uomo con la testa di animale, talvolta identificato come lo sciacallo, più generalmente indicato semplicemente come “animale di Seth”. Nelle raffigurazioni più antiche è invece raffigurato come animale. Figlio di Geb, la terra e Nut, il cielo, fratello di Osiride per gelosia organizzò una congiura mortale nei confronti del fratello Osiride che sarà poi vendicato dal figlio di quest’ultimo, Horo.
NEFTI
Nefti è la dea dell’oltretomba, oltre che del parto. Il nome veniva utilizzato anche per identificare la donna più anziana della famiglia. È la figlia di Nut e Geb , e sorella di Osiride,Iside e Seth, del quale è moglie. È madre di Anubi, frutto dell’unione con Osiride. È raffigurata con il simbolo geografico del palazzo sulla testa, ed a volte come un nibbio, falco. È rappresentata spesso con la sorella Iside, che aiuta a resuscitare Osiride. È talvolta raffigurata al capo del sarcofago di Osiride, mentre Iside vigila ai piedi del fratello/consorte.
THOT
Dio di Hermopolis. Dio della saggezza e messaggero degli dei. Nell’oltretomba assiste alla pesatura del cuore del defunto.
Rappresentato prima con la testa di babbuino e successivamente con quella di un ibis,è il dio della scienza, della scrittura, delle arti magiche e delle fasi lunari.Thot, il signore della luna, è rappresentato sotto forma di un ibis o di un uomo recante la testa di un ibis.
L’origine è ignota, tuttavia si sa che divenne dio di Ermopoli in tempi antichi, dove ebbe un ruolo molto importante e fu identificato con un dio-babbuino locale e divenne sposo di Seshat.
Nel mito di Thot interviene per curare i feriti, rendere a Horus il suo occhio e a Seth i suoi testicoli.
Secondo i testi delle piramidi proprio a Ermopoli fu risolta la contesa tra i due, consistente nella spartizione del territorio sotto la presidenza di Thot.
Thot oltre che a essere dio della scrittura, era anche patrono degli scribi, dio del computo cronologico e guardiano del calendario.
Era lo scriba sacro del regno terreno di Osiride, signore della scrittura e di conseguenza della parola e del pensiero.
I suoi poteri lo resero un mago temibile, patrono della magia.
Sotto quest’aspetto fu assimilato dai Greci al dio Hermes
KHONSU: Il Dio della Luna
Il dio Khonsu è il giovanile dio della luna.
E’ generalmente rappresentato in sembianze umane e, dal momento che incarna una divinità del cielo, può anche assumere l’aspetto di un’ aquila.
Generalmente indossa un abito aderente e lungo e un collare.
Il capo di Khonsu è rasato, tranne che in un tempio in cui è rappresentato con un ciuffo di capelli che rappresentano la giovinezza e la regalità.
Sul capo porta la falce della luna nuova che contiene la sfera della luna piena.
A Tebe ritenevano che fosse il figlio adottivo del dio Amon e della consorte Mut.
lI significato del suo nome è “l’errante”, con riferimento al cammino della luna attraverso il cielo ed egli era l’ammiraglio dei destini umani.
Il suo colore è il bianco argento della luna.
KHEPRI
Khepri era il sacro scarabeo, oggetto di venerazione già nei Testi delle Piramidi. L’animaletto originale è lo scarabeo stercorario “Scarabaeus sacer”. Nel suo paziente lavoro di far rotolare nel deserto la palla di letame contenente le sue uova, l’umile insetto ricordava agli Egiziani l’eterno corso del sole in cielo. Il sacerdozio di Heliopolis lo trasformò in divinità solare, e più precisamente nell’aspetto mattiniero del sole: “Io sono Khepri al mattino, Ra a mezzogiorno e Atum alla sera”.
SOBK
Sobek (anche Sobk) è il dio delle acque e delle inondazioni del Nilo nella mitologia egiziana.
Figlio della dea Neith nel ruolo di signore delle acque e della fertilità veniva adorato nella capitale del XXI distretto dell’Alto Egitto.
Il santuario principale a lui dedicato si trova a Kom Ombo; nella vicina necropoli sono state trovate mummie di coccodrilli, animali sacri al dio.
È stato venerato soprattutto ai tempi del Medio Regno mantenendo sia la valenza benefica sia quella malefica.
Viene generalmente raffigurato come un uomo con la testa di coccodrillo, spesso con l’ ureo sul capo e l’ ankh in una mano.
L’ureo era una decorazione a forma di serpente.
L’ ankh, conosciuto anche come chiave della vita, è un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita.
OSIRIDE
Osiride era il dio egiziano degli inferi, oltre che della fertilità.
Come dio dell’ agricoltura veniva festeggiato nel mese di khoiak quando si effettuava la raccolta del grano i cui germogli simboleggiando la sua resurrezione, venivano anche usati in ambito funerario nella statuetta detta “Osiride Vegetante”.
Fu proprio lui, assieme ad Iside, a civilizzare l’umanità insegnandole l’agricoltura. Il suo culto della fertilità, inizialmente diffuso nel delta, in seguito si espanse in tutto il resto del paese. Nel Duat, l’oltretomba, Osiride pesava i cuori dei morti su un piatto della bilancia, mentre sull’altro vi era una piuma. Le anime che pesavano di più a causa dei peccati venivano date in pasto ad Ammit, mentre quelle che erano abbastanza leggere venivano mandate da Aaru.
Figlio di Nut e Geb, ebbe da sua sorella Iside il figlio Horo. Più tardi, Osiride fu messo in relazione con Seker e Ptah portando alla forma sincretistica di Osiride-Seker-Ptah; venne anche identificato con Heryshaf.
Osiride portò la civiltà agli uomini, insegnò loro come coltivare la terra e produrre il vino e fu molto amato dal popolo. Seth, invidioso del fratello, cospirò per ucciderlo. Egli costruì in segreto una bara preziosa fatta appositamente per il fratello e poi tenne un banchetto, nel quale annunciò che ne avrebbe fatto dono a colui al quale si fosse adattata. Dopo che alcuni ebbero provato senza successo, Seth incoraggiò il fratello a provarla. Appena Osiride vi si adagiò dentro il coperchio venne chiuso e sigillato. Seth e i suoi amici gettarono la bara nel Nilo, facendo annegare Osiride. Questo atto simboleggerebbe l’annuale inondazione del Nilo.
Iside con l’aiuto della sorella Nefti riportò Osiride alla vita usando i suoi poteri magici. Prima che si potesse vendicare, Seth uccise Osiride, fece a pezzi il suo corpo e nascose le quattordici parti in vari luoghi. Iside e Nefti trovarono i pezzi. Ra mandò Anubi e Thot ad imbalsamare Osiride, ma Iside lo riportò in vita. Successivamente Osiride andò negli inferi per giudicare le anime dei morti, e così venne chiamato Neb-er-tcher (“il signore del limite estremo”).
Il figlio che Osiride ebbe da Iside, Horus, quando fu abbastanza grande affrontò Seth in battaglia, per vendicare la morte del padre. Il combattimento fu lungo e cruento, Horus perse un occhio nella battaglia e Seth un testicolo.
Il conflitto fu interrotto dagli altri dei, che decisero in favore di Horus e diedero a lui la sovranità del paese. Seth fu condannato e bandito dalla regione. In altre versioni le due divinità si riconciliarono, rappresentando l’unione dell’Alto e Basso Egitto. Per finire, si parla di una lotta che non è ancora finita e quando Horus vincerà Seth Osiride tornerà alla terra dei vivi e governerà.