VAIOLO
Il vaiolo è una malattia virale considerata eradicata dal 1980.
Il virus del vaiolo, o virus Variola, appartiene alla famiglia delle Poxviridae, genere Orthopoxvirus.
Il DNA del virus, a seconda della temperatura e dell’umidità dell’aria, può sopravvivere per anni
nelle secrezioni secche dei pazienti.
In un aerosol (goccioline sospese nell’aria) il virus riesce a soppravvivere fino a 24 ore.
Epidemiologia
Già 3000 anni si verificavano regolarmente epidemie di vaiolo in India, Egitto e Cina. Nel VI secolo
d.C. si è assistitto a una loro migrazione dall’Asia all’Europa, estesasi più tardi, attraverso la colonializzazione,
a tutte le parti del globo. Negli anni Cinquanta, il numero di casi di vaiolo registrati
nel mondo era ancora di circa 50 milioni.
Nel 1980, grazie all’adozione di misure igieniche antiepidemiche e al programma di vaccinazione
dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), si è riusciti a eradicare ufficialmente il vaiolo.
L’ultimo caso, dichiarato in Somalia, risale al 1977.
A livello mondiale, la vaccinazione contro il vaiolo è stata sospesa all’inizio degli anni Ottanta. In
Svizzera essa non è più praticata sistematicamente dal 1972.
Ufficialmente il virus è conservato per ragioni di ricerca ancora solo in due laboratori, uno in Russia
e l’altro negli Stati Uniti.Tuttavia non si può escludere con assoluta certezza che gruppi terroristici
riescano ad entrare in possesso di virus del vaiolo.
Considerato l’alto grado d’infettività e lagravità del quadro clinico, il virus del vaiolo si presta
all’utilizzo come arma biologica.
Trasmissione
La trasmissione del vaiolo avviene attraverso goccioline infette immesse nell’aria o con il contatto
diretto con liquidi corporei infetti.
È anche possibile una trasmissione per via indiretta, attraverso biancheria, abiti o oggetti contaminati
appartenenti alla persona malata, oppure l’inalazione di polvere infetta.
Anche le persone vaccinate appartenenti all’entourage del malato possono diffondere il virus.
Senza vaccinazione, dal 30 al 50 per cento della popolazione sarebbe colpita dalla malattia.
Il periodo d’incubazione (lasso di tempo che intercorre tra il contagio e l’insorgenza dei primi sintomi
della malattia) in media si aggira dai 10 ai 14 giorni, con una variazione possibile da 7 a 17
giorni. Durante questo periodo le persone infette non sono contagiose.
Quadro clinico
Il vaiolo si manifesta inizialmente con febbre improvvisa, un malessere generalizzato, mal di testa
e dolori alle membra.
Circa 2 o 4 giorni dopo questi sintomi, compaiono le eruzioni: dapprima piccoli punti rossi sulla lingua
e nella cavità orale. In seguito le eruzioni si estendono dapprima al viso e quindi, solitamente
nelle successive 24 ore, alle braccia e alle gambe, mani e piedi inclusi. Di regola, sul busto questo
sintomo è più attenuato rispetto al viso e alle estremità (a differenza della varicella).
In una fase successiva si sviluppano vescicole, che si riempono di liquido purulento.
Le vescicole si trasformano in pustole e dopo 5 giorni in croste che, trascorse 3 settimane, si staccano
dalla pelle lasciando spesso tipiche cicatrici.
Caratteristico del vaiolo è il fatto che le eruzioni cutanee colpiscono anche il palmo delle mani e la
pianta dei piedi.