SALVATORE QUASIMODO ALLE FRONDE DEI SALICI

SALVATORE QUASIMODO ALLE FRONDE DEI SALICI

 di salvatore quasimodo

E come potevano noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

E come….. cuore: viene qui ripreso e ai versi 8-10 il Salmo 136 della Bibbia, che esprime il lamento degli Ebrei per il loro esilio in Babilonia.

piede straniero: si riferisce all’occupazione di Milano da parte delle truppe naziste dopo il 25 luglio 1943.

agnello dei fanciulli: pianto innocente.

urlo nero: sinestesia. Urlo straziante.

per voto: per ottenere la grazia della salvezza.

cetre: simbolo del canto e della poesia che tace davanti all’efferatezza della guerra.

 

2 – con il piede…: è una metafora: con l’esercito tedesco che aveva occupato l’Italia.
4 – sull’erba dura…: con i morti abbandonati sull’erba, resa dura dal ghiaccio.
4-5 – al lamento d’agnello…: alle innocenti voci di lamento dei bambini: nei riti di purificazione dei popoli antichi l’agnello era la vittima innocente.
5-7 – urlo nero… telegrafo: disperato, di morte; l’urlo disperato della madre che, impazzita, corre verso il figlio crocifisso su un palo di telegrafo.7 -7 -7 -7-“crocifisso“: l’autore vuole rievocare nell’animo del lettore Cristo morto in croce per la salvezza degli uomini.
8-10 – Alle fronde… vento: anche le cetre dei nostri poeti, simbolo della poesia, erano appese, impotenti, smarrite, ai rami dei salici, per una promessa di silenzio. C’è un riferimento storico: il Salmo CXXXVI della Bibbia rievoca la deportazione degli ebrei a Babilonia: “Abbiamo appeso ai salici le nostre cetre… Come potremmo cantare in terra straniera?”.


La poesia è composta da una strofa di 10 endecasillabi, senza rime.
Gli enjambements tra i versi 4-5, 5-6, 6-7 contribuisocno ad aumetare il ritmo nella parte più drammatica della poesia.


NOTE:

La poesia “Alle fronde dei salici” è stata scritta da Quasimodo durante il periodo della guerra contro i Nazisti. Quasimodo in questa poesia esprime tutto il suo odio verso gli “oppressori” e il sacrificio che fa per voto di non scrivere poesie. Alle fronde infatti sono appese le “cetre” che i poeti hanno messo da parte per quel periodo in modo da chiedere al Signore la grazia di far cessare il supplizio nazista.
Un altro significato simbolico è il “piede straniero”, inteso come i soldati tedeschi che freddamente calpestano i sentimenti ( il cuore ) di tutto il popolo. Quasimodo, poi, fa dei riferimenti alla religione, usando altri significati simbolici come la “madre ( Maria ) che va incontro al figlio crocifisso ( Gesù )” oppure quando usa “l’agnello” come animale per rappresentare i lamenti dei bambini.
Quasimodo nelle sue poesie usa molto spesso i riferimenti al Vangelo; questo probabilmente significa che ha vissuto una vita all’insegna della religiosità. Lo stesso fatto di “fare un voto” è simbolo di sottomissione a un dio, più precisamente, in questo caso, a Dio della religione Cristiana.
Per poi tornare alla realtà, nella poesia, inserisce un elemento che quasi “stona” con i riferimenti biblici: “il palo del telegrafo”, messo quasi in antitesi con il “figlio crocifisso”, proprio per accentuare il legame tra il Vangelo e la vita moderna, grazie anche ad un enjambements che divide crocifisso da figlio per metterlo più vicino possibile al “palo del telegrafo”.


PARAFRASI ALLE FRONDE DEI SALICI

E come potevamo noi poeti comporre dei versi
durante l’occupazione nazi-fascista,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba gelida, al lamento
tenero e indifeso dei bambini, all’urlo straziante
della madre che camminava verso il figlio impiccato al palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici noi poeti
abbiamo appeso le nostre cetre
in segno di lutto.

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