RIVOLUZIONE FRANCESE ABOLIZIONE DEL FEUDALESIMO

RIVOLUZIONE FRANCESE ABOLIZIONE DEL FEUDALESIMO


Durante il periodo della Grande paura, che ebbe luogo dal 20 luglio al 6 agosto 1789, si diffuse nelle campagne francesi un panico generale a seguito della falsa notizia dell’invasione di briganti, presumibilmente inviati dalla nobiltà per distruggere i raccolti e uccidere i contadini come vendetta contro le rivolte agrarie scaturite dai recenti sviluppi politico-sociali. Questo stato di allarme spinse i contadini ad armarsi di forconi, falci e altri strumenti e a recarsi in massa al castello del signore locale per ottenere armi e munizioni, ma finirono per ribellarsi contro i poteri dominanti, esigendo i titoli signorili, che rappresentavano la dominazione economica e sociale dei loro proprietari, per bruciarli. In alcuni casi, i signori o i loro uomini si difesero con la forza, mentre in altri furono assassinati e alcuni castelli furono saccheggiati o dati alle fiamme. Jules Michelet scrisse che tutti i castelli di campagna diventarono delle bastiglie da conquistare, a testimonianza del difficile momento che il feudalesimo stava attraversando.

In risposta a queste violenze, nell’agosto del 1789, l’Assemblea decise di abolire i diritti feudali, la venalità delle cariche, le disuguaglianze fiscali e tutti i privilegi in generale, segnando la fine dell’Ancien Régime. Durante la stesura dei decreti dall’5 all’11 agosto, i deputati, per lo più nobili e borghesi proprietari terrieri, cambiarono in parte idea rispetto alle proposte originarie. Vennero aboliti i servizi o le prestazioni d’opera gratuite che il titolare di un feudo imponeva ai suoi sudditi, mentre i diritti basati sulla rendita della terra continuarono a essere riscattati, favorendo così solo i contadini più ricchi. Ciò permise ai proprietari terrieri di ricevere un’indennità che in parte avrebbe salvaguardato i loro interessi economici e in parte sarebbe stata investita nell’acquisto di beni nazionali con l’intento di mettere fine alle rivolte. Tuttavia, la maggior parte dei contadini non pagò nessun indennizzo ai proprietari terrieri, considerandosi completamente svincolati dal vecchio regime feudale (che comunque venne condonato nel 1793).

In sintesi, i decreti dell’agosto del 1789 rappresentarono uno dei pilastri della Francia moderna, distruggendo integralmente la società feudale basata su “stati” e privilegi e sostituendola con una società moderna, autonoma, individuale e libera di agire purché nel rispetto della legge. Infine, a novembre dello stesso anno, furono sospesi i tredici parlamenti regionali in attesa della loro definitiva abolizione, che avvenne nel settembre 1790. Ciò portò alla distruzione del sistema giuridico e istituzionale dell’Ancien

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