LE REPUBBLICHE MARINARE

LE REPUBBLICHE MARINARE


AMALFI

La Città è situata nell’ampio golfo di Salerno, ed è la prima repubblica marinara a raggiungere un’importanza di primo piano, acquisendo l’indipendenza dal Ducato di Napoli nell’839. La città aveva combattuto più volte contro gli Arabi, sconfiggendo nel’849 una poderosa flotta musulmana che minacciava Roma attraverso il porto di Ostia.


 
Amalfi era governata da un’associazione di mercanti (arengo), che nominava il capo o duca della città, e fu la prima città marinara ad avere rapporti commerciali con i Paesi governati dagli Arabi (Spagna,Egitto,Siria,Asia Minore) e a stabilire numerose colonie commerciali ofondachi (edifici di commercio).

La città batteva anche una moneta d’oro, il tarì, che era diffusa in tutto il Mediterraneo.Agli Amalfitani sono attribuiti il perfezionamento della bussola e le Tavole Amalfitane, un codice che raccoglieva le norme del diritto marittimo rimasto valido per tutto il Medioevo.        CADUTA DI AMALFI:                                                       La floridezza di Amalfi subì un arresto quando la città cadde sotto il Dominio dei Normanni (1131).Privata della libertà, la città non riuscì più a far fronte alla dura concorrenza dei Genovesi e dei Pisani, che più volte l’attaccarono e la saccheggiarono provocandone la decadenza.


 

IMBARCAZIONI DELLE REPUBBLICHE MARINARE

Le navi mercantili erano  navi da trasporto e da commercio, di proprietà di singole famiglie,che venivano costruite sugli “Scaria”, cantieri all’aperto costituiti da piazze cementate leggermente inclinate verso il mare, allo scopo di favorire il varo o il tiraggio a secco delle imbarcazioni. Tali imbarcazioni erano:
Il vascello, provvisto di tre alberi e due o tre ponti; la terida o tartana, spinta da una grande velatura;la cocca, con tre alberi e capace di 125 botti; la barca, con una vela e pochi remi; il buctio, a forma di botte.
Le navi da guerra  e navi da guerra invece,  venivano realizzate negli arsenali, cantieri in muratura chiusi e divise da corsie. Tali imbarcazioni erano:

le sagene, di origine araba, piccole, veloci, particolarmente utili nelle scorrerie. Esse in seguito furono sostituite dalle galee, agili e potenti navi da combattimento impostate su 108, 112, 116 e persino 120 remi. All’estremità della prua aveva uno sperone ed aveva un màngano a contropeso che scagliava pietre e dardi.


CURIOSITÀ

Le origini del nome di questa città campana sono legate al nome della leggendaria ninfa Amalfi di cui Ercole si innamorò. 
Nel momento in cui la ninfa morì, Ercole volle seppellirla nel luogo che lui riteneva il più bello di tutti (appunto la Costiera Amalfitana) e sulla sua tomba l’eroe edificò la nuova città in modo da rendere in qualche modo immortale la sua amata, circondandola sia di mare che di scogli. 
PISA

Pisa, situata a pochi chilometri dalle foci dell’Arno, che allora era navigabile fin sotto le mura della città, aveva fatto parte del marchesato di Toscana. Raggiunta una certa indipendenza, nella seconda metà del X secolo si impegnò insieme a Genova in un’aspra lottacontro i Saraceni per il controllo dei traffici nel Mediterraneo. Nell’ XI secolo Pisa conquistò la Sardegna ma fu soprattutto con le crociate che i Pisani raggiunsero una grande potenza economica, attraverso la fitta rete di colonie sorte nei maggiori porti e nei più importanti centri continentali dell’Oriente. 


CADUTA DI AMALFI:

Pisa entrata in conflitto con Genova per il dominio del Tirreno, dopo una lunga serie di guerre fu sconfitta nella battaglia della Meloria (1284). Da quel momento iniziò la sua decadenza, fino a quando Firenze non la conquistò definitivamente nel 1405.
CURIOSITÀ
Pisa è la città di Galileo Galilei ed è città di scienziati! Galileo fu costretto ad abbandonare, all’età di settanta anni, alle sue scoperte sulla rotazione della terra, in quanto in contrasto con quanto sostenuto ufficialmente dalla Chiesa. Fra gli altri uomini di scienza che qui hanno avuto i natali ricordiamo Antonio Pacinotti, Ulisse Dini, Bruno Pontecorvo e Fibonacci, che col Liber Abaci nel 1200 impose in Europa i numeri arabi!

La più antica carta nautica esistente è la Carta Pisana. E’ conservata presso la Biblioteca Nazionale di Parigi.


GENOVA

Genova, che dal IX secolo si trovava sotto il dominio della signoria degli Obertenghi, verso la fine del X secolo aveva raggiunto la piena indipendenza e si era data una libero governo. La posizione della città, chiusa dai monti, la destinava naturalmente al mare;
Fu così che la città decise di spendere tutte le sue energie per costruire un porto e dotarsi di una potente flotta.
L’iniziale alleanza con Pisa permise a Genova di sconfiggere i Saraceni e ampliare i propri traffici per raggiungere i principali porti del Mediterraneo.
Nel corso delle crociate, Genova fornì agli eserciti occidentali le navi destinate al trasporto di uomini e mezzi per combattere Gerusalemme e in Terrasanta. Per questo prezioso aiuto, Genova ottenne numerosi privilegi negli Stati cristiani d’Oriente e il permesso di creare colonie direttamente amministrate da magistrati genovesi ed esenti da qualsiasi obbligo doganale o fiscale.

ESPANSIONE DI GENOVA NEL MEDITERRANEO


CADUTA:

Nel XIV secolo, in seguito a una lunga serie di guerre, la rivalità con Venezia portò Genova verso il declino commerciale.

CURIOSITÀ:

*Genova è la città natale di Nicolò Paganini, il celeberrimo virtuoso del violino e autore del piece de resistence, I Capricci. Vittorio Gassman, fra i più grandi attori italiani del novecento. Eugenio Montale, poeta e premio Nobel per la letteratura nel 1975.
*Genova la Superba! Fu così definita dal sommo poeta Petrarca!

VENEZIA

Venezia sorta su un gruppo di isolette fra cui Torcello e Malamocco per iniziativa degli abitanti dell’interno, fuggiti dinanzi alle ripetute incursioni delle popolazioni barbariche e in particolare degli Unni di Attila alla metà del V secolo, restò a lungo appartata, sviluppando le risorse che offriva il territorio: la produzione del sale, il trasporto via mare e via fiume e il commercio.


Venezia sottoposta al dominio di Bisanzio, la città era governata da un dux (da cui poi doge) nominato dall’imperatore di Costantinopoli. Quando nel 774 Carlo Magno conquistò l’Italia settentrionale, Venezia, rimasta con i Bizantini, seppe ritagliarsi una sempre più grande autonomia dell’impero d’Oriente.
Nell’XI secolo, Venezia aveva conquistato la supremazia sul mare Adriatico, dove aveva occupato l’Istria e quasi tutte le città e isole della Dalmazia.
A mano a mano che diventava più ricca e potente, il peso politico della classe mercantile cresceva, tanto che essa finì per pretendere il diritto di governare la città. Al doge furono allora affiancati un Consiglio minore, con il compito di assisterlo e di proporre leggi, e un Consiglio maggiore, composto dai cittadini più autorevoli e ricchi, che aveva il compito di eleggere i dirigenti della repubblica.
Nel 1082 i Veneziani ottennero libero accesso a Costantinopoli e la piena libertà di commercio nella capitale prima e poi in tutto l’impero, con l’esenzione da ogni dazio. Questi privilegi furono sanciti nel 1082 dall’imperatore Alessio Comneno con il cosiddetto “crisobollo” (sigillo con bollo d’oro), grazie al quale gli operatori commerciali della repubblica veneta potevano frequentare mercati bizantini in piena libertà, aprire botteghe, tenere mercati.

ESPANSIONE DI VENEZIA TRA IL SECOLO IX E XVI

LA CADUTA:
Nel corso del tempo i domini veneziani si ridussero notevolmente, a causa dell’avanzata dei Turchi Ottomani nel Mediterraneo fino al 1797, quando la Repubblica di Venezia perse la propria indipendenza.

CURIOSITÀ: 

Il simbolo di Venezia è il leone alato con un libro aperto sotto la zampa anteriore destra. La scritta in latino incisa su quel sacro libro recita: Pax tibi Marce evangelista meus, che vuol dire “Pace a te Marco mio evangelista”. Quando il Leone di San Marco veniva rappresentato su pitture o sculture mentre reggeva una spada, significava che Venezia stava affrontando un periodo di guerra. La maggior parte dei “leoni” fu distrutta dalle truppe napoleoniche nel 1797, quelli che vediamo attualmente sono quasi tutti delle copie fedeli degli originali. Ancora oggi dalla Piazza S. Marco sono visibili ben 13 “leoni”.
La gondola è l’imbarcazione veneziana più antica e conosciuta nel mondo. 
Diventata oggi il simbolo di Venezia.

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