L’ARTE DELLA PREISTORIA

L’ARTE DELLA PREISTORIA

L’arte primitiva: caratteri generali


Il primo periodo in cui è attestata la presenza umana, viene chiamato Paleolitico (o della pietra antica).

L’attività artistica dell’uomo viene fatta risalire all’ultima fase del Paleolitico (Paleolitico Superiore 35000-10000 a.C.), in cui fanno la loro apparizione le prime opere non legate a una funzione pratica, ma volte alla raffigurazione e alla comunicazione visiva.

Le finalità dell’arte primitiva sono:

-fini magico-rituali per propiziare la caccia e per invocare la fecondità e la fertilità;

-fini cultuali, legati al culto delle forze naturali o delle divinità che le rappresentano;

-culto dei morti e riti di seppellimento, fondati sulla credenza della prosecuzione della vita oltre la morte del corpo;

-rappresentazione simbolica di concetti e di conoscenze naturali o cosmologiche;

-comunicazione in forma ideografica o attraverso segni alfabetiformi.

L’arte del Paleolitico superiore è espressione di una società nomade di cacciatori e infatti le più antiche testimonianze risalgono a circa 30000 anni prima della nostra era e consistono in graffiti, impronte di mani e segni elementari; in seguito compiono profili di animali (cervi, bisonti, mammouth) dipinti, incisi o a rilievo.

Dal 14000 a.C. si sviluppa la pittura di figure colorate con nerofumo, ocra e manganese. Testimonianze di tali pitture sono presenti in grotte e ripari, fra questi ricordiamo ad esempio:

-grotte di Lascaux (Francia), con vivaci profili di animali dipinti;

-grotta di Altamira (Spagna), con pitture di animali dai colori vivaci;

-grotta dei Genovesi (a Levanzo nelle Egadi) con il più ricco complesso di graffiti di animali.

Nel corso del Paleolitico superiore si sviluppa un tipo di statuetta eburnea (=d’avorio) o in pietra a tutto tondo, chiamata convenzionalmente Venere, un’immagine femminile con seni, ventre e fianchi particolarmente accentuati e tondeggianti mentre testa, gambe e braccia sono appena accennate. Si ritiene che si tratti di un’immagini propiziatrice, simbolo di fertilità o della Grande Madre. Tra quelle ricordate ricordiamo:

-la Venere di Lespugue (Alta Garonna, Francia); -la Venere di Villendorf (Austria).

Dal Neolitico (6000-4000 a.C.) all’Età del Ferro (1200 a.C.)

Dopo un periodo di transizione (Mesolitico) nel corso del Neolitico si formano insediamenti stabili e le società si fondano sull’agricoltura e la pastorizia. La lavorazione della pietra si fa più elaborata e presenta pietre levigate in forma

dei più vari strumenti, ma soprattutto compare la ceramica e una vasta produzione di ciotole, vasi ecc. spesso presenti nei corredi funerari delle sepolture.

Mentre si sviluppano nell’area mediterranea le grandi civiltà dell’Egitto e della Mesopotamia. Permane nell’Africa del nord la tradizione delle incisioni e delle pitture rupestri, così come nelle regioni alpine e subalpine (Val Camonica) e in Liguria.

La civiltà megalitica

Si sviluppa in Europa tra Neolitico ed Eneolitico (5000-4000 a.C.) attorno al 4000 e prende il suo nome dalle grandi pietre adoperate pere erigere opere spesso grandiose, diffuse soprattutto in Bretagna, in Inghilterra, in Irlanda, nella Francia meridionale e nella Spagna settentrionale, ma presenti anche in Puglia e in Sardegna.

I Menhir sono giganteschi monoliti di forma allungata infissi verticalmente nel terreno (in Italia si trovano in Puglia, a Otranto e a Bari e in Sardegna a Cagliari).

I Dolmen o Cromlech specie di camere costituite da un enorme lastrone di copertura poggiato su due o tre lastre verticali di sostegno e utilizzato come camere sepolcrali (in Italia ricordiamo quelli di Melendugno, Bisceglie (Puglia) e di Sassari.

Cerchi di pietre eretti verosimilmente a scopi rituali in base all’osservazione dei moti celesti, sono costituiti da grandi monoliti infissi nel terreno circolarmente. I più famoso di questi templi megalitici è Stonehenge in Inghilterra (datato tra il 2700 e il 1800 a.C.).

Costruzioni megalitiche del Mediterraneo occidentale

I Nuraghi, la cui costruzione risale all’età del Bronzo (1800-II sec. a.C.), sono delle architetture tipiche della Sardegna in forma di torri tronco coniche, al cui interno si trovano vani coperti con pseudo cupole, spesso raggruppati a formare complessi abitativi e collegati da camminamenti interni.

Alla civiltà nuragica appartengono anche le cosiddette Tombe dei Giganti, sepolture monumentali composte da un emiciclo con una grande cella rettangolare di lastroni di pietra.

Da citare anche la produzione di bronzetti.

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