LAO TZU CENNI STORICI

LAO TZU CENNI STORICI

Il filosofo Lao-Tzû nacque in Cina, presumibilmente nel IV o nel V secolo A.C.

Le leggende che ruotano intorno alla sua vita sono in parte dovute alla tarda redazione della sua biografia, avvenuta ad opera di uno storico vissuto 4 secoli dopo di lui. Secondo questa ricostruzione, Lao-Tzû sarebbe stato direttore degli archivi reali di Chou e, proprio a causa della sua carica, avrebbe conosciuto Confucio, che del primo divenne discepolo.

Nauseato dalla corruzione vigente a corte, Lao-Tzû la abbandonò per dirigersi verso occidente ma, al confine del regno, una guardia reale lo pregò di lasciargli qualcosa di scritto ed egli gli dettò il “Tao-Te-Ching” un’opera breve (circa 5.250 ideogrammi) e letterariamente pregevole, con la quale il pensatore espose la dottrina del Tao e della sua azione nell’Universo.

Per quanto riguarda il suo esilio volontario, i taoisti indicano nell’India quell’occidente verso cui si diresse Lao-Tzû con l’idea, sempre secondo i taoisti, di convertire i ‘barbari’ indiani.

In seguito a questa interpretazione gli stessi fanno risalire il Buddhismo al Taoismo, dando adito a non poche polemiche tra le due religioni.

Il taoismo oppone al rigore del confucianesimo e alla sua rilevanza sociale, l’individualismo e il suo completo abbandono fatalistico al ritmo della natura. Lao Tse fu il maestro più conosciuto del Tao (via) vissuto nel III secolo a.C. al tempo della dinastia degli Han. E’ difficile capire il meccanismo che sta alle origini del Tao: un ciclo di evoluzione utopistica che è mediazione dialettica in continuo evolversi tra Ying e Yang, in continua alternanza, opposizione e combinazione. Da questo rapporto dualistico ha origine la via dell’equilibrio, non soggetto ai limiti della materia: il tao non impone alcuna legge ma, al contrario, incita all’inazione per entrare in comunione con la natura e l’universo in una forma ascetica che ambisce all’immortalità del corpo fisico e che è completamente estranea ai problemi sociali e politici. Per raggiungere tali obiettivi si ricorre a pratiche respiratorie, alimentari, mediche e sessuali che danno luogo ad una impostazione di vita contemplativa dove tutto è sacro e deizzato. Alla luce di questi pensieri forse possiamo comprendere un po’ di più l’evoluzione storica del continente cinese e le sue grandi fratture ideologiche che hanno portato un miliardo di cinesi ad ambire d’essere la prima potenza economica del terzo millennio.

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