ZARATUSTRA BREVI CENNI STORICI

ZARATUSTRA BREVI CENNI STORICI

E’ il fondatore della religione che da lui prese nome, lo zaratustrismo o zoroastrismo. Propriamente la forma originaria del nome, tramandato dall’Avesta, è Zarathushtra, d’etimologia incerta, che diede luogo, attraverso una forma antico- persiana, Zaraushtra, allo Zoroastres della tradizione classica umanistica. Zaratustra è considerato l’autore di un piccolo gruppo di testi, Gatha “Canti”, contenuti all’interno di una delle sezioni dell’ Avesta, Yasna ( dalla radice yaz- “venerare, sacrificare” ), scritti in una lingua più arcaica di quella delle restanti parti dell’Avesta, una lingua che, per l’impossibilità di ricostruire con certezza l’ambiente storico- geografico delle origini zoroastriane, va appunto sotto il nome di ” avestico- gathico” . La storicità di Zaratustra è stata messa in dubbio da alcuni studiosi o trattata problematicamente da altri. L’opinione di gran lunga più diffusa fra gli storici delle religioni e fra gli iranisti è tuttavia a favore della storicità di questa figura centrale del mondo religioso iranico preislamico. Zaratustra si oppone con forza, predicando la fede in un essere superiore, Ahura Mazda, di cui Zaratustra è il profeta, mentre le Gatha sono il documento del profondo legame fra il dio supremo e il portatore del suo verbo. In esse Zaratustra rivolge domande al suo dio sui misteri del creato per farlo conoscere, in quanto Buon Pensiero, quale creatore di tutte le cose. Caratteristica della concezione zoroastriana è la dottrina dei sei Amesha Spenta, cioè dei “Santi Immortali” che sono i sostituti zoroastriani delle antiche divinità indo-iraniche, riflettenti la tripartizione delle funzioni sociali nelle tre classi : dei sacerdoti, dei guerrieri e degli allevatori. Cardini della dottrina di Zaratustra sono una concezione dualistica del mondo e della vita che è lo sfondo della sua natura profondamente etica, e la concezione di una palingenesi finale, di un Rinnovamento dell’esistenza, in cui la potenza della Menzogna (Drug) e dello Spirito Distruttore (Angra Mainyu) sarà per sempre abbattuta. Impegno etico e attesa escatologica sono tratti caratteristici dello zoroastrismo in tutta la sua storia. É una visione grandiosa della lotta fra il Bene e il Male, in tutte le loro manifestazioni cosmologiche ed antropologiche, il nucleo essenziale del messaggio di Zaratustra: le potenze malefiche, Angra Mainyu, la Drug, i demoni o daeva vanno combattuti e il loro culto va bandito poichè, anzichè placarli, li rafforza e li alimenta. Pur essendo innegabile un valore simbolico e metaforico del linguaggio naturalistico delle Gatha e dell’Avesta più antico,benchè vi si sia opposti da vari punti di vista, non si può negare neppure il valore sociale del messaggio zoroastriano che, anche per quanto riguarda il culto e il rito sacrificale, sembra ergersi a difesa delle comunità di allevatori continuamente minacciate dalla furia guerresca delle “società d’uomini” espressione dell’aristocrazia guerriera. Non senza fondamento si è visto nella dottrina di Zaratustra la religione di uomini dediti all’agricoltura e alla pastorizia in un mondo ancora tutto dominato da capi militari che vivono di conquista e di guerra, un movimento sorto presso strati sociali diversi da quelli dominanti. Da questo punto di vista, anche se vi è divergenza di opinioni sulla presunta condanna che Zaratustra avrebbe lanciato contro il sacrificio cruento del bestiame, specie bovino, non c’è dubbio che la testimonianza di Zaratustra si inserisca nella più vasta dinamica dei fenomeni di reazione antisacrale che si producono nelle società dedite all’allevamento. La figura di Zaratustra nella tradizione religiosa iranica è pressochè totalmente inserita in un contesto di motivi leggendari che traggono in parte la loro origine da uno sfondo rituale.

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