LA GUERRA DEI 100 ANNI (1337-1453) SINTESI

LA GUERRA DEI 100 ANNI (1337-1453) SINTESI

LA GUERRA DEI 100 ANNI (1337-1453) SINTESI


ALCUNE CAUSE

1) Il problema dei feudi inglesi sul territorio francese; nemmeno il Trattato di Parigi del 1259 aveva risolto la questione, in quanto i sovrani plantageneti continuarono a rivendicare ancora quei territori. Infatti pochi anni dopo, con Filippo IV “il Bello”, la guerra riesplose.

2) Il problema delle Fiandre (la contea di Fiandra), su cui la monarchia francese esercitava una forte influenza, considerandole un proprio feudo, ma che economicamente erano molto legate all’Inghilterra per gli intensi scambi commerciali, soprattutto nel settore laniero (le Fiandre trasformavano in tessuti la lana grezza importata dall’Inghilterra).

3) Il problema dinastico, che fu la causa immediata: la linea diretta dei Capetingi si stava estinguendo in quanto i tre figli di Filippo IV il Bello (Luigi X, Filippo V e Carlo IV) non ebbero eredi maschi.
La corona francese fu data a Filippo VI, un nipote di Filippo IV, appartenente al ramo cadetto dei Valois. Il re inglese Edoardo III accampò però dei diritti in quanto sua madre, Isabella, era anch’essa figlia di Filippo il Bello: ma una successione per via femminile era estranea alla tradizione monarchica francese. Con Filippo VI iniziò quindi la nuova dinastia dei Valois-Angiò, che durò fino alla fine del 1500, quando subentrò la dinastia dei Borbone.

LE PREMESSE

Come già è stato accennato, nel 1259, a Parigi, era stato stipulato un Trattato di pace che aveva concluso una ulteriore fase della lunga guerra: con esso il sovrano francese Luigi IX (detto “il santo”) si vide confermare il possesso della Normandia, dell’Angiò e del Maine che gli inglesi, anche dopo la sconfitta di Bouvines, avevano continuato a rivendicare.
Battuto, Enrico III di Inghilterra conservò la Guascogna (o Guyenna) e l’Aquitania, ma dovette riconoscersi vassallo del sovrano francese.
Già con Filippo IV il Bello (1285-1331) ripresero le ostilità, come abbiamo accennato parlando della vicenda di Bonifacio VIII: le cause del nuovo conflitto furono il già citato possesso inglese del ducato di Guascogna, situato sul territorio francese, ed il controllo politico ed economico della contea di Fiandra, che i francesi consideravano come loro feudo e che era molto legata dal punto di vista commerciale all’Inghilterra per l’esportazione della lana inglese.
La guerra iniziò nel 1294 e si concluse solo nel 1303, con il riconoscimento del diritto feudale del re di Francia sulla Guascogna.
Il conflitto però esplose di nuovo nel 1337, soprattutto per la questione dinastica di cui si è fatto cenno.

LA PRIMA FASE DEL PRIMO PERIODO (1337-1360)

E’ possibile suddividere grosso modo la guerra in due grandi periodi, all’interno dei quali ci furono due fasi. Il primo periodo fu quello che andò dal 1337 al 1380 circa: in esso si può distinguere una prima fase (dal 1337 al 1360, Pace di Bretigny) e una seconda (dal 1364 al 1380 circa).
Il Trattato di Bretigny, che chiuse la prima fase, ristabilì il pieno possesso dell’Aquitania (ampliata nei suoi confini) da parte del re inglese, che non era più tenuto all’obbligo di vassallaggio verso il re di Francia, come stabilito nel 1259.
Edoardo divenne così padrone di circa un terzo del territorio francese, anche se rinunciò al suo diritto sulla corona di Francia. Inoltre il re francese Giovanni II, catturato e fatto prigioniero dagli inglesi a Poitiers insieme a parecchie centinaia di nobili, s’impegnò a versare una somma elevatissima per ottenere il proprio riscatto. Così già nel 1356, all’indomani della sconfitta di Poitiers, scoppiò una rivolta popolare a Parigi contro la nobiltà e la corte, ritenute le principali responsabili della disfatta francese.
A guidare la rivolta fu soprattutto la borghesia, che ebbe però il sostegno anche delle altre classi. Il leader del movimento fu il mercante Etienne Marcel. Per trovare i soldi necessari per pagare il riscatto, il principe Carlo (futuro Carlo V) fu costretto a convocare gli Stati generali, ma in essi la componente borghese prese il sopravvento e riuscì ad ottenere una legge che subordinava agli Stati generali la politica finanziaria e fiscale e il controllo dell’esercito (Grande Ordinanza). La lotta politica così si radicalizzò e, anche in conseguenza dell’estremismo del Marcel, il re fu costretto ad abbandonare Parigi (1358).
Nello stesso anno però la situazione si complicò con l’esplosione delle rivolte nelle campagne (la prima ondata di jacquerie), che si collegarono a quanto stava avvenendo nella capitale. Alla fine però i nobili si riorganizzarono e passarono al contrattacco: il Marcel fu assassinato e la jacquerie contadina fu repressa nel sangue (luglio 1358).

SECONDA FASE DEL PRIMO PERIODO (1364-1380)

Il nuovo re Carlo V riuscì a recuperare quello che la Francia aveva perso a Bretigny grazie ad una nuova tattica, semplice ed efficace: i francesi evitarono gli scontri diretti in campo aperto ed attuarono invece una guerra di logoramento, basata su azioni improvvise, limitate e ripetute, che misero in difficoltà gli inglesi, riducendo anche la loro possibilità di approvvigionarsi.
Da parte sua l’Inghilterra, dove al vecchio Edoardo III era succeduto Riccardo II (1377), stava attraversando un periodo di crisi interna dovuta alle nascenti rivolte contadine e ai contrasti tra nobili, sovrano e Parlamento.

FASE INTERLOCUTORIA (1380-1408 circa)

In questo periodo la guerra s’interruppe anche perché si verificarono delle crisi politiche e sociali interne ai due paesi belligeranti:
1) in Francia nel 1382 ci fu una seconda rivolta popolare contro le tasse volute soprattutto da Luigi d’Orleans, (fratello del nuovo re Carlo VI), che cercava così di finanziarsi un’impresa che avrebbe dovuto portarlo sul trono di Napoli.
Successivamente si determinò uno scontro politico tra Luigi e i duchi di Borgogna (Filippo l’Ardito) e di Berry, che erano zii del re (N.B. Il ducato di Borgogna era stato creato nel 1363 dal re Giovanni II per il ramo cadetto della dinastia: nel giro di pochi anni però questo ricco ducato iniziò a seguire una propria politica indipendente, tanto che i duchi di Borgogna, ad un certo punto, aspirarono a rendersi completamente autonomi rispetto al re di Francia).
Il contrasto divenne più aspro in seguito alla follia (con intervalli di lucidità) che colpì Carlo VI a partire dal 1392: i due duchi cercarono di approfittarne per prendere in mano le redini del governo ma si scontrarono con Luigi.
2) Anche l’Inghilterra, come si accennava, fu dilaniata da contrasti dinastici, politici e sociali. In particolare nel 1381 esplosero gravi moti contadini (1381-84), in cui si mescolarono protesta religiosa, legata ai lollardi, cioè i seguaci delle teorie radicali di Wyclif, e protesta politico-sociale, provocata in modo particolare dall’imposizione della Poll Tax che, colpendo indiscriminatamente tutti i sudditi adulti, peggiorava sensibilmente la situazione già precaria delle classi sociali deboli. I contadini armati (guidati da John Ball e Wat Tyler) si scagliarono contro gli esponenti del potere politico e religioso.
Con molta fatica le autorità riuscirono a sedare la rivolta. A questi problemi si aggiunsero i contrasti tra il sovrano Riccardo II (1377-99) e i nobili rappresentati nella Camera dei Lords. Riccardo II infatti cercò di imporre una sua politica autocratica (= potere personale) che tendeva a scavalcare la Camera alta: egli inoltre cercò anche di giungere ad una pace con la Francia, contro il parere della grande nobiltà.
Si determinò quindi un grave scontro tra sovrano e Parlamento che si concluse nel 1399, con la deposizione di Riccardo da parte della Camera dei Lords, che riconobbe al suo posto Enrico IV, esponente della nuova dinastia dei Lancaster.
Con lui e con il figlio Enrico V l’autorità regia andò rafforzandosi, anche grazie al sostanziale accordo che si stabilì tra la corona e il Parlamento.

PRIMA FASE DEL SECONDO PERIODO (1408 circa-1420)

Anche nel secondo periodo della Guerra dei 100 anni è possibile distinguere una prima fase, che andò grosso modo dallo scoppio della guerra civile francese alla pace di Troyes, quindi dal 1408-9 circa al 1420, e una seconda fase, che iniziò nel 1429 (con le vicende legate a Giovanna d’Arco) e si concluse nel 1453.
Nel 1407 Giovanni Senza Paura, figlio e successore di Filippo l’Ardito, fece assassinare il cugino Luigi d’Orleans e ciò segnò l’inizio di una vera e propria guerra civile tra orleanisti, legati al re di Francia, e borgognoni. Il secondo duca di Borgogna (Giovanni S.P.) chiese aiuto al re inglese Enrico V, dando inizio così al II periodo della guerra dei 100 anni.
Si arrivò così alla sconfitta francese di Azincourt e quindi alla pace di Troyes (1420), con cui il sovrano folle disconobbe come erede legittimo il figlio Carlo (il futuro Carlo VII) e riconobbe invece al suo posto Enrico V d’Inghilterra, a cui diede in sposa la figlia Caterina.
Ma nel 1422 morirono sia Carlo VI sia Enrico V e la situazione tornò a farsi precaria e caotica: formalmente la due corone furono ereditate da Enrico VI d’Inghilterra, un bambino di pochi mesi, figlio di Enrico V.

SECONDA FASE DEL SECONDO PERIODO (1429-1453)

Quest’ultima fase prese avvio con la liberazione di Orleans da parte della Francia: lo spirito nazionale francese fu risvegliato dalla Pulzella di Orleans, Giovanna d’Arco, che convinse l’incerto Carlo VII a passare alla riscossa. Così Carlo si fece incoronare ufficialmente a Reims re di Francia ed iniziò una campagna politica e militare in grande stile, che si rivelò alla fine vincente.
Nel 1435, nel convegno di Arras, il nuovo re ottenne anche l’alleanza del duca di Borgogna Filippo il Buono, che ritenne più conveniente allearsi con Carlo VII anziché con il debole re bambino Enrico VI.
Tra l’altro, in politica interna, Carlo riuscì ad attuare significative riforme, come la costituzione di un esercito permanente, l’istituzione di una nuova imposta, detta taglia reale, applicata ai patrimoni, e la creazione di un primo nucleo di funzionari statali direttamente dipendenti dalla corona.
Dopo il convegno di Arras del 1435, fu soprattutto la nobiltà inglese a volere la continuazione di un conflitto il cui esito sembrava ormai segnato: Carlo VII riconquistò cosi tutti i territori persi nel 1420 e, dopo la battaglia di Castillon del 1453, all’Inghilterra rimase sul continente solo il possesso di Calais. Nessun trattato ufficiale sancì la fine delle ostilità.
La guerra dei 100 anni ha avuto un’importanza storica fondamentale sia per la Francia che l’Inghilterra in quanto, attraverso essa, si consolidarono definitivamente le identità nazionali dei due popoli: ad esempio solo con i sovrani Lancaster Enrico IV ed Enrico V venne usata a corte e in Parlamento la lingua inglese (fino ad allora si era fatto uso ancora del francese) mentre in Francia, dopo il regno di Carlo VII, nessuno mise più in discussione l’esistenza di un’unica nazione francese, che s’identificava nella monarchia nazionale e che superava ormai i confini ristretti dei feudi grandi e piccoli.

DINASTIE INGLESI (dall’XI secolo ad oggi)

1) Normanna (Guglielmo il Conquistatore)
2) Plantageneta (Enrico II)
3) Lancaster (Enrico IV)
4) York (Edoardo IV)
5) Tudor (Enrico VII)
6) Stuart (Giacomo I)
7) Hannover (Giorgio I)

LANCASTER: Enrico IV (1399)
Enrico V
Enrico VI

YORK: Edoardo IV
Edoardo V
Riccardo III (1483-1485)

TUDOR: Enrico VII (1485–1509)
Enrico VIII (1509–1547)
Edoardo VI (1547–1553)
Maria (1553–1558)
Elisabetta I (1558-1603)

STUART: Giacomo I (1603-1625)
Carlo I (1625-1649)
Carlo II (1660-1685)
Giacomo II (1685-1688)
Maria (figlia di Giacomo II Stuart) e Guglielmo III d’Orange
Anna

HANNOVER-WINDSOR: Giorgio I (1714)
Giorgio II
Giorgio III
Giorgio IV
Vittoria
Edoardo VII
Giorgio V
Edoardo VIII
Giorgio VI
Elisabetta II (attuale regina)

SCHEMA DELLA GUERRA DEI 100 ANNI

/ 5
Grazie per aver votato!