incontro con Achille e con Aiace
L’incontro con Achille e con Aiace nell’oltretomba (Odissea XI, vv. 471-564)
L’incontro con Achille Dopo il colloquio con l’anima
di Agamennone, Odisseo incontra quella di Achille.
La prima domanda che l’eroe acheo gli rivolge
riguarda le ragioni per cui si trova nell’Ade; Odisseo
rivela così di aver chiesto consiglio a Tiresia e di
non essere ancora giunto in patria. Odisseo afferma
poi che nessuno è più beato di Achille, perché
come era celebrato e onorato fra i vivi, così lo è fra i
morti. Ma la risposta di Achille è sorprendente: lui
che da vivo era stato l’emblema dell’etica eroica,
improntata al valore e alla ricerca della gloria in
battaglia, ora la rifiuta e mette al primo posto la
vita, dichiarando che preferirebbe servire da bracciante
che essere morto; il senso delle parole di
Achille è che tra i morti non vi sono “beati”.
Subito dopo, Achille si informa sui suoi congiunti
(anziché sull’esito della guerra di Troia), preoccupato
per il padre e ansioso di conoscere il valore del
figlio. Mentre Odisseo non sa nulla di Peleo, può
rassicurare Achille su Neottolemo. Omero sfrutta
così la possibilità di inserire nel racconto episodi
della guerra di Troia che non avevano trovato posto
nell’Iliade.
Neottolemo si è distinto come uno dei più valorosi
condottieri achei; Odisseo ricorda in particolare
l’uccisione di Euripilo e la sua condotta nel celebre
episodio del cavallo di legno. Achille si dimostra
compiaciuto e orgoglioso per il valore dimostrato
dal figlio.
Lo sdegno di Aiace Successivamente, Aiace mostra
invece lo sdegno e il rancore che serba per Odisseo,
che si era guadagnato le armi di Achille senza
meritarle; Aiace per la vergogna era morto suicida.
Nell’oltretomba, Odisseo rende onore ad Aiace,
affermando che avrebbe preferito non ottenere le
armi, pur di evitare la morte dell’eroe, che considera
un segnale dell’ira di Zeus nei confronti degli
Achei, privati del loro più forte guerriero dopo
Achille. La morte non rappresenta però una possibilità
di conciliazione: Aiace si allontana senza rispondere,
tuttora offeso.