I BABILONESI APPUNTI

I BABILONESI APPUNTI

I BABILONESI APPUNTI


I Babilonesi vivevano nella Mesopotamia centrale. Verso il 2000 a.C. conquistarono le terre Sumere ed i popoli vicini. Fondarono l’impero Babilonese con capitale a Babilonia. Loro presero molte conoscenze dei Sumeri: per esempio usarono la loro scrittura cuneiforme. Babilonia fu abbattuta e ricostruita molte volte per colpa degli attacchi nemici che si volevano impadronire della capitale. Rinacque sempre molto più imponente e grande. Il re Hammurabi realizzò per primo il codice di leggi scritte nella storia e le fece rispettare nel suo regno. Il codice conteneva le leggi e le pene e le torture per chi non le rispettava. Le leggi riguardavano la famiglia, la proprietà privata, il commercio…


Fu una città delle più belle dell’antichità, recintata da grandi mura e all’interno si trovava la reggia, gli edifici più importanti e la Ziggurat. La città era famosissima in quei tempi per i suoi bellissimi giardini pensili situati sui tetti e per la meravigliosa ed enorme porta di terracotta colorata di blu.


Da quel momento in poi, ogni cittadino della Mesopotamia seppe quali erano i suoi doveri e i suoi diritti, ma anche come sarebbe stato torturato se non avesse rispettato le regole. La loro scrittura aveva nell’ antichità la funzione che ha oggi l’inglese: fu usata in tutto il Medio Oriente per i documenti ufficiali.


  • L’inizio della civiltà babilonese è collocabile all’inizio del II millennio a.C., quando al predominio sumero nell’area della città di Babilonia si sostituì quello degli Amorrei.
  • Sumuabun diede inizio alla prima dinastia babilonese che governò il nuovo stato, con capitale Babele.
  • Per secoli fu solo una città di provincia, poi divenne la capitale dell’impero di Hammurabi (XVIII secolo a.C.), che sottomise tutta la Mesopotamia.

Fu nel XVIII secolo a.C. che l’impero babilonese raggiunse il massimo del suo splendore con il re Hammurabi.

  • Questi espanse enormemente il suo dominio su tutta la bassa Mesopotamia e fece di Babilonia il centro di una rete di alleanze con tutte le città più importanti della regione.
    Il re distrusse inoltre la città di Mari, situata sull’Eufrate, nella Mesopotamia centrale, costruita da popolazioni semite provenienti dal deserto arabico.
  • Nel Palazzo di Mari sono state ritrovate numerose tavolette di scrittura, ma l’innovazione più importante dell’epoca fu il grande codice legislativo, il Codice di Hammurabi, il cui ritrovamento, oltre a chiarire i vari aspetti della politica e della giustizia babilonese, ha anche permesso di ricostruire la gerarchia sociale dell’impero

Nel 1155 a.C. iniziò un lungo periodo di indipendenza per Babilonia, sebbene la città non fosse più importante come in passato.

  • In questo periodo si succedettero parecchie dinastie: la seconda dinastia di Isin oquarta di Babilonia regnò dal 1125 al 1025, la quinta dinastia dal 1025 al 1004, la sesta fino al 985, la settima solo fino al 979, seguita dall’ottava fino al 943, infine la nona dinastia babilonese regnò dal 943 al 732.

Nel 732a.C. Babilonia venne conquistata dall’impero assiro e sotto tale dominio rimase per circa un secolo.

Durante il regno di Sennacherib, Babilonia rimase in costante stato dirivolta, che ebbe fine solo con la completa distruzione della capitale. Nel 689 a.C. le sue mura, templi e palazzi furono rasi al suolo e le macerie gettate nell’Arakhtu, il canale che delimitava a sud la prima città di Babilonia.

  • Tale atto impressionò la coscienza religiosa della Mesopotamia; il susseguente assassinio di Sennacherib fu considerato un’espiazione di quanto era successo, e il suo
    successore Assarhaddon si premurò di ricostruire la città vecchia, ricevendo lì la sua corona, e la rese sua residenza durante il resto dell’anno.
  • Alla sua morte Babilonia fu lasciata dal suo primogenito Shamash-shum-ukin, che alla fine guidò una rivolta contro suo fratello Assurbanipal di Assiria.
  • Una volta ancora Babilonia fu assediata dagli Assiri e costretta alla resa. Assurbanipal purificò la città e celebrò un “servizio (religioso) di riconciliazione”, ma non arrischiò di “mettere le mani” su Bel.
    Nel successivo rovesciamento dell’Impero assiro i Babilonesi videro un altro esempio della vendetta divina.

Babilonesi vivevano in Mesopotania tra il Tigri e l’Eufrate dove oggi c’è l’Iraq, in case fatte di mattoni e argilla. Le loro terrazze erano abbellite dai giardini pensili. Le attività principali dei Babilonesi erano l’agricoltura, l’artigianato e il commercio.Loro pregavano il Dio protettore di Babilonia di nome Marduk, poi c’era Anu – Enlil – Enki, dio di origine sumerica, Assur, creatore del cielo e della Terra che era anche Dio della guerra e gli spiriti del male.Nella società babilonese i più potenti erano i re poi c’erano gli uomini liberi, dopo ancora i dipendenti (che lavoravano al servizio del re) e infine gli schiavi.Gli assiro babilonesi si vestivano con delle kandys (tuniche) che avevano lunghezze diverse, erano cucite e dotate di maniche, inoltre a seconda dell’importanza di chi lo indossava poteva essere di lino, seta, cotone, ricamate a colori vivaci e arricchite con frange.I Babilonesi misuravano il tempo con la clessidra e la
meridiana che sembrano siano state inventate da loro. I loro anni erano composti da 354 giorni, le ore erano di 30 minuti e il giorno di 12 ore .
La loro scrittura era quella cuneiforme, cioè a forma di chiodini e di cunei.


I Babilonesi

Intorno al 2000 a.C. i Sumeri si unirono alla vicina tribù degli Amorrei dando vita all’impero babilonese. La città più importante, Babilonia, sorgeva presso la moderna Baghdad. Babilonia era la più famosa  città dell’Oriente. 

Ecco come ce la descrive Nabucodonosor, uno dei suoi re: “per rafforzare le difese di Babilonia ho fatto gettare una poderosa muraglia dalla riva del Tigri a quella dell’Eufrate per una lunghezza di 5 beru (155 km). Nei fianchi di questa muraglia alta e solida aprii vaste porte e in essi posi dei battenti in legno di cedro rivestiti di rame; e affinché il nemico mal intenzionato non cercasse di forzare i fianchi di Babilonia, la circondai di acque impetuose.” Il re Hammurabi, invece, passò alla storia per la sua opera di legislatore e di giudice. La tavola di pietra, riprodotta nel Louvre di Parigi, rappresenta il testo di leggi più ampio e completo dell’antichità. Sulla parte superiore di questa pietra è raffigurato re Hammurabi in persona, in atto di ricevere dal dio Sole i simboli del potere, mentre nello spazio sottostante, si snodano gli articoli di legge. La legge cui si inspirava il codice, è quella del “taglione”: il colpevole cioè, doveva ricevere lo stesso danno arrecato alla vittima. In realtà, diritti e doveri dei sudditi variavano a seconda delle classi sociali cui appartenevano; così per una medesima colpa, la pena inflitta a un nobile, era più lieve di quella inflitta a un plebeo. Gli schiavi non avevano alcun privilegio, ma in compenso,  potevano riscattarsi. Gli articoli di legge riguardavano i problemi più svariati, quali ad esempio: le irrigazioni delle terre, i matrimoni, i divorzi, le eredità, i furti di vario genere, gli omicidi, le liti e le punizioni per i colpevoli. I Babilonesi, costruirono canali e acquedotti fra i più imponenti del mondo antico. I giardini che sapevano creare restarono famosi nell’antichità. 

Il re Nabucodonosor (604-562 a.C.), con cui Babilonia conobbe massimo splendore, infatti oltre a costruire templi e magnifici palazzi ornati di bassorilievi, smaltati e colorati, fece estendere vasti giardini pensili e soprattutto, innalzò la biblica Torre di Babele, una ziggurat alta 90 metri. La religione babilonese, come nelle altre società mesopotamiche, è politeista; adoravano cioè più dèi che erano la personificazione delle maggiori forze della natura: il sole (Anu), la luna, l’acqua, la terra (Enki), l’aria (Enlil) e Ishtar, la dea della maternità. Ogni città aveva la sua divinità protettrice, come Marduk che era il patrono di Babilonia. I popoli mesopotamici inoltre,  credevano nell’esistenza di spiriti maligni, i demoni; venivano comunemente chiamati utukku e la conseguenza più comune della loro presenza era la malattia. Si crearono così i presupposti della medicina e della farmacologia per combattere gli spiriti malvagi infatti,  i nuovi stregoni,  paragonabili agli sciamani delle tribù primitive, facevano ricorso al fuoco, all’acqua, alle pietre “miracolose” e soprattutto alle erbe. 

Con  l’osservazione del firmamento dall’alto delle ziggurat, si sviluppò poi, l’astronomia.


Gli astronomi babilonesi impararono a distinguere i pianeti dalle stelle fisse e i segni dello Zodiaco, scoprirono le cause dell’eclissi e le seppero addirittura predire, individuando le fasi lunari e calcolarono la durata dell’anno solare in 365 giorni; crearono dunque un calendario necessario per ricordare i giorni di mercato o per prevedere il tempo. Svilupparono le conoscenze sull’aritmetica e sulla geometria e incentivarono tantissimo lo sviluppo della loro cultura attraverso la letteratura; lasciando addirittura diversi scritti che  testimoniano la magnificenza di questo popolo e la loro raffinata civiltà.


Il loro sistema di scrittura si diffuse cosi in tutto il Medio Oriente, e divenne una lingua franca che servì da mezzo di comunicazione fra Egiziani, Ittiti e Babilonesi. Assieme alla scrittura, essi trasmisero la conoscenza dell’ astronomia e della matematica, che i Greci fecero propria. Loro vanto fu il celebre codice di Hammurabi, antica raccolta di leggi del sec. XVIII a.C.

Dopo un lungo periodo di sudditanza spettò al re babilonese Nabopolassar liberare Babilonia dalla morsa degli Assiri, prima di essere incoronato re nel 626 a.C. Suo figlio Nabucodònosor (605-562 a.C.) dovette reprimere le ribellioni di alcuni principati nell’ovest, tra i quali c’era anche il regno di Giuda. La potenza del nuovo impero consenti a questi due re di ricostruire Babilonia su grande scala e con dovizia di decorazioni.


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